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Presentare i nomi per le ordinanze del tempio
Introduzione
L’anziano Russell M. Nelson, del Quorum dei Dodici Apostoli, ha insegnato: “Lo scopo del lavoro di genealogia è di ottenere i nomi e i dati dei nostri antenati in modo da poter celebrare a loro favore le ordinanze del tempio” (“I giovani adulti e il tempio”, Liahona, febbraio 2006, 13). L’anziano Dennis B. Neuenschwander, membro emerito dei Settanta, ha detto: “Il lavoro genealogico conduce al tempio. Il lavoro genealogico e il lavoro di tempio sono un unico lavoro… La ricerca genealogica deve essere la fonte principale dei nomi da presentare per le ordinanze del tempio; le ordinanze del tempio sono il motivo principale per svolgere il lavoro genealogico” (La Stella, luglio 1999, 98–100).
Quella di presentare i nomi per le ordinanze del tempio è un’opzione che appare in automatico come parte del programma FamilySearch. Fino alla metà degli anni ’70, la preparazione dei nomi per le ordinanze del tempio richiedeva l’invio di moduli di richiesta per posta alla sede centrale della Chiesa. L’anziano Monte J. Brough, ex membro dei Settanta, ha dichiarato che per apprezzare l’attuale processo di presentazione dei nomi, “dobbiamo parlare del passato, quando i membri inviavano le informazioni su ogni loro antenato alla sede centrale della Chiesa. Era un procedimento lento e complesso per preparare i nomi per le ordinanze del tempio. Potevano volerci anche nove mesi. Infatti, spesso le persone presentavano un nome da preparare e, quando finalmente era pronto, se ne erano dimenticati” (in “Everyone’s Blessing”, Ensign, dicembre 1994, 19). Grazie alla moderna tecnologia informatica e ai programmi di storia familiare, un nome che presenta le informazioni minime può essere preparato quasi all’istante.
Questo capitolo parla dell’urgenza espressa dai profeti degli ultimi giorni riguardo alla storia familiare. Inoltre, ti aiuterà a farti conoscere meglio le direttive per la presentazione dei nomi al tempio.
Commento
I profeti moderni hanno espresso l’urgenza di eseguire le ordinanze di salvezza per i morti [7.1]
Gli angeli hanno bisogno del nostro aiuto. [7.1.1]
Alla dedicazione del piano inferiore del tempio di St. George, nello Utah (USA) l’1 gennaio 1877, il presidente Brigham Young (1801–1877) indicò che alcuni che si trovavano nel mondo degli spiriti avevano aspettato migliaia di anni prima che il lavoro di tempio fosse svolto per loro: “Secondo voi, cosa direbbero i padri se potessero parlare dal mondo dei morti? Non direbbero forse: ‘Siamo giaciuti qui per migliaia di anni, qui, nella prigione, aspettando che venisse questa dispensazione? … Cosa sussurrerebbero nelle nostre orecchie? Se ne avessero il potere, i tuoni del cielo rimbomberebbero nelle nostre orecchie per farci capire l’importanza dell’opera in cui siamo impegnati. Tutti gli angeli del cielo guardano a questo pugno di persone, e le esortano a salvare l’umana famiglia” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa – Brigham Young [1997], 309).
Più templi significano più lavoro da svolgere. [7.1.2]
La costruzione dei templi è aumentata durante l’amministrazione del presidente Spencer W. Kimball. Quando divenne presidente della Chiesa, nel dicembre del 1973, c’erano quindici templi in funzione. Quando morì, nel novembre del 1985, i templi in funzione erano trentasei. Una volta il presidente Kimball (1895–1985) parlò dell’urgenza di costruire più templi:
“Diamo inizio al periodo di più intensa edificazione di templi nella storia della Chiesa. [Attendiamo con ansia il giorno in cui le sacre ordinanze della Chiesa, celebrate nei templi, saranno disponibili per tutti i membri della Chiesa in luoghi adatti in tutto il mondo].
L’edificazione di questi templi deve essere accompagnata da un maggiore sforzo nella ricerca genealogica [la storia familiare] da parte di tutti i membri della Chiesa.
Sentiamo tutti l’urgenza che questa grande opera sia compiuta e invitiamo i membri ad accettare questa responsabilità scrivendo le loro storie personali e di famiglia, partecipando al programma di estrazione dei nomi quando sono chiamati, completando la ricerca delle loro quattro generazioni e risalendo poi indietro nel tempo, al fine di redimere i loro parenti defunti” (“Nessuna mano profana può impedire all’opera di progredire”, La Stella, ottobre 1980, 8).
