Il nostro spazio
Un’impressione costante
Un giorno, mentre svolgevamo l’opera missionaria tra le strade polverose del Kenya, io e la mia collega parlammo con una signora. Accettò il nostro volantino ma ci disse di non tornare.
Diversi giorni dopo ci trovammo su quella stessa strada e avemmo l’impressione di dover andare a vedere come stava. Mi chiesi: “Perché stiamo andando di nuovo lì, se ci ha chiesto di non tornare?”. Tuttavia, obbedimmo a quel suggerimento.
Fu sorpresa del nostro arrivo ma disse che era felice di vederci. Cominciammo a insegnare una lezione, ma presto si tramutò in una discussione. Io e la mia collega terminammo la lezione con una preghiera e ce ne andammo, e fummo subito d’accordo di non tornare più. Ma il giorno successivo sentimmo ancora fortemente il suggerimento di dover tornare. Non volevo tornare lì, ma la mia collega disse che dovevamo ascoltare lo Spirito. Così misi da parte l’orgoglio e ci recammo da lei. Quando arrivammo, rimasi scioccata. La signora sembrava una persona diversa. L’espressione del suo viso era cambiata ed era disposta a sentire ciò che avevamo da dire. Durante il nostro incontro successivo ci chiese quando poteva essere battezzata.
Quattro settimane dopo fu battezzata e divenne un membro de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Dopo la sua confermazione ci abbracciò e ci disse che era molto grata che fossimo tornate da lei. Ho imparato che dobbiamo sempre ascoltare i suggerimenti dello Spirito e agire di conseguenza. Il Padre Celeste prepara davvero i Suoi figli a ricevere il Vangelo, e si serve di noi per trovarli tramite lo Spirito Santo.
Leaha M., KwaZulu-Natal, Sudafrica
Quando potevo unirmi alla Chiesa?
Quando avevo circa cinque anni mio padre perse la fede e decise di lasciare la Chiesa. Fu molto difficile per me, specialmente al compimento dei miei otto anni. Non vedevo l’ora di essere battezzata, ma mio padre disse di no. Voleva che aspettassi fino a che sarei stata più grande, in modo che sapessi veramente di volermi assumere quell’impegno. Vedevo che tutti i miei amici erano battezzati.
Ricordo che ero confusa: se la Chiesa era vera, allora perché mi veniva impedito di essere battezzata? Quand’ero adolescente per me era molto difficile vedere tutti i giovani andare al tempio, perché io volevo andarci con tutto il cuore. Era difficile non poter partecipare, ma sapevo che un giorno sarebbe arrivato il mio momento!
A maggio 2019 finalmente mi sono battezzata all’età di sedici anni. Ho ricordato le tante esperienze che ho avuto nel sentire la pura gioia del Vangelo e nell’ottenere una testimonianza. È stata un’esperienza molto speciale e nonostante tutte le difficoltà che ho incontrato prima di arrivare a quel giorno, sapevo con tutto il cuore che il Vangelo è vero e che lo è sempre stato.
Trinity C., Colorado, USA
Il perché delle regole
Ero emozionato all’idea di andare alla conferenza dei giovani, ma quando sono arrivato lì ho scoperto che c’erano molte regole — ad esempio non si poteva usare il cellulare e non si poteva uscire da soli. Sembrava che gli adulti ci tenessero costantemente sott’occhio. Nonostante questo mi sono divertito molto, ho trovato nuovi amici, ho contribuito a un progetto di servizio e ho imparato di più sul Vangelo.
L’ultimo giorno della conferenza, durante una riunione di testimonianza, uno dei dirigenti ha parlato di quanto vuole bene a noi giovani del palo.
Se ci vuoi bene, perché ci sono così tante regole? Ho pensato. In quello stesso momento, come se potesse leggermi nel pensiero, lui ha risposto alla mia domanda.
I dirigenti stabiliscono delle regole, ha detto, non per infastidirci, ma per la nostra sicurezza. Nel momento in cui ha detto questo parole, lo Spirito mi ha toccato. Ho compreso che il Padre Celeste ci dà i comandamenti per la stessa ragione. Non sono per infastidirci; sono per aiutarci a tornare a Lui in sicurezza (vedere Dottrina e Alleanze 82:2–9).
Lo Spirito Santo mi ha ispirato e mi ha aiutato a sapere che questo è vero.
Serge P., Île-de-France, Francia