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Capitolo 8: L’alleanza di Abrahamo


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L’alleanza di Abrahamo

Introduzione

Abrahamo era un profeta dell’Antico Testamento nato intorno al 2.000 a.C. Crebbe in una famiglia che si era allontanata dal Vangelo, ma Abrahamo “cerc[ò] le benedizioni dei padri e il diritto a cui avre[bbe] dovuto essere ordinato per amministrarle” (Abrahamo 1:2). Le benedizioni che cercava erano quelle del sacerdozio detenuto dai capi delle dispensazioni che lo avevano preceduto — Adamo, Enoc, Noè e la loro retta posterità. Abrahamo ricevette il sacerdozio dal profeta Melchisedec (vedi la traduzione di Joseph Smith, Genesi 14:25, nella Guida alle Scritture; DeA 84:14). Il Signore parlò ad Abrahamo e stipulò con lui un’alleanza, conosciuta come l’alleanza di Abrahamo. Tutti coloro che accettano il Vangelo e sono battezzati sono la posterità di Abrahamo, sia letteralmente che per adozione e, grazie alla propria fedeltà, hanno diritto alle stesse benedizioni che furono promesse a lui.

A causa della Grande Apostasia avvenuta dopo il ministero di Gesù Cristo e dei Suoi apostoli, l’allenza di Abrahamo non era più disponibile per gli uomini; fu necessaria la restaurazione del Vangelo tramite il profeta Joseph Smith per riportare sulla terra le promesse a essa associate. Oggi il Vangelo è diffuso in tutto il mondo, proprio come il Signore aveva promesso ad Abrahamo. E, come spiegato in questo capitolo, tramite la storia familiare le benedizioni e le promesse fatte ad Abrahamo sono rivolte anche a coloro che vivono nel mondo degli spiriti, molti dei quali sono vissuti durante i periodi di apostasia oppure non avevano l’opportunità di ricevere la pienezza del vangelo di Gesù Cristo mentre erano sulla terra. In questo modo, la possibilità di ricevere l’esaltazione nel regno del Padre Celeste è estesa a tutti i Suoi figli.

Commento

Geova fece un’alleanza con Abrahamo che comprendeva le promesse delle benedizioni del Vangelo a lui e al mondo intero attraverso la sua posterità [8.1]

Abrahamo fu un profeta di Dio. [8.1.1]

Geova cambiò il mome Abramo in Abrahamo, che significa “padre di molte nazioni” o “padre di una moltitudine” (vedi Genesi 17:5; Bible Dictionary, “Abraham”). Abrahamo ebbe il privilegio di vedere il Signore diverse volte (vedi Genesi 12:7; 17:1; Abrahamo 2:6, 19; 3:11). Salvò Lot (suo nipote) dalla prigionia (vedi Genesi 11:27; 14:14–16); pagò la decima a Melchisedec, re di Salem (vedi Genesi 14:18–20); e si sottomise con obbedienza al comandamento di Dio di sacrificare suo figlio Isacco (vedi Genesi 22:1–13).

Abrahamo “fu grandemente benedetto con la rivelazione divina che riguardava il sistema planetario, la creazione della terra e le attività preterrene degli spiriti degli uomini. Essendo uno degli spiriti più nobili nella vita preterrena, egli fu scelto per essere un dirigente nel regno di Dio prima di nascere su questa terra (Abr. 1–5). Dalle rivelazioni moderne impariamo che, grazie alla sua fedeltà, ora Abrahamo è un essere esaltato e siede su un trono nell’eternità (DeA 132:29, 37)” (Bible Dictionary, “Abraham”).

Melchisedec benedice Abrahamo

Abrahamo ricevette il sacerdozio da Melchisedec.

Abrahamo stipulò un’alleanza con il Signore. [8.1.2]

Abrahamo desiderava diventare un degno detentore del sacerdozio e fare alleanza con il Signore (vedi Abrahamo 1:1–4). Il Bible Dictionary (un glossario biblico) descrive l’alleanza che Abrahamo stipulò con il Signore: “Abrahamo ricevette innanzitutto il Vangelo mediante il battesimo (che è l’alleanza di salvezza). Poi gli fu conferito il sacerdozio superiore, ed egli contrasse il matrimonio celeste (che è l’alleanza dell’esaltazione), ottenendo con ciò la certezza che avrebbe avuto una crescita eterna. Infine, ricevette la promessa che tutte quelle benedizioni sarebbero state offerte a tutta la sua posterità terrena” (DeA 132:29–50; Abr. 2:6–11)” (“Abraham, Covenant of”).