L’opera di redenzione dei morti deve intensificarsi. [7.1.3]
Il presidente Howard W. Hunter (1907–1995) testimoniò spesso dell’urgenza di svolgere la storia familiare e il lavoro di tempio:
“Dal profeta Joseph Smith al nostro attuale profeta, veggente, rivelatore e presidente… siamo stati ammoniti di cercare i nostri parenti defunti e di svolgere per loro quelle ordinanze che sono necessarie per la loro esaltazione nel regno celeste di Dio…
All’uomo non è stato dato di scegliere di svolgere quest’opera a suo piacimento o quando ne ha il tempo, essa è stata data come un dovere da compiere…
I nostri morti stanno ansiosamente attendendo che i loro posteri ricerchino i loro nomi e poi vadano al tempio di Dio per officiarvi in loro favore, onde possano essere liberati dalla loro prigionia nel mondo degli spiriti. Le chiavi di questo grande potere, date al profeta Joseph Smith, sono con noi oggi. Questo potere di officiare per i morti, abbatte le barriere della tomba. Tutti noi dovremmo provare la grande gioia di svolgere questo magnifico lavoro d’amore…
Riguardo alla storia familiare e al lavoro di tempio, ho un messaggio prioritario: Quest’opera deve affrettarsi. Il lavoro che attende di essere svolto è sbalorditivo e sfugge alla comprensione umana…
Sappiamo di essere responsabili di ogni figlio e figlia di Dio anche se non sono più in vita. In realtà nessuno muore. La grande opera svolta nei templi, e tutto ciò che la sostiene, deve espandersi. È imperativo!” (The Teachings of Howard W. Hunter [1997], 231–234).
Il Signore ha preparato una via. [7.1.4]
Il presidente Henry B. Eyring, della Prima Presidenza, ha insegnato che, fin dall’inizio, il Signore ha preparato un modo in cui poter aiutare i nostri antenati:
“Molti dei vostri antenati sono deceduti senza aver mai avuto la possibilità di accettare il Vangelo, e ottenere le benedizioni e le promesse che voi avete ricevuto. Il Signore è giusto e pieno d’amore, ha così preparato per voi e per me un modo affinché desiderassimo con tutto il cuore… porgere ai nostri antenati le benedizioni che Egli ci ha offerto.
Il piano che rende ciò possibile è stato previsto sin dal principio. Molto tempo fa, il Signore ha fatto delle promesse ai Suoi figli. L’ultimo libro dell’Antico Testamento è quello del profeta Malachia, e le ultime parole sono una dolce promessa e un severo ammonimento:
‘Ecco, io vi mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell’Eterno, giorno grande e spaventevole.
Egli ricondurrà il cuore dei padri verso i figliuoli, e il cuore dei figliuoli verso i padri, ond’io, venendo, non abbia a colpire il paese di sterminio’ [Malachia 4:5–6].
La comprensione di alcune di queste parole è di fondamentale importanza. Il giorno grande e spaventevole dell’Eterno è la fine del mondo. Geova, il Messia, verrà in gloria. I malvagi saranno tutti distrutti. Noi viviamo negli ultimi giorni. Potrebbe terminare il tempo a nostra disposizione nel quale adempiere ciò che abbiamo promesso di compiere” (Liahona, maggio 2005, 77–78).
Le banche dati di storia familiare della Chiesa contribuiscono a determinare quali ordinanze del Vangelo sono necessarie per gli antenati conosciuti [7.2]
La tecnologia rende più semplice la presentazione dei nomi. [7.2.1]
L’anziano Russell M. Nelson ha spiegato che un nuovo e aggiornato programma per computer di FamilySearch facilita la storia familiare e aiuta i membri della Chiesa a stabilire quali ordinanze sono state celebrate o no per ogni singolo antenato: “Il profeta Joseph Smith disse: ‘La più grande responsabilità che Dio ci ha dato in questo mondo è quella di cercare i nostri defunti’ (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa – Joseph Smith (2007), 486]. Le nuove tecnologie rendono l’adempimento di questa responsabilità più facile che mai. Il lavoro di tempio e genealogico è facilitato da [FamilySearch]. Questo sistema basato su Internet aiuta i membri a identificare i loro antenati, a determinare quali ordinanze devono essere svolte per loro e a preparare i loro nomi per il tempio. Vi si può accedere da casa, da un centro genealogico o da dovunque sia possibile collegarsi a Internet. I passi da fare sono facili” (Liahona, maggio 2010, 93).
