Come il sacerdozio benedice i giovani
Ci viene data l’opportunità di ministrare come angeli, di predicare il Vangelo in tutti i continenti della terra e di aiutare le anime a venire a Cristo.
Fratelli e sorelle, in questa serata storica sono davvero grato di parlarvi del sacro dono del sacerdozio e del suo potere meraviglioso di benedire i giovani di questa dispensazione. Prego che, nonostante le mie imperfezioni, lo Spirito mi assista nell’insegnare la verità.
La Prima Presidenza ha ricordato ai detentori del Sacerdozio di Aaronne: “[State] vivendo in un’epoca di grandi possibilità e sfide, un tempo in cui il sacerdozio è stato restaurato. [Avete] l’autorità di amministrare le ordinanze del Sacerdozio di Aaronne. Se [eserciterete] quest’autorità degnamente e devotamente, [benedirete] grandemente la vita di coloro che [vi] circondano” 1 . Come giovani uomini della Chiesa, ci viene anche ricordato che siamo amati figli di Dio e che Lui ha un’opera da farci compiere 2 , e noi siamo di ausilio alla Sua opera di “fare avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo” (Mosè 1:39).
Il sacerdozio è l’autorità di amministrare le ordinanze e le alleanze del vangelo del Salvatore a coloro che sono degni di riceverle. Tramite queste ordinanze del sacerdozio e alleanze sacre giungono le piene benedizioni dell’Espiazione del Salvatore che ci aiutano a realizzare il nostro destino divino.
Joseph Smith era un giovane uomo chiamato da Dio a restaurare il vangelo di Gesù Cristo e, a questo scopo, gli fu dato il sacerdozio che egli usò per benedire tutta l’umanità. In Dottrina e Alleanze 135 vengono citate molte delle benedizioni che Joseph Smith ha dato ai giovani di questa dispensazione. Si legge: “Joseph Smith […] ha fatto di più, a parte solo Gesù, per la salvezza degli uomini in questo mondo di qualsiasi altro uomo che vi abbia mai vissuto. […] Egli portò alla luce il Libro di Mormon […]; mandò ai quattro canti della terra la pienezza del Vangelo […]; portò alla luce le rivelazioni e i comandamenti che compongono […] Dottrina e Alleanze […]; radunò molte migliaia di Santi degli Ultimi Giorni […] e lasciò una fama e un nome che non possono essere uccisi” (Dottrina e Alleanze 135:3).
Per servire con efficacia come fece Joseph, dobbiamo essere degni di qualificarci per utilizzare il potere del sacerdozio del Signore. Mentre traducevano il Libro di Mormon, Joseph Smith e Oliver Cowdery volevano essere battezzati, ma non detenevano la giusta autorità. Il 15 marzo 1829, si inginocchiarono in preghiera e ricevettero la visita di Giovanni Battista, che conferì loro le chiavi e l’autorità del Sacerdozio di Aaronne, dicendo: “Su di voi, miei compagni di servizio, nel nome del Messia, io conferisco il Sacerdozio di Aaronne, che detiene le chiavi del ministero degli angeli, del Vangelo di pentimento e del battesimo per immersione per la remissione dei peccati” (Dottrina e Alleanze 13:1).
Ci viene data l’opportunità di ministrare come angeli, di predicare il Vangelo in tutti i continenti della terra e di aiutare le anime a venire a Cristo. Questi atti di servizio ci rendono partecipi di un’opera condivisa con Giovanni Battista, Moroni, Joseph Smith, il presidente Russell M. Nelson e altri servitori diligenti del Signore.
