2015
L’influenza spirituale delle donne
Aprile 2015


L’influenza spirituale delle donne

L’autrice vive nello Utah, USA.

Conosciamo il potere della nostra forza spirituale?

drawing of women with their arms around each other

Daughters of Deity, di Kathleen Peterson, vietata la riproduzione

Molte donne della Chiesa meravigliose e umili offrono il loro servizio devoto senza rendersi conto della grande influenza esercitata dalle loro vite — sia in quanto modelli di servizio temporale, che in quanto retaggi di forza spirituale. Una di queste donne è mia nonna, Cherie Petersen. Ella ha servito fedelmente in chiamate poco vistose per tutta la sua vita. Se glielo domandaste, vi direbbe di non avere molti talenti da offrire al mondo. Tuttavia, dopo aver cominciato a conoscere meglio la sua vita, ho compreso quanto la sua forza spirituale abbia influenzato la mia vita.

I genitori di Cherie smisero di frequentare la Chiesa e divorziarono quando lei era ancora molto piccola, perciò crebbe con una madre, Florence, sempre al lavoro. Florence, da bambina, era stata ancor più trascurata, essendo stata allevata in un collegio mentre la madre, Georgia, conduceva una vita mondana. A dispetto delle difficoltà della sua giovinezza, Cherie rimase attiva nel Vangelo, andando regolarmente in Chiesa insieme alla famiglia della bisnonna Elizabeth o con degli amici. Nelle loro famiglie vedeva ciò che desiderava per sé stessa. Non sapeva esattamente come dovesse essere una famiglia, ma sapeva come non doveva essere, ed era decisa a far sì che la sua futura famiglia sarebbe stata diversa.

Il marito di Cherie, mio nonno Dell, una volta mi disse: “Per avere una testimonianza devi volerla. Cherie ha sempre voluto una testimonianza”. Nonostante i loro primi anni di matrimonio fossero pieni di difficoltà, erano determinati a rimanere una famiglia solida. A causa degli orari di lavoro di Dell, durante il primo anno di matrimonio essi furono poco attivi nella Chiesa, ma una chiamata a servire nella Primaria spinse Cherie a ricominciare a frequentare, e presto Dell si unì a lei come consulente del quorum dei diaconi. Da allora sono rimasti entrambi attivi e forti nella Chiesa. La disponibilità di Cherie a servire e la sua determinazione a crescere una famiglia forte hanno aiutato mia madre a diventare la donna forte che è, e l’esempio di mia madre ha influenzato me, specialmente adesso che ho una famiglia mia.

Come donne, possiamo avere un’influenza spirituale profonda sulle vite di coloro che ci circondano. Invero, Joseph Smith insegnò che il nostro ruolo “non è solo quello di soccorrere i poveri, ma anche di salvare le anime”.1 Gesù Cristo ha chiamato le donne della Sua chiesa a essere Sue discepole e a essere forti spiritualmente. La nostra forza e la nostra influenza spirituali sono essenziali per il progresso dell’opera di salvezza, e dobbiamo cercare le occasioni per rafforzare spiritualmente le persone intorno a noi. Se lo faremo, l’influenza della nostra fede e della nostra rettitudine perdurerà ben oltre ciò che possiamo vedere.

Chiamate a essere discepole

L’anziano James E. Talmage (1862–1933), del Quorum dei Dodici Apostoli, scrisse: “Il più grande sostenitore della donna e della femminilità nel mondo è Gesù Cristo”.2 Pensate, ad esempio, a ciò che, nel Nuovo Testamento, Egli insegnò a due donne Sue discepole, le sorelle Maria e Marta. Il libro Figlie nel mio regno spiega: “Luca 10 racconta che Marta aprì la sua casa a Gesù, rese servizio al Signore prendendosi cura di Lui materialmente, e Maria sedette ai piedi del Maestro assorbendo i Suoi insegnamenti.

In un’epoca in cui alle donne generalmente veniva richiesto di rendere solo un servizio materiale, il Salvatore insegnò a Marta e Maria che le donne potevano partecipare anche spiritualmente alla Sua opera. Egli le invitò a diventare Sue discepole e a prendere parte alla salvezza, quella “buona parte” che non sarebbe mai stata loro tolta”.3

Come Marta, a volte commettiamo l’errore di pensare che il ruolo primario delle donne sia quello di fornire agli altri un servizio materiale, come cucinare, cucire e pulire. Questo servizio è un sacrificio prezioso e apprezzato; tuttavia, ancor più che avere bisogno di sorelle che sappiano cucire e cucinare, il Signore ha bisogno di donne che abbiano potere spirituale e la cui fede, rettitudine e carità risplendano nella loro vita. Egli sa che ognuna di noi ha molto da offrire. Gesù Cristo chiede a tutte noi di sviluppare forza spirituale e la capacità di ricevere rivelazione e agire conseguentemente a essa, per contribuire a far avanzare la Sua opera. Linda K. Burton, presidentessa generale della Società di Soccorso, ha detto alle sorelle: “Voi siete state mandate sulla terra in questa dispensazione a motivo di chi siete e di ciò che siete state preparate a compiere! A prescindere da ciò che Satana vorrebbe farci credere riguardo a chi siamo, la nostra vera identità è quella di discepole di Gesù Cristo!”.4

