2010
Anziano Larry R. Lawrence
Maggio 2010


Anziano Larry R. Lawrence

Membro dei Settanta

Elder Larry R. Lawrence

Grazie a diverse chiamate e al suo servizio nella Chiesa, l’anziano Larry Ray Lawrence ha imparato a «confida[re] nell’Eterno con tutto il [suo] cuore» (Proverbi 3:5).

Nato nell’agosto del 1947 da Argil e Mary Lawrence a Cheverly, nel Maryland (USA), l’anziano Lawrence è cresciuto a Tucson, in Arizona (USA). Ha studiato presso la University of Arizona, dove ha conseguito una laurea in biochimica agraria e un dottorato in medicina, dedicandosi poi a una carriera nell’oftalmologia.

Si è unito alla Chiesa nel 1970, all’età di 23 anni, e il 5 novembre 1971 ha sposato Laurel Stott nel tempio di Mesa, in Arizona (USA).

Prima di essere chiamato nel Secondo Quorum dei Settanta, l’anziano Lawrence ha servito come presidente del quorum degli anziani, vescovo, sommo consigliere, presidente di palo e presidente della missione di palo.

L’anziano Lawrence dice che proprio quando sembrava che la vita stesse per diventare più rilassata, quando tutti e sei i figli erano ormai grandi e avevano una propria vita, nel 2001 lui e sua moglie sono stati chiamati a presiedere alla Missione di Novosibirsk in Siberia, Russia. L’anziano e la sorella Lawrence hanno dovuto avere fede per lasciarsi dietro la casa e la famiglia per servire in una terra la cui lingua, il cui popolo e il cui clima erano loro del tutto sconosciuti.

La sorella Lawrence dice: «È stata una grande prova per noi e abbiamo avuto fiducia nel Signore. Tutto quello che ci preoccupava si è sistemato e [quest’esperienza] ci ha cambiato la vita».

Un cartello nella cucina della casa della missione ricordava loro continuamente di «guarda[re al Signore] in ogni pensiero; [di] non dubita[re], [di] non teme[re]» (DeA 6:36).

L’anziano e la sorella Lawrence considerano l’esperienza come missionari tra le più belle della loro vita e credono che li abbia preparati per le responsabilità relative alla chiamata dell’anziano Lawrence come Settanta.

L’anziano Lawrence dice: «Non sappiamo cosa ci aspetta, ma sappiamo che sarà qualcosa di buono».