Il nostro servizio nel Suo sacerdozio e tramite esso avvicina coloro che si dedicano a seguire e a vivere gli insegnamenti del Signore con precisione, che per esperienza personale so che può essere difficile mentre affrontiamo le sfide della giovinezza. Tuttavia, unirci a questi servitori del Signore nell’adempimento della Sua opera ci aiuterà a essere più forti davanti alle tentazioni e agli inganni dell’avversario. Voi potete essere un faro di luce per tutte quelle persone che mancano di fiducia in se stesse. La luce che è in voi brillerà in modo così vivido che tutti coloro con cui interagirete saranno benedetti semplicemente dall’essere in vostra compagnia. A volte potrebbe essere difficile riconoscere la presenza dei nostri compagni spirituali, ma sono grato di sapere che sono un membro di un quorum fedele del sacerdozio, con cui posso collaborare per avvicinarmi a Cristo.
Insieme ai nostri amici e familiari, lo Spirito Santo è uno dei nostri compagni più leali e affidabili; tuttavia, per avere costantemente con noi la Sua compagnia, dobbiamo fare in modo di trovarci in luoghi e situazioni in cui Lui voglia essere presente. Questo può iniziare dalle nostre case, mentre ci adoperiamo per renderle un luogo santo partecipando ogni giorno allo studio delle Scritture e alla preghiera familiari e, ancora più importante, studiando le Scritture e pregando per conto nostro.
Quest’anno, mi si è presentata un’opportunità che mi ha entusiasmato e allo stesso tempo reso umile: aiutare la mia sorellina, Oceane, ad avanzare sul sentiero dell’alleanza accettando l’invito di essere battezzata, soddisfacendo così uno dei requisiti necessari per entrare nel regno celeste. Ha posticipato di un mese il suo battesimo per aspettare che fossi ordinato sacerdote, per concedermi il privilegio di celebrare l’ordinanza mentre le nostre sorelle hanno avuto il privilegio di ricevere dal sacerdozio l’incarico di fungere da testimoni. In piedi ai lati opposti del fonte e pronti per entrare nell’acqua, ho notato la sua emozione, che uguagliava la mia, e mi sono sentito unito a lei vedendo che stava prendendo la decisione giusta. Questa opportunità di esercitare il sacerdozio ha fatto sì che io fossi più meticoloso e meno superficiale nel vivere il Vangelo. Per prepararmi, quella settimana sono andato al tempio ogni giorno — con l’aiuto di mia madre, di mia nonna e di mia sorella — per celebrare i battesimi per i morti.
Questa esperienza mi ha insegnato molto sul sacerdozio e sul modo in cui posso esercitarlo degnamente. So che tutti i detentori del sacerdozio possono provare le stesse cose che ho provato io, se seguono l’esempio di Nefi di “andare e fare” (vedere 1 Nefi 3:7). Non possiamo stare con le mani in mano e aspettare che il Signore ci impieghi nella Sua grande opera. Non dobbiamo stare ad aspettare che siano coloro che hanno bisogno di aiuto a cercarci; è nostra responsabilità come detentori del sacerdozio di stare come testimoni di Dio ed esserne un esempio. Se stiamo facendo delle scelte che ci impediscono di avanzare nel nostro progresso eterno, dobbiamo cambiare adesso. Satana farà del suo meglio per tenerci in uno stato carnale alla ricerca del semplice piacere, ma io so che se ci impegniamo, se cerchiamo coloro che ci sostengono e se ci pentiamo ogni giorno, le benedizioni che ne scaturiranno saranno incredibili e la nostra vita cambierà per sempre mentre ci spingiamo innanzi sul sentiero dell’alleanza.
So che questa è la vera Chiesa di Gesù Cristo, che è il nostro Salvatore e ha affidato le chiavi del sacerdozio ai Suoi apostoli, i quali le usano per guidarci, soprattutto in questi giorni difficili, e per preparare il mondo per il Suo ritorno.
So che Joseph Smith è stato il profeta della Restaurazione e che il presidente Russell M. Nelson è il nostro profeta vivente oggi. Invito tutti noi a studiare la vita di questi meravigliosi detentori del sacerdozio e a cercare di migliorarci giornalmente così da essere pronti a incontrare il nostro Creatore. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.