FamilySearch aiuta a preparare i nomi per le ordinanze del tempio. [7.2.2]
FamilySearch può aiutarti durante il processo di preparazione dei nomi dei tuoi antenati affinché essi ricevano le loro ordinanze nel tempio. Una volta trovati i membri della famiglia e aggiunti i loro nomi nel tuo albero genealogico su FamilySearch, visualizzerai le informazioni sulle ordinanze del tempio riferite a queste persone. Sul sito, FamilySearch presenta lezioni e guide che ti aiutano durante l’operazione. Dato che il procedimento, i simboli e le spiegazioni del programma vengono migliorati e aggiornati regolarmente, le seguenti informazioni mostrano i concetti basilari per determinare lo stato delle ordinanze e per preparare poi i nomi di un individuo o di una famiglia per il tempio:
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Stabilisci quali ordinanze del Vangelo sono state celebrate e quali potrebbero dover essere ancora svolte. Il simbolo vicino al nome del capofamiglia indica lo stato delle ordinanze della famiglia. Puoi trovare informazioni più dettagliate cliccando il simbolo. FamilySearch indica quali ordinanze sono state svolte, quali devono essere ancora celebrate, quali sono in corso (qualcuno le ha prenotate — il che significa che solo la persona che ha presentato il nome può celebrare l’ordinanza) e, in alcuni casi, quali ordinanze non sono necessarie (come il battesimo per i bambini morti prima degli otto anni).
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Stabilisci per quali antenati che hanno ancora bisogno delle ordinanze è possibile svolgere il lavoro di tempio. FamilySearch ti informa quando hai bisogno del permesso del parente più stretto in vita della persona per cui vuoi celebrare le ordinanze. Ti informa anche quando servono più informazioni prima che esse possano essere svolte per determinati individui. Per maggiori informazioni sulle persone per le quali puoi svolgere le ordinanze e per sapere come alcune circostanze particolari influenzano il modo in cui prepari i nomi per il tempio vedi le sezioni seguenti di questo capitolo.
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Prenota i nomi per il tempio. Dopo aver stabilito che puoi celebrare le ordinanze per una determinata persona o famiglia, segui le indicazioni per la prenotazione dei nomi per le ordinanze del tempio (prova a cliccare lo stato delle ordinanze della persona e a seguire le indicazioni). Prenotare il nome lo aggiungerà al tuo elenco delle Ordinanze del tempio e lo stato del lavoro di tempio apparirà come “in corso”.
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Presenta i nomi di famiglia al tempio. Puoi servire per procura nel tempio per i tuoi antenati, oppure puoi lasciare che lo faccia qualcun altro. Vai alla scheda Ordinanze del tempio per stampare la Richiesta di ordinanze da portare al tempio. Quando arrivi, i lavoranti del tempio faranno una scansione della richiesta e stamperanno i cartoncini delle ordinanze (quelli rosa, azzurri e gialli). Puoi dire ai lavoranti del tempio di chiedere a qualcun altro di servire per procura. Puoi anche scegliere di assegnare i nomi al tempio. Ciò significa che i nomi saranno inviati a un tempio e i fedeli che vi si recheranno celebreranno le ordinanze per queste persone. Per maggiori informazioni su come servire per procura per i tuoi antenati vedi l’ultima sezione di questo capitolo.
Segui le linee guida per l’invio dei nomi per le ordinanze del tempio [7.3]
Capisci quali nomi puoi presentare [7.3.1]
La Chiesa ha dato le seguenti linee guida riguardo ai nomi che puoi presentare per le ordinanze del tempio:
“Generalmente potete celebrare le ordinanze del tempio per le persone defunte a partire da un anno dopo la data della morte, a prescindere dalla dignità di dette persone o dalla causa della morte. Se avete domande contattate il vostro vescovo o presidente di ramo.
Prima di celebrare le ordinanze per una persona defunta che è nata negli ultimi novantacinque anni, ottenete il permesso dei parenti viventi più prossimi. Essi possono non essere d’accordo o possono voler celebrare loro stessi le ordinanze. I parenti viventi più prossimi sono, in questo ordine: il coniuge, poi i figli, i genitori e poi i fratelli e le sorelle.
