Messaggio della Prima Presidenza
Un perfetto fulgore di speranza—per i nuovi membri della Chiesa
Desideriamo congratularci con voi per il vostro recente battesimo e darvi il nostro più caloroso benvenuto. Avete compiuto un grandissimo passo nell’unirvi alla Chiesa! Siamo pronti ad aiutarvi in ogni modo possibile.
In questo momento molto importante potreste sentirvi come la donna che ha scritto questa lettera:
«Il mio ingresso nella Chiesa è stato un viaggio straordinario e stimolante. L’anno appena passato è stato il più difficile della mia vita. È stato anche il più rimunerativo. Come nuovo membro della Chiesa, ogni giorno affronto nuovi impegni».
Poi continua: «Quando noi simpatizzanti diventiamo membri della Chiesa siamo sorpresi nello scoprire che siamo entrati in un ambiente completamente estraneo, un ambiente che ha le proprie tradizioni, cultura e linguaggio. Ci accorgiamo che non c’è una persona o una fonte di informazioni a cui possiamo rivolgerci per ricevere una guida in questo nuovo ambiente».1
Ciò che state vivendo come nuovi convertiti è entusiasmante. La fede che nutrite nel Salvatore è forte. L’entusiasmo che provate di imparare sempre nuove cose a proposito del Vangelo restaurato è sincero. Ma è anche facile sentirsi sopraffatti dai nuovi vocaboli, dalle nuove riunioni, dai nuovi insegnamenti e dai nuovi impegni. Anche le persone nuove possono essere qualcosa da affrontare. Potrete chiedervi se riuscirete mai a vivere secondo gli standard richiesti per essere un vero santo degli ultimi giorni. Ho per voi un messaggio molto semplice: Certo che potete! Non arrendetevi!
Sul sentiero
Ricordate ciò che disse Nefi:
«Siete entrati per la porta; avete agito secondo i comandamenti del Padre e del Figlio; e avete ricevuto lo Spirito Santo, che testimonia del Padre e del Figlio…
Ed ora… dopo che siete entrati in questo sentiero stretto e angusto, vorrei chiedere se tutto è compiuto. Ecco, io vi dico: No; poiché non siete venuti sin qui se non per la parola di Cristo, con fede incrollabile in lui, confidando interamente nei meriti di Colui che è potente nel salvare.
Pertanto voi dovete spingervi innanzi con costanza in Cristo, avendo un perfetto fulgore di speranza e amore verso Dio e verso tutti gli uomini. Pertanto, se vi spingerete innanzi nutrendovi abbondantemente della parola di Cristo, e persevererete fino alla fine, ecco, così dice il Padre: Avrete la vita eterna» (2 Nefi 31:18–20).
Unirsi alla Chiesa è una cosa seria. Ogni convertito prende su di sé il nome di Cristo, con l’implicita promessa di osservare i Suoi comandamenti; ma entrare a far parte della Chiesa può dimostrarsi un’esperienza difficile. A meno che mani calorose e forti non vi diano il benvenuto, a meno che non vi vengano offerti amore e attenzioni, potrete iniziare a porvi domande sul passo che avete fatto. A meno che mani amiche e cuori affettuosi non vi accolgano e vi accompagnino lungo il cammino, potrete diventare inattivi. Il nostro impegno è di aiutarvi a rafforzare la vostra testimonianza della verità di questa opera. Non possiamo farvi entrare nella Chiesa dalla porta principale e lasciarvi uscire dalla porta posteriore! Ognuno di voi è importante. Ognuno di voi è un figlio o una figlia di Dio.
Ho detto in passato, e lo ripeto, che ognuno di voi, nuovi convertiti, ha bisogno di tre cose:
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Un amico nella Chiesa al quale rivolgersi sempre, che vi stia vicino, risponda alle vostre domande, capisca i vostri problemi. Ci sono anche gli insegnanti familiari, le insegnanti in visita e gli altri membri della Chiesa che vi aiuteranno in questo vostro meraviglioso cammino di fede.
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Un incarico. L’attività è la caratteristica identificativa di questa chiesa. È il processo mediante il quale diventiamo più forti. La fede e l’amore per il Signore sono come i muscoli del mio braccio: se li uso diventano più forti, se non li uso si indeboliscono. Ciascuno di voi merita di avere la responsabilità di qualcosa.
Nel gestire questo impegno forse commetterete qualche errore. E con ciò? Tutti commettiamo errori. La cosa importante è la crescita che deriverà dall’attività. I vostri dirigenti possono aiutarvi a trovare dei modi per essere coinvolti. Accettate questi nuovi impegni con buona volontà e abbiate fiducia che il Signore vi aiuterà a trovare le capacità necessarie. Se vi sentite scoraggiati, chiedete aiuto; ma non arrendetevi. E mentre sarete così impegnati, scoprirete che le vostre capacità si accrescono.