Quando il Salvatore fece visita ai discendenti di Lehi nel continente americano, Egli disse loro che erano i figli dei profeti, membri del casato d’Israele ed eredi delle promesse fatte ad Abrahamo. Essi erano favoriti grazie alle benedizioni dell’Espiazione secondo quanto promesso ad Abrahamo (vedi 3 Nefi 20:25–27). Il Signore rivelò al profeta Joseph Smith che anche i membri della Chiesa di questi ultimi giorni sono eredi delle benedizioni promesse ad Abrahamo (vedi DeA 132:29–32).

L’alleanza di Abrahamo contiene le benedizioni promesse. [8.1.3]

Le benedizioni dell’alleanza di Abrahamo possono essere così riassunte:

Terre di eredità. Dio diede la terra di Canaan (Israele) ad Abrahamo e alla sua posterità (vedi Genesi 13:14–15; 15:18; 17:8; Abrahamo 2:6). L’anziano Bruce R. McConkie (1915–1985), del Quorum dei Dodici Apostoli, insegnò riguardo all’eredità della terra nell’allenza di Abrahamo: “Esso [il paese di Canaan] è la loro terra, per il tempo e per l’eternità. È la loro terra adesso, ogni volta che sono degni di camminare sulla sua superficie benedetta. E sarà di nuovo loro in quell’eternità infinita che ci attende. ‘È decretato che i poveri e i mansueti della terra la erediteranno’ in quel giorno celeste in cui essa sarà coronata con la presenza di Dio Padre (DeA 88:17–19)”. (The Millennial Messiah: The Second Coming of the Son of Man [1982], 322). In definitiva, questa promessa di eterna eredità della terra si adempirà quando i giusti erediterranno la Terra nel suo stato glorificato e celeste (vedi DeA 45:57–59; 63:20; 88:17–20).

sabbia e acqua sulla battigia

Ad Abrahamo fu promessa una posterità numerosa “come la rena ch’è sul lido del mare” (Genesi 22:17).

Posterità. Il Signore promise ad Abrahamo che, poiché era fedele, sarebbe diventato il padre di “una grande nazione” (Abrahamo 2:9; vedi anche Genesi 17:4–6). Egli disse ad Abrahamo: “Moltiplicherò te, e la tua posterità dopo di te… e se tu puoi contare il numero dei granelli di sabbia, così sarà il numero dei tuoi posteri” (Abrahamo 3:14). Egli promise che la progenie di Abrahamo sarebbe stata “come la polvere della terra” (Genesi 13:16) e che sarebbe stata numerosa quanto le stelle del cielo (vedi Genesi 15:5). Riferendosi alla promessa di Abrahamo secondo cui la sua progenie sarebbe stata come “la polvere della terra”, l’anziano Bruce R. McConkie spiegò:

“Ciò fa riferimento alla crescita eterna, perché la posterità di nessun uomo può essere più numerosa delle particelle di polvere della terra… 

Allora che cos’è l’alleanza di Abrahamo? Consiste nel fatto che Abrahamo e la sua posterità (incluse le persone adottate nella sua famiglia) riceveranno tutte le benedizioni del Vangelo, del sacerdozio e della vita eterna. La porta per accedere alla vita eterna è il matrimonio celeste, il cui santo ordine del matrimonio consente all’unità familiare di proseguire nell’eternità, in modo che i partecipanti possano avere una posterità numerosa quanto la sabbia del mare o le stelle del cielo. L’alleanza di Abrahamo permette agli uomini di dotarsi di unità familari eterne strutturate sul modello della famiglia di Dio, il nostro Padre Celeste” (A New Witness for the Articles of Faith [1985], 504–5; vedi anche DeA 132:30).

Nella promessa della posterità di Abrahamo si dice “da te usciranno re” (Genesi 17:6). Il discendente più importante di Abrahamo fu il Re dei re, Gesù Cristo, che nacque dal lignaggio reale di Giuda (vedi Matteo 1:1–16; vedi anche Apocalisse 19:16). Inoltre, coloro che accettano l’alleanza di Abrahamo e sono fedeli a essa ricevono la promessa di poter diventare “[re] e sacerdoti [o regine e sacerdotesse] all’Iddio” (Apocalisse 1:6; vedi anche DeA 76:56).