Avete la responsabilità di presentare i nomi delle seguenti persone per il lavoro di tempio (devono essere morte da almeno un anno):
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Membri stretti della famiglia.
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Antenati in linea diretta (genitori, nonni, bisnonni e così via, insieme alle loro famiglie).
Potete anche presentare i nomi dei seguenti individui che sono morti da almeno un anno:
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Linee di famiglia biologiche, adottive e affidatarie collegate alla vostra famiglia.
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Linee di famiglia secondarie (zii, zie, cugini e le loro famiglie).
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I vostri discendenti.
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Potenziali antenati, cioè persone che hanno un probabile rapporto di parentela che non può essere verificato perché i documenti disponibili sono insufficienti, come ad esempio coloro che hanno lo stesso cognome e risiedevano nelle stesse zone dei vostri antenati conosciuti.
Non presentate i nomi di persone con cui non siete imparentati, compresi i nomi di persone famose o quelli raccolti a seguito di progetti di estrazione non approvati, come per esempio quelli per le vittime ebree dell’Olocausto.
Potete presentare i nomi di coloro con cui siete stati amici. Questa è un’eccezione alla regola generale che i membri non devono presentare i nomi di persone con cui non sono imparentati. Prima di celebrare le ordinanze per un amico deceduto, dovete ottenere l’autorizzazione dai suoi parenti viventi più prossimi” (Guida al lavoro di tempio e genealogico a uso dei fedeli [2009], 34–35).
Stabilisci quando le ordinanze possono non essere necessarie. [7.3.2]
FamilySearch indica quando le ordinanze non sono necessarie, come in queste situazioni:
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I figli nati dopo che la madre è stata suggellata nel tempio al marito sono nati nell’alleanza. Essi non hanno bisogno di ricevere l’ordinanza del suggellamento ai genitori.
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I bambini morti prima degli otto di età non devono essere battezzati o ricevere l’investitura (vedi Moroni 8:8–12; vedi anche Merlin R. Lybbert, “La particolare posizione dei bambini”, La Stella, luglio 1994, 33–35). Per loro viene celebrato soltanto il suggellamento ai genitori. Se il bambino era stato suggellato ai genitori mentre era in vita o se era nato nell’alleanza, non viene celebrata alcuna ordinanza per procura.
Esistono linee guida per presentare dei nomi al tempio quando ci sono circostanze particolari [7.4]
Le coppie il cui matrimonio non può essere documentato possono essere suggellate. [7.4.1]
Se nella tua linea genealogica esiste una coppia che viveva come marito e moglie, ma non riesci a trovare alcuna informazione che ne documenti il matrimonio, puoi celebrare il suggellamento al tempio preparando il nome di entrambi in FamilySearch in riferimento a tale ordinanza e presentandola al tempio.
Esistono linee guida specifiche che riguardano i bambini nati morti. [7.4.2]
Per i bambini nati morti (coloro che sono considerati morti al momento della nascita) non viene celebrata alcuna ordinanza. Essi possono essere presenti, tuttavia, nei documenti della famiglia (il bambino potrebbe essere indicato semplicemente come “Nato morto”).
In alcune località, come l’Europa, i bambini che non erano nati morti ma che sono morti subito dopo la nascita, spesso erano elencati come “nati morti”. Poiché questi bambini sono rimasti in vita per un breve periodo di tempo, possono essere suggellati ai genitori. FamilySearch ti farà sapere se puoi celebrare l’ordinanza di suggellamento per un bambino indicato come “nato morto” (il computer trarrà tali informazioni dal periodo storico e dalle probabilità, o dall’eventualità, che una breve esistenza dopo la nascita sia stata registrata come “nato morto” durante una particolare epoca).
Puoi celebrare le ordinanze per le persone presunte morte. [7.4.3]
Dopo dieci anni dal periodo in cui si presuppone siano morte, puoi celebrare le ordinanze del tempio per le persone presunte tali perchè disperse sul campo di battaglia (per esempio, in tempo di guerra), disperse in mare, dichiarate legalmente decedute o che sono sparite in circostanze in cui la morte è apparente ma non è stato ritrovato alcun corpo.
In tutti gli altri casi di persone scomparse, non puoi celebrare le ordinanze fino a quando non siano trascorsi centodieci anni dalla nascita della persona (nell’ipotesi in cui la persona fosse dispersa ma viva, dopo centodieci anni sarebbe morta).
