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Il mio fermo sostegno
In questi giorni mi è capitato di essere un po’ giù di morale, a volte, perché ero sconfortata dalle notizie negative che si sentono in TV e alla radio riguardo alla situazione sanitaria, economica e civile. Di solito sono una persona che cerca di essere positiva.
Mentre leggevo le Scritture, poi, mi sono sentita spinta a fare una preghiera e a chiedere al Padre Celeste aiuto e di confortarmi. Gli ho chiesto di poter ricevere una guida tramite le Scritture, la Liahona o in altro modo per sentirmi meglio.
Poco tempo dopo mi è venuto in mente un inno della Chiesa (il numero 49 del nostro innario: “Un fermo sostegno”) che ho canticchiato nella mente per tutta la giornata. Ad un certo punto mi sono resa conto di quello che stavo facendo e ho deciso di riflettere sulle parole di questo inno.
Le parole che mi hanno colpito maggiormente sono state quelle della prima strofa: “Un fermo sostegno è la verità, che con il Vangelo il Signore ci dà. Non c’è cosa al mondo che valga di più, qual dolce rifugio abbiamo in Gesù”.
Dopo aver letto le parole della prima strofa sono rimasta davvero colpita e grata del messaggio che il Padre aveva voluto darmi.
Ho anche cercato sul dizionario il significato della parola “sostegno”, che viene definita così:
“Quanto alla funzione di reggere il peso di un oggetto”. Ho pensato che, in questo caso, l’oggetto può essere paragonato a noi e il nostro sostegno (cioè la persona che porta il peso delle nostre preoccupazioni) è Gesù Cristo.
So certamente che, se anche noi facciamo la nostra parte, possiamo essere liberati dalle nostre paure, dalle nostre ansie e angosce perchè abbiamo un perfetto fulgore di speranza: il Salvatore.
So che è Lui la roccia sulla quale noi dobbiamo costruire affinché le tempeste non abbiano alcun effetto su di noi (Helaman 5:12)! “Questa è la Chiesa della rivelazione continua, questo è il vangelo della benevolenza e della grazia senza limiti di Cristo” (“Un perfetto fulgore di speranza”, Liahona, maggio 2020, 84).