Benedizioni del sacerdozio e del Vangelo. Il Signore promise ad Abrahamo che avrebbe ricevuto il Suo nome, “ossia il sacerdozio” (Abrahamo 1:18; vedi anche Abrahamo 2:11). Questa benedizione si adempì nella vita di Abrahamo quando ricevette il sacerdozio per mano di Melchisedec (vedi la traduzione di Joseph Smith, Genesi 14:25, 37, nella Guida alle Scritture; DeA 84:14; Abrahamo 1:2–4). Poiché anche Abrahamo ricevette la promessa che la sua posterità avrebbe avuto diritto al sacerdozio dai suoi giorni fino alla fine del mondo, tutti quelli che desiderano le benedizioni delle ordinanze di salvezza del sacerdozio le ricevono per mano di Abrahamo e della sua posterità. Questa benedizione si adempie quando coloro che detengono lo stesso sacerdozio detenuto da Abrahamo amministrano le ordinanze, come il battesimo, il sacramento e le ordinanze del tempio.

Famiglia coreana davanti al tempio di Seul, in Corea.

L’alleanza di Abrahamo consente alle famiglie di durare per tutta l’eternità.

Salvezza e vita eterna Il Signore promise ad Abrahamo che nella sua posterità, “tutte le famiglie della terra [sarebbero state] benedette, sì, con le benedizioni del Vangelo, che sono le benedizioni della salvezza, sì, della vita eterna” (Abrahamo 2:11). L’alleanza di Abrahamo benedice soprattutto le famiglie perché la benedizione suprema dell’alleanza del Vangelo è il matrimonio eterno. Mediante le ordinanze del sacerdozio, che includono il matrimonio celeste, o matrimonio nel tempio, per i vivi e per i morti, le famiglie possono essere unite per l’eternità. Oggi la posterità di Abrahamo può anche svolgere le ordinanze nei templi per i propri antenati deceduti e per altri. In definitiva, il modo supremo in cui le famiglie della terra sono benedette è mediante l’Espiazione di Gesù Cristo, un discendente di Abrahamo. Grazie alla Sua Espiazione, è possibile ricevere tutte le benedizioni della vita eterna.

Ci sono responsabilità associate all’alleanza di Abrahamo. [8.1.4]

Che cosa devi fare per ricevere e condividere le benedizioni promesse dell’alleanza di Abrahamo? Come per tutte le alleanze eterne, le condizioni sono stabilite dal Signore. Il Signore comandò ad Abrahamo: “Cammina alla mia presenza e sii integro” (Genesi 17:1). Gli disse anche:

“Tramite il tuo ministero il mio nome sarà conosciuto sulla terra per sempre… 

Tu sarai una benedizione per la tua posterità dopo di te, affinché essi portino nelle loro mani questo ministero e questo sacerdozio a tutte le nazioni” (Abrahamo 1:19; 2:9).

Abrahamo e la sua posterità offrono le benedizioni del Vangelo e della salvezza a tutte le famiglie della terra (vedi Abrahamo 2:11). Il Signore affermò: “Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservò quello che gli avevo ordinato, i miei comandamenti , i miei statuti e le mie leggi” (Genesi 26:5) ed è “entrato nella sua esaltazione e siede sul suo trono” (DeA 132:29).

L’alleanza di Abrahamo è stata restaurata ai nostri giorni [8.2]

La restaurazione del Sacerdozio di Melchisedec

Pietro, Giacomo e Giovanni restaurarono il Sacerdozio di Melchisedec sulla terra, preparando la via per ricevere ancora una volta le benedizioni dell’alleanza di Abrahamo.

L’alleanza di Abrahamo è stata restaurata con il Vangelo. [8.2.1]

Le benedizioni dell’alleanza di Abrahamo, che sono amministrate dal sacerdozio di Dio, furono tolte dalla terra a causa dell’apostasia; di conseguenza era necessario che fossero restaurate per poterle offrire di nuovo all’umanità. Il Bible Dictionary afferma: “Per adempiere l’alleanza che Dio fece con Abrahamo — con riferimento in particolare al fatto che il seme letterale del suo corpo avrebbe avuto diritto a tutte le benedizioni del Vangelo (Abr. 2:10–11) — negli ultimi giorni deve avvenire un certo numero di eventi specifici e particolari. Il Vangelo deve essere restaurato, il sacerdozio deve essere conferito di nuovo all’uomo, le chiavi del potere di suggellamento devono essere ripristinate ai mortali, Israele deve essere radunata e lo Spirito Santo deve essere riversato sui gentili. Tutto ciò è già accaduto o sta per adempiersi” (“Abraham, Covenant of”).