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Avete bisogno di essere costantemente «nutriti mediante la buona parola di Dio» (Moroni 6:4). Entrerete a far parte di un quorum del sacerdozio o della Società di Soccorso, delle Giovani Donne, dei Giovani Uomini, della Scuola Domenicale o della Primaria. Venite alla riunione sacramentale per prendere parte al sacramento, per rinnovare le alleanze che avete fatto al momento del battesimo. Leggete le Scritture ogni giorno. Pregate mattina e sera per poter stare vicini al Signore.
Noi e voi sappiamo che nelle altre chiese ci sono molte ottime persone. C’è tanto di buono in loro. Avrete certamente imparato dalla vostra famiglia e dalle vostre precedenti tradizioni religiose molte buone cose e avrete acquisito ottime abitudini. Come ha detto l’apostolo Paolo: «Esaminate ogni cosa e ritenete il bene» (1 Tessalonicesi 5:21). Portate con voi le cose buone, custoditele e usatele al servizio del Signore.
Gioire insieme
Noi gioiamo con voi del Vangelo di Gesù Cristo. Ci sono molte benedizioni in serbo per voi. Sappiamo che a volte potete sentirvi terribilmente soli. Sappiamo che potete sentirvi delusi. Sappiamo che potete sentirvi intimoriti. Noi membri di questa chiesa siamo diversi dal resto del mondo molto più di quanto pensiamo di esserlo. Ma il Vangelo non ha nulla di cui vergognarsi, è una cosa di cui essere fieri. Paolo scrisse a Timoteo: «Non aver dunque vergogna della testimonianza del Signor nostro» (2 Timoteo 1:8).
Imploro voi che siete nuovi nella Chiesa di rimanere con noi. Abbiamo bisogno di voi. Vi abbracceremo e saremo vostri amici, faremo del nostro meglio per darvi coraggio, per farvi sentire benvenuti e accettati. Vi vogliamo bene e sappiamo che il Signore vi ama. Perdonate i nostri errori e le nostre debolezze. Venite a lavorare fianco a fianco con noi e cresceremo e impareremo assieme.
Questa è la santa opera di Dio. Questa è la Sua chiesa e il Suo regno. La visione che ebbe luogo nel Bosco Sacro è avvenuta così come Joseph Smith l’ha raccontata. Ho una profonda comprensione nell’intimo del cuore di quanto accadde là. Il Libro di Mormon è veritiero, porta testimonianza del Signore Gesù Cristo. Il Suo sacerdozio è stato restaurato ed è presente tra noi. Le chiavi di questo sacerdozio, che fu conferito da esseri celesti, vengono esercitate per impartirci benedizioni eterne. Questa è la nostra testimonianza, la mia come la vostra: una testimonianza che guida le nostre azioni e che dobbiamo proclamare agli altri. Lascio questa testimonianza, la mia benedizione e il mio affetto per ciascuno di voi. Vi invito a continuare a far parte di questo grande miracolo moderno che è la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Idee per gli insegnanti familiari
Dopo aver pregato ed esservi preparati, condividete questo messaggio impiegando un metodo che incoraggi la partecipazione di coloro cui insegnate. Seguono alcuni esempi.
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Portate tre oggetti per rappresentare le tre cose di cui ha bisogno ogni convertito, menzionate nell’articolo. Ad esempio potete portare un regalo da un amico, un manuale della Chiesa e le Scritture.
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Se insegnate ai nuovi convertiti parlate di come queste tre cose li aiuteranno ad apprezzare la loro appartenenza alla Chiesa. Aiutateli inoltre a comprendere il contributo che come nuovi membri della Chiesa possono dare.
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Se insegnate a membri della Chiesa che si sono battezzati da tempo, parlate del perché un amico, un incarico e l’essere nutriti mediante la parola di Dio sono tanto importanti per i nuovi convertiti. Invitateli a contribuire a soddisfare le necessità dei nuovi membri del rione o ramo.
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Chiedete ai componenti della famiglia di immaginare di essere appena entrati in un paese straniero di cui non conoscono la lingua, le tradizioni e la cultura. Domandate come si sentono. Quali sono le prime cose che desiderano o di cui sentono la mancanza? Confronta una simile esperienza con quella che può vivere una persona appena battezzata. Leggete l’ultima parte del messaggio del presidente Hinckley e portate testimonianza delle benedizioni derivanti dall’entrare a far «parte di questo grande miracolo moderno».