Ancora una settimana al giorno di paga
Con una certa difficoltà, io e mio marito, tenendo in braccio i nostri due bambini piccoli, trovammo un tavolo vuoto nel grande refettorio del college. Tirammo fuori i panini preparati a casa e ci mettemmo a parlare della nostra deprimente situazione economica.
Non avevamo soldi e mancava una settimana al giorno di paga. Nessuno di noi voleva chiedere aiuto ai genitori. Avevamo carte di credito, ma se avessimo iniziato a utilizzarle, come avremmo smesso di farlo? Pagavamo devotamente la decima e speravamo che il Padre celeste ci aiutasse.
Mentre analizzavamo le varie possibilità, notai un uomo che ci sorrideva ad alcuni tavoli di distanza. Per via dei bambini, che erano molto attivi e rumorosi, ero abituata alla gente che si metteva a guardarci. Non gli prestai pertanto caso sino a quando si avvicinò a noi. Appoggiò sul tavolo un foglio di carta ripiegato, diede una pacca sulla spalla di mio marito e sorridendo ci disse: «Sembra che abbiate le mani ben impegnate».
Poi si allontanò e scomparve tra la folla. Aprendo il foglio leggemmo: «Buona fortuna! Sembra che finora stiate facendo un ottimo lavoro». Nel foglio ripiegato c’era abbastanza denaro da farci arrivare alla settimana dopo, e anche di più.
Mi commossi e sentii una rassicurazione spirituale che questa era una risposta alle nostre preghiere e una benedizione per aver pagato la decima. Seppi in quel momento che il Padre celeste conosceva bene la nostra famigliola e che non ci avrebbe abbandonati.
Ho conservato il biglietto e l’ho riletto molte volte nel corso degli ultimi anni. Sono sicura che questo generoso sconosciuto non ha compreso fino in fondo l’influenza che la sua azione avrebbe avuto. Per la nostra famiglia, però, questa esperienza determinò una svolta nella nostra vita, verso una maggiore obbedienza, fede e gratitudine.
Un suggerimento spirituale, un generoso sconosciuto disposto ad agire e un biglietto incoraggiante hanno aiutato la mia famiglia per l’eternità.