Esistono linee guida per il suggellamento delle donne che si sono sposate più di una volta. [7.4.4]
Se una donna era legalmente sposata più di una volta (come dopo la morte del marito), puoi celebrare le ordinanze di suggellamento per lei e ciascun marito. Ciò eviterà di dover esprimere un giudizio, cosa per cui non siamo qualificati. Ricorda, se un’ordinanza viene svolta sulla terra non diventa vincolante finché non viene accettata nel mondo degli spiriti dalla persona degna per cui essa è stata celebrata.
Puoi svolgere tutte le ordinanze per le persone con disabilità mentali. [7.4.5]
Puoi celebrare tutte le ordinanze del tempio per le persone che presentavano disabilità mentali se sono morte quando avevano otto anni o più. Se sono morte prima di tale periodo serve solo l’ordinanza di suggellamento ai genitori.
Informati in merito alle linee guida per le altre circostanze particolari. [7.4.6]
Chiedi al tuo consulente di storia familiare riguardo alle linee guida per le ordinanze del tempio sulle altre circostanze particolari. Se non conosce la risposta, chiedi al tuo dirigente del sacerdozio (vescovo o presidente di ramo) ed egli ti aiuterà a trovarla.
Se hai una raccomandazione per il tempio valida e hai ricevuto la tua investitura, puoi servire per procura per persone dello stesso sesso i cui nomi hai preparato per ricevere le ordinanze del tempio, oppure potresti permettere ad altri di svolgere il lavoro per procura per le persone che hai preparato a ricevere le ordinanze del tempio [7.5]
La dignità è essenziale per andare al tempio. [7.5.1]
“Per entrare nel tempio dovete esserne degni. Voi certificate la vostra dignità facendo due interviste: una con un membro del vescovato o con il presidente di ramo e un’altra con un membro della presidenza di palo o il presidente di missione. I vostri dirigenti del sacerdozio considereranno queste interviste come private e riservate. In ogni intervista, il dirigente del sacerdozio vi porrà delle domande sulla vostra condotta e dignità personale. Vi saranno poste domande sulla vostra testimonianza del Padre Celeste e dell’Espiazione di Gesù Cristo, oltre alla vostra disponibilità a sostenere i dirigenti della Chiesa generali e locali. Vi sarà chiesto di confermare di essere moralmente puri e di osservare la Parola di Saggezza, di pagare interamente la decima, di vivere in armonia con gli insegnamenti della Chiesa e di non essere affiliati né nutrire simpatia verso gruppi apostati.
Se darete delle risposte accettabili alle domande che vi saranno poste nell’intervista e se voi e i vostri dirigenti del sacerdozio sarete convinti della vostra dignità di entrare nel tempio, riceverete una raccomandazione. Se voi e i vostri dirigenti del sacerdozio firmerete la raccomandazione, potrete entrare nel tempio per i successivi due anni, se vi mantenete puri.
Le interviste per le raccomandazioni per il tempio offrono una grande opportunità per esaminare la vostra dignità e il vostro stile di vita” (Siate fedeli – riferimenti per lo studio del Vangelo [2004], 183–184).
Dopo aver ricevuto la tua investitura, quando tornerai al tempio servirai per procura per una persona che si trova dall’altra parte del velo. Grazie al lavoro svolto per i morti, i membri della Chiesa hanno l’opportunità di frequentare il tempio regolarmente, di ricordare le alleanze fatte e le benedizioni promesse in tali ordinanze.
Quei membri che non hanno ancora ricevuto la propria investitura, ma che hanno almeno dodici anni o sono convertiti battezzati di recente nella Chiesa, possono ottenere una raccomandazione per usi specifici dal vescovo o dal presidente di ramo per poter celebrare i battesimi e le confermazioni per i morti. I maschi devono detenere il sacerdozio. Puoi servire per procura solo per le persone del tuo stesso sesso.
Altri possono svolgere le ordinanze per i nomi che tu hai preparato. [7.5.2]
Tu e la tua famiglia non dovete servire personalmente per procura per gli antenati i cui nomi hai preparato per le ordinanze del tempio. Puoi scegliere di dare ad altri i cartoncini con i nomi che hai stampato, come ai membri del rione o del ramo, perché possano svolgere le ordinanze per procura. In FamilySearch troverai un’opzione che ti consente di inoltrare al tempio i nomi dei tuoi antenati e permettere che le ordinanze per queste persone siano svolte da altri.