Drawing of Jesus with Mary and Martha

Il Signore ci conosce e conosce la nostra situazione, e ha un lavoro da far fare a ognuna di noi su questa terra. Nessuna sorella sa troppo poco o possiede troppo pochi talenti per essere una forza spirituale per il bene e portare gli altri a Cristo. Con questo potenziale divino abbiamo la responsabilità di diventare delle dirigenti spirituali nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità. L’anziano M. Russell Ballard, del Quorum dei Dodici Apostoli, ha proclamato: “Ogni sorella nella Chiesa che ha fatto alleanze con il Signore ha il mandato divino di aiutare a salvare le anime, guidare le donne del mondo, rafforzare le case di Sion ed edificare il regno di Dio”.5

Non dobbiamo occupare posizioni elevate o fare cose insolite per assolvere il nostro dovere più importante: aiutare coloro che ci circondano a compiere scelte che li conducano più vicino a Gesù Cristo. Sia le grandi che le piccole cose che facciamo, anche solo per una persona o due, o anche solo all’interno della nostra famiglia, possono avere un effetto profondo.

Donne nell’opera di salvezza

Un inno molto amato recita: “A noi viene dato di essere angeli; questo è il dono che abbiam dal Signor”.6 Abbiamo molto da offrire alle vite di coloro che amiamo. L’anziano Richard G. Scott, del Quorum dei Dodici Apostoli, ha raccontato come la forza spirituale di due donne ha influenzato la sua vita:

“Quando ero piccolo, mio padre non era membro della Chiesa e mia madre era diventata meno attiva. […] Alcuni mesi dopo il mio ottavo compleanno, nonna Whittle attraversò tutto il paese per farci visita. La nonna era preoccupata perché né io, né il mio fratello maggiore eravamo stati battezzati. Non so cosa disse ai miei genitori a riguardo, ma so che, una mattina, ella portò me e mio fratello al parco e condivise con noi i suoi sentimenti riguardo all’importanza di essere battezzati e di frequentare regolarmente le riunioni della Chiesa. Non ricordo in modo specifico che cosa ci disse, ma le sue parole smossero qualcosa nel mio cuore e, ben presto, io e mio fratello fummo battezzati. […]

La nonna utilizzava la giusta misura di coraggio e rispetto per aiutare nostro padre a capire l’importanza di accompagnarci in chiesa per le nostre riunioni. In ogni modo appropriato, ella ci aiutò a sentire il bisogno di avere il Vangelo nella nostra vita”.7

Una seconda fonte di forza spirituale per l’anziano Scott fu la moglie, Jeanene. Durante il corteggiamento iniziarono a parlare del futuro. Jeanene, che era cresciuta in una forte famiglia missionaria, espresse il suo desiderio di sposare al tempio un missionario ritornato. L’anziano Scott, che prima non aveva pensato seriamente a svolgere una missione, rimase fortemente colpito. “Tornai a casa e non riuscii a pensare a nient’altro. Rimasi sveglio tutta la notte. […] Dopo molte preghiere, presi la decisione di incontrarmi con il mio vescovo e di cominciare a preparare i documenti per la missione”.8 Sebbene Jeanene gli avesse dato la guida e la spinta necessari, l’anziano Scott ha detto: “Jeanene non mi chiese mai di svolgere una missione per lei. Mi amò abbastanza da condividere ciò in cui credeva, poi mi diede la possibilità di scegliere il corso della mia vita. Svolgemmo entrambi una missione e poi fummo suggellati nel tempio. Il coraggio e la devozione di Jeanene hanno fatto davvero la differenza nella nostra vita insieme. Sono certo che non avremmo trovato la felicità di cui godiamo senza la sua forte fede nel principio di rendere il servizio al Signore una priorità. Lei è un esempio retto e meraviglioso!”.9

Fu l’influenza spirituale di questi angeli donne che aiutò un giovane uomo — l’anziano Scott — a prendere alcune delle decisioni più importanti della sua vita: essere battezzato, svolgere una missione e sposarsi al tempio.

