I membri della Chiesa celebrano il 200° anniversario della nascita di Oliver Cowdery
Duecento anni fa, il 3 ottobre 1806, nasceva a Wells, una cittadina del Vermont, Oliver Cowdery, uno dei Tre Testimoni del Libro di Mormon. I membri della Chiesa locale assieme a comuni cittadini hanno ricordato l’occasione il 23 settembre scorso, riunendosi in una chiesa metodista dove hanno ascoltato le parole di un professore di storia della Chiesa della Brigham Young University e del presidente del palo di Montpelier, Vermont.
La ricorrenza avrebbe dovuto celebrarsi all’aperto, ma a causa della pioggia è stato necessario riunirsi all’interno del luogo di culto, dove hanno presenziato il reverendo David Adams, pastore della chiesa, e Ron Bremmer, presidente del consiglio eletto della città (carica equivalente a quella di sindaco).
«Nel Vermont, Oliver imparò i fondamenti dell’istruzione: leggere, scrivere e fare i conti; andandosene, egli avrebbe imparato i tre fondamenti della salvezza: la restaurazione, la rivelazione e la riconciliazione», ha detto Fred. E. Woods, professore di storia e dottrina della Chiesa.
La dichiarazione resa da Oliver Cowdery unitamente a David Whitmer e Martin Harris, che compare nella prefazione del Libro di Mormon, testimonia la divina visione in cui un angelo mostrò loro le tavole del Libro di Mormon. Come ha fatto notare il fratello Woods, Oliver diventò il «secondo anziano» della Chiesa restaurata (vedere Dottrina e Alleanze 20:3) e uno dei sei membri fondatori.
«Oliver fece da scrivano a Joseph Smith nel[la traduzione del] Libro di Mormon, considerato ora uno dei libri più autorevoli d’America» ha continuato. «Quindi, noi oggi ricordiamo un uomo che non ha soltanto influito sulla storia e sulla dottrina del mormonismo, ma ha anche forgiato la storia e la religione dell’America».
Il fratello Woods ha tratteggiato gli eventi della vita di Oliver, inclusa la sua permanenza come insegnante presso gli Smith dal 1828 al 1829 a Manchester, New York, e il suo conseguente incontro con il Profeta; la sua presenza quando il sacerdozio di Aaronne e quello di Melchisedec furono restaurati da messaggeri celesti; il suo contributo alla traduzione e alla pubblicazione del Libro di Mormon.
Citando la sezione 6 di Dottrina e Alleanze, fratello Woods ha rilevato che a Oliver fu consigliato di «non cercare le ricchezze ma la saggezza» (versetto 7), che egli sarebbe stato «lo strumento per fare molto bene» (versetto 8) e che la sua mente alla ricerca di conoscenza portò alla rivelazione (vedere versetti 14–17, 21–24).
«Oliver lottò contro l’universale peccato dell’orgoglio, come chiunque di noi, in una misura o nell’altra», ha detto il fratello Woods. «Fu scomunicato nell’aprile del 1838 per una serie di motivi, tra cui il mancato sostegno alle autorità generali della Chiesa».
Il fratello Woods ha citato l’anziano G. Homer Durham (1911–1985), dei Settanta, che ha scritto: «Quelle che potevano essere state false accuse, mescolate alle crescenti incomprensioni dalla vendita della terra, alla fine portarono Oliver a rifiutarsi di apparire davanti al tribunale della Chiesa». Fratello Woods ha aggiunto che: «Tutti i suoi accusatori persero la loro appartenenza e divennero in seguito nemici della Chiesa».
Secondo il racconto del fratello Woods, nei dieci anni che seguirono Oliver praticò l’avvocatura, principalmente a Tiffin, nell’Ohio, senza mai rinnegare, in tutto quel tempo, la sua testimonianza scritta del Libro di Mormon, nonostante in un’occasione venisse chiamato a pronunciarsi sull’argomento in un’aula di giustizia da un avvocato della controparte.
«Per sei anni (dal 1842 al 1848) Phineas Young, fratello di Brigham Young e cognato di Cowdery (Phineas aveva sposato la sorellastra di Oliver, Lucy) continuò a scrivere e a far visita a Oliver», ha raccontato fratello Woods. «Nello stesso tempo, i dirigenti della Chiesa si davano pensiero per Oliver. Ad esempio, Willard Richards, che teneva il diario del profeta Joseph Smith, fu da questi diretto nella primavera del 1843 a ‹scrivere a Oliver Cowdery per chiedergli se non si fosse nutrito già abbastanza di baccelli e fosse pronto per tornare›. [Il Quorum dei] Dodici inviò una lettera a Oliver con l’invito a ritornare nel gregge, che tra le altre cose diceva: ‹I tuoi fratelli sono pronti ad accoglierti… Sai che la tua dimora dovrebbe essere Sion›».
Sempre secondo il racconto del fratello Woods, Oliver rispose con affetto, ma per il momento non si sentiva del tutto pronto a riprendere il suo posto nella Chiesa, poiché riteneva che le circostanze che avevano portato alla sua scomunica non fossero state prese in esame nella giusta luce.
Nell’ottobre del 1848, Phineas Young fece visita alla famiglia Cowdery nella loro casa di Elkhorn, Wisconsin. Phineas accompagnò Oliver, sua moglie e l’unica bambina sopravvissuta dei loro sei figli a Kanesville nell’Iowa, per partecipare alla locale conferenza della Chiesa. Là Oliver parlò alle quasi 2000 persone riunite e chiese di essere riammesso nella Chiesa. Nelle settimane successive egli venne reintegrato a pieno titolo tra i fedeli e fu ribattezzato il 12 novembre 1848.
Poiché era suo desiderio riunirsi al corpo della Chiesa nella Valle del Lago Salato e avviare un’attività economica con gli alberi da frutto, per prima cosa fece andare la moglie a stare temporaneamente con la famiglia di lei, i Whitmer, a Richmond nel Missouri. Le cattive condizioni di salute, tuttavia, non gli consentirono di intraprendere il viaggio verso l’ovest. Egli morì il 3 marzo 1850. Fratello Woods ha citato le parole del cognato di Oliver, David Whitmer: «L’ho visto morire come l’uomo più felice. Dopo avere stretto le mani dei suoi cari e avere dato un bacio alla moglie e alla figlia ha detto: ‹Ora vado a coricarmi per l’ultima volta; sto per raggiungere il mio Salvatore› e subito dopo è spirato, con il sorriso sul volto».
Adattato da Church News, 30 settembre 2006; notizie storiche sulla vita di Oliver Cowdery fornite da Fred E. Woods nel discorso «Quale più grande testimonianza puoi avere che da Dio?» tenuto il 23 settembre 2006 a Wells, Vermont, nel corso della celebrazione del 200° anniversario della nascita di Oliver Cowdery.