2019
Rispettare il dono che è il nostro corpo
Agosto 2019


La parola ai dirigenti

Rispettare il dono che è il nostro corpo

Tratto da un discorso tenuto alla conferenza generale di ottobre 2010.

Your Body Is Like a Temple

In questa vita il vero successo si ottiene con la consacrazione della nostra vita, ossia del nostro tempo e delle nostre scelte, a Dio (vedere Giovanni 17:1, 4; Dottrina e Alleanze 19:19). Così facendo Gli permettiamo di innalzarci verso il nostro più nobile destino.

Una vita consacrata rispetta il dono incomparabile del corpo fisico, una creazione divina a immagine di Dio. Uno degli scopi fondamentali di questa esperienza terrena è che ogni spirito riceva un corpo fisico e impari a esercitare l’arbitrio morale come esseri dalla duplice natura, fatti di corpo e di spirito. Un corpo fisico è anche essenziale per l’Esaltazione, che si realizza solo grazie alla combinazione perfetta del corpo e dello spirito, come vediamo nel nostro amato Signore risorto. In questo mondo decaduto, alcune vite saranno dolorosamente brevi, alcuni corpi saranno malformati, fiaccati o appena adeguati a sostenere la vita, ma la vita sarà lunga abbastanza per ogni spirito, e ogni corpo si qualificherà per la risurrezione.

Coloro che credono che il nostro corpo non sia nulla di più che il risultato dell’evoluzione non si sentiranno responsabili verso Dio, o nessun altro, per quello che fanno con il loro corpo o al loro corpo. Noi che abbiamo una prospettiva eterna, tuttavia, dobbiamo riconoscere che abbiamo un dovere verso Dio in merito a come trattiamo il nostro corpo. Secondo le parole di Paolo:

“E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?

Poiché foste comprati a prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1 Corinzi 6:19–20).

Accettare queste verità e la guida dei profeti moderni significa che sicuramente non sfigureremo il nostro corpo, come con i tatuaggi, non lo debiliteremo, come con la droga, non lo profaneremo, come con la fornicazione o l’immodestia. In quanto strumento del nostro spirito, è vitale che ci prendiamo la massima cura di questo corpo. Dovremmo consacrare i suoi poteri per servire e per mandare avanti l’opera di Cristo. Paolo dichiarò: “Io vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio” (Romani 12:1).