Noi possiamo aiutare gli altri a desiderare di compiere buone scelte con il nostro esempio, le nostre azioni, le nostre parole e la nostra rettitudine. La sorella Carole M. Stephens, prima consigliera della presidenza generale della Società di Soccorso, ha affermato: “Noi siamo figlie dell’alleanza nel regno del Signore e possiamo essere degli strumenti nelle Sue mani. [Partecipiamo] quotidianamente all’opera di salvezza in modi piccoli e semplici — proteggendoci, rafforzandoci e istruendoci a vicenda”.10 Se faremo affidamento sullo Spirito e continueremo a sforzarci sinceramente e umilmente di aiutare gli altri a venire a Cristo, saremo guidate a fare ciò che possiamo e riceveremo la forza per farlo, oltre a provare la gioia di portare al Signore i Suoi figli.

drawing of a mother and baby

Come esercitare un’influenza spirituale

Conoscendo la nostra responsabilità, come i discepoli di un tempo potremmo chiederci: “Che dobbiam fare?” (Atti 2:37) per esercitare un’influenza spirituale? A una recente Conferenza generale la sorella Burton ha invitato le sorelle a immaginare “alcuni dei possibili cartelli ‘Cercasi’ relativi all’opera di salvezza:

  • Cercansi: genitori che allevino i propri figli in luce e verità

  • Cercansi: figlie, […] sorelle [zie], cugini, nonni e amici veri che servano come mentori e tendano una mano di aiuto lungo il sentiero dell’alleanza

  • Cercansi: persone che ascoltino i suggerimenti dello Spirito Santo e agiscano sulla base delle impressioni che ricevono

  • Cercansi: persone che vivano il Vangelo quotidianamente in modi piccoli e semplici

  • Cercansi: lavoranti del tempio e per la storia familiare che uniscano le famiglie per l’eternità

  • Cercansi: missionari e membri che diffondano la ‘buona novella’ — il vangelo di Gesù Cristo

  • Cercansi: soccorritori che trovino chi si è smarrito

  • Cercansi: persone che tengano fede alle alleanze difendendo la verità e la rettitudine

  • Cercansi: veri discepoli del Signore Gesù Cristo”.11

Queste non sono cose nuove, ma quando cerchiamo delle occasioni per prendere parte all’opera di salvezza, miglioriamo la nostra capacità di aiutare coloro che ci circondano. L’anziano Ballard ha detto: “Nel mondo non c’è nulla che sia tanto personale, educativo o formativo quanto l’influenza di una donna retta”.12 Quando sviluppiamo il nostro potere spirituale attraverso la preghiera personale e lo studio delle Scritture, una ferma obbedienza e la fedele osservanza delle nostre alleanze, noi esercitiamo quest’influenza.

Oltre ciò che possiamo vedere

Il presidente Brigham Young (1801–1877) dichiarò: “Sapete dire quanto bene le madri e le figlie d’Israele sono in grado di fare? No, è impossibile. Il bene ch’esse faranno le seguirà per tutta l’eternità”.13

Le rette decisioni di mia nonna hanno influenzato la sua famiglia per generazioni, ben oltre ciò che poteva vedere da ragazza. L’influenza spirituale delle donne della mia famiglia, tuttavia, risale ancora più addietro. Cherie acquisì molta della sua forza spirituale osservando la bisnonna (la mia trisavola) Elizabeth. L’esempio di fede e di testimonianza di Elizabeth superò due generazioni inattive e aiutò la pronipote Cherie a interrompere una sequenza di famiglie divise e a ritornare in Chiesa.

Quando diventiamo una forza spirituale per coloro che abbiamo vicino, la nostra influenza potrà giungere al di là di quello che vediamo. Il presidente Gordon B. Hinckley (1910–2008) ha detto: “Noi invitiamo le donne della Chiesa a perorare insieme la causa della rettitudine. Devono cominciare dalle loro case. Possono insegnarlo nelle loro classi. Possono dichiararlo nella comunità. […]

Questo è per me un raggio di speranza in un mondo che sta avanzando verso l’autodistruzione”.14

Se faremo questo, l’opera del Signore avanzerà speditamente sia nel mondo che ci circonda, sia, e ciò sarà di estrema importanza, nelle nostre famiglie e nelle vite di coloro che amiamo.

Old photo of three women

Note

  1. Insegnamenti dei presidenti della Chiesa – Joseph Smith (2007), 464.

  2. James E. Talmage, Gesù il Cristo, quindicesima ed. (1945), 360.

  3. Figlie nel mio regno: la storia e l’opera della Società di Soccorso (2011), 4.

  4. Linda K. Burton, “Cercansi: mani e cuori per affrettare l’opera”, Liahona, maggio 2014, 122

  5. M. Russell Ballard, “Donne di rettitudine”, Liahona, dicembre 2002, 39.

  6. “Noi, come sorelle in Sion”, Inni, 198.

  7. Richard G. Scott, “‘Io v’ho dato un esempio’”, Liahona, maggio 2014, 32.

  8. Richard G. Scott, “‘Io v’ho dato un esempio’”, 33.

  9. Richard G. Scott, “‘Io v’ho dato un esempio’”, 33.

  10. Carole M. Stephens, “Abbiamo un grande motivo per gioire”, Liahona, novembre 2013, 117

  11. “Cercansi: mani e cuori per affrettare l’opera”, 124.

  12. M. Russell Ballard, “Madri e figlie”, Liahona, maggio 2010, 18.

  13. Discourses of Brigham Young, compilati da John A. Widtsoe (1954), 216.

  14. Gordon B. Hinckley, “Essere forti e inamovibili”, Riunione di addestramento dei dirigenti a livello mondiale, 10 gennaio 2004.