Angeli nel tempio
Ero preoccupato che il mio disturbo neurologico potesse distrarre le altre persone nel tempio, finché non sentii le parole confortanti di una coppia.
Fotografia del Tempio di Washington D.C. di Candace Read
Il tempio è il luogo più tranquillo e silenzioso sulla terra, giusto? Beh, magari non per una persona come me che soffre della sindrome di Tourette. Questo disturbo neurologico mi porta a compiere movimenti ed emettere suoni involontari. La mia sindrome di Tourette può mettere a disagio le persone quando sono con loro in un luogo silenzioso.
Un giorno, durante una sessione di investitura nel Tempio di Washington D.C., ero preoccupato di dare fastidio o disturbare le altre persone. Ci vuole tutta la mia concentrazione per controllare i miei tic nervosi, così non posso concentrami su nient’altro. Perciò, dato che cercavo di concentrarmi sull’investitura, mi era impossibile controllare completamente i miei tic, anche se facevo del mio meglio. Durante la sessione ebbi più difficoltà del solito.
Alla fine, quando stavo per lasciare la sala celeste, sentii una voce confortante alle mie spalle dire: “Per favore, ritorna. Per favore, continua a venire al tempio”.
Era la voce di una coppia che mi aveva visto in difficoltà. Volevano rassicurarmi che ero sempre il benvenuto al tempio, a prescindere dai suoni o dai movimenti che facevo. Le loro parole mi fecero sentire benvenuto e necessario lì quanto chiunque altro.
Mentre mi abbracciavano, lo Spirito Santo mi benedisse con pace e gioia. Dio mi aveva mandato una tenera misericordia sotto forma di quei due angeli, che mi confortarono e mi dimostrarono che Egli si interessa a me. Grazie a loro provai il sentimento di pace, di calma e di tranquillità che avevo sperato di provare nel tempio quel giorno.
L’anziano Jeffrey R. Holland del Quorum dei Dodici Apostoli ha detto: “Non tutti gli angeli provengono dall’altro lato del velo. Con alcuni di loro camminiamo e parliamo qui, ora e ogni giorno”1.
Tutti noi possiamo essere angeli per chi ci circonda trasmettendo “l’amore e la sollecitudine per i [figli di Dio]”.2