UNA canzone per Manon
Quello che era stato pensato come lo spettacolo di una sera si è trasformato in una cascata di amore per una singola giovane donna.
Le giovani donne erano emozionate. A dire il vero, l’intero rione del sud della Francia era emozionato. Per incoraggiare una maggiore unità, i dirigenti stavano progettando un’attività di rione con cena e intrattenimento. Sapendo che avevano già imparato canzoni e balli durante alcune loro attività, i dirigenti hanno invitato le Api, le Damigelle e le Laurette a occuparsi dell’intrattenimento per la serata.
Così le giovani donne del rione hanno iniziato a fare le prove con grande impegno — tutte tranne una. Manon non sarebbe stata in grado di esibirsi. Era in cura per il cancro da più di due anni.Quando le era possibile, Manon C., di 16 anni, continuava a venire alle riunioni e alle attività e aveva sempre un sorriso luminoso nonostante le difficoltà.
A volte, però, durante la chemioterapia era troppo debole per riuscire a fare molto altro che riposarsi. I membri del rione avevano digiunato e pregato diverse volte a suo favore. Nessuno si aspettava che facesse le prove o che ballasse.
Poteva comunque partecipare alla cena. Quindi perché non dedicare la serata a Manon?
Una serata dedicata
Tutti si sono subito emozionati all’idea.
“Volevamo che Manon sentisse l’amore e il sostegno del rione”, spiega Emma S. di 16 anni. “Se il nostro rione voleva diventare più unito, quale modo migliore di farlo che lavorare insieme per dimostrare il nostro amore per Manon?”.
L’intero rione si è impegnato nelle preparazioni. Le famiglie sono state incaricate di portare cibo per la cena; la Società di Soccorso ha contribuito a fare i costumi per le giovani donne; i giovani adulti hanno fornito supporto tecnico (illuminazione, suono e video nello sfondo) per le prove e per lo spettacolo finale e i fratelli del sacerdozio hanno aiutato a sistemare i tavoli e le sedie.
Tutto questo lavoro è stato fatto dai membri del rione disseminati in una vasta area. “I giovani del rione sono molto vicini spiritualmente, ma abitiamo molto distanti gli uni dagli altri”, dice Aiolah V., di 16 anni. “Non ci vediamo a scuola perché abitiamo in diverse parti della città, quindi ci sforziamo ulteriormente per essere certi che nessuno venga escluso dalle attività”.
“Inoltre rimaniamo sempre in contatto grazie ai cellulari”, dice Inka S., di 15 anni. “Ci istruiamo a vicenda parlando delle diverse esperienze. Sappiamo di poter contare gli uni sugli altri e proviamo a essere buoni esempi gli uni per gli altri. Le giovani donne, che amano stare insieme ogni volta che possono, hanno scoperto che le prove per lo spettacolo con cena hanno dato loro ulteriori opportunità di approfondire la propria amicizia.
“Prima di iniziare le prove, ero piuttosto timida”, spiega Inka. “Avevo paura di sbagliare. Quando, però, abbiamo ballato in gruppo, ho messo da parte la mia timidezza. Sapevo che era il momento di mostrare al rione quanto avessimo lavorato duramente.
Manon, da parte sua, era umile e cortese. “Quando mi hanno detto della cena e dello spettacolo e che io sarei stata l’ospite d’onore, ho pensato che mi sarei preoccupata per il grande impegno che ci stavano mettendo”, dice. “D’altro canto, ero emozionata di essere lì!”.
Una dimostrazione di amore e di sostegno
La serata è arrivata presto ed era l’occasione perfetta per offrire amore e sostegno a Manon. “Il cibo, ovviamente, era eccellente”, dice Aiolah. “Dopotutto, siamo in Francia!”.
E l’esibizione, che in francese si chiama spectacle, è stata degna di questo nome. Giochi, canzoni e balli hanno deliziato gli intervenuti. Poi le giovani donne, con il loro coro, hanno rappresentato il momento più bello dello spettacolo. Hanno dedicato una canzone a Manon, un brano che Emma ha scritto e composto personalmente. Le parole del ritornello riassumono l’amore e il sostegno che tutti volevano che Manon sentisse:
Per favore, non arrenderti,
Perché noi crediamo in te,
E non dimenticare chi sei,
Perché noi crediamo in te.
Mentre le giovani donne cantavano il brano, era come se ogni membro del rione si fosse unito al coro, almeno in cuor proprio. Sembrava che la semplice canzone di Emma si fosse trasformata in un coro silenzioso che riecheggia nel cuore dei Santi degli Ultimi Giorni ovunque essi siano — un inno al coraggio e alla compassione; alla famiglia e agli amici; all’unità, alla fede e alla speranza; una preghiera infinita arrivata al cielo.
L’intento dei dirigenti nell’organizzare l’attività era unire il rione. Dedicare la serata a Manon non ha solo contribuito a raggiungere tale obiettivo, ma ha anche generato un sentimento duraturo di sostegno per Manon e per la sua famiglia e la consapevolezza che ogni figlio di Dio è importante. “Aiutarci a stare più vicini al Padre Celeste e a Gesù Cristo è l’obiettivo della Chiesa”, dice Aiolah. “Sappiamo che Essi ci amano e che non siamo mai soli”.