Anziano Russell M. Nelson

L’anziano Russell M. Nelson, del Quorum dei Dodici Apostoli, evidenziò l’adempimento di una profezia del Libro di Mormon riguardo all’istituzione dell’alleanza di Abrahamo ai nostri giorni:

“Cito una profezia fatta quasi seicento anni prima di Cristo: ‘Nostro padre [Lehi] non ha parlato soltanto della nostra posterità, ma anche di tutto il casato d’Israele, sottolineando l’alleanza che verrà adempiuta negli ultimi giorni; alleanza che il Signore fece con nostro padre Abrahamo” [1 Nefi 15:18; corsivo dell’autore].

Esattamente come era stato promesso, il maestro apparve in questi ultimi giorni per rinnovare l’alleanza di Abrahamo. Il Signore dichiarò al profeta Joseph Smith: ‘Abrahamo ricevette delle promesse riguardo alla sua posterità e sul frutto dei suoi lombi, lombi dai quali vieni tu, mio servitore Joseph… Questa promessa è anche vostra, perché voi venite da Abrahamo’ [DeA 132:30–31; vedi anche DeA 124:58]” (La Stella, luglio 1995, 39).

Le promesse fatte ai padri sono state restaurate. [8.2.2]

Quando l’angelo Moroni apparve al profeta Joseph Smith il 21 settembre 1823, fece riferimento a “[piantare] nel cuore dei figli le promesse fatte ai padri” (DeA 2:2; Joseph Smith — Storia 1:39). La frase “le promesse fatte ai padri” include le benedizioni e le promesse fatte ad Abrahamo, che sono state rinnovate in seguito a Isacco e a Giacobbe (vedi Genesi 26:24; 28:10–15). Il presidente Joseph Fielding Smith (1876–1972) insegnò: “I padri sono i nostri antenati morti senza aver avuto il privilegio di ricevere il Vangelo. Ad essi tuttavia fu fatta la promessa che sarebbe venuto il tempo in cui avrebbero goduto di quel privilegio” (Dottrine di Salvezza, Bruce R. McConkie, 3 volumi [1954–56], 2:115).

L’anziano Russell M. Nelson ha parlato della restaurazione delle promesse fatte ai nostri padri:

“Anche noi siamo figliuoli dell’alleanza. Noi abbiamo ricevuto, come gli antichi, il santo sacerdozio e il Vangelo eterno. Abrahamo, Isacco e Giacobbe sono i nostri antenati. Noi apparteniamo a Israele. Abbiamo il diritto di ricevere il Vangelo, le benedizioni del sacerdozio e la vita eterna. Le nazioni della terra saranno beneficate grazie ai nostri sforzi e all’opera dei nostri posteri. I discendenti letterali di Abrahamo e coloro che sono accolti nella sua famiglia mediante adozione ricevono queste benedizioni promesse — condizionate dall’accettazione del Signore e dall’obbedienza ai Suoi comandamenti.

Il profeta Elia venne a portare la conoscenza di queste promesse fatte ai padri [vedi DeA 2:1–3]. In seguito il Libro di Mormon venne alla luce, come segno che il Signore aveva cominciato a radunare i figliuoli dell’alleanza [vedi 3 Nefi 29:1–9]. Questo libro, scritto per i nostri giorni, dice:

‘Allora saprete che l’alleanza che il Padre ha fatto con i figlioli d’Israele… sta già cominciando ad adempiersi… 

Poiché, ecco, il Signore ricorderà la sua alleanza, ch’egli ha fatto col suo popolo del casato d’Israele’ [3 Nefi 29:1, 3]” (La Stella, luglio 1995, 39).

Moroni fa visita a Joseph Smith

A Joseph Smith Jr Moroni citò le parole di Malachia che si riferivano a Elia (vedi Joseph Smith — Storia 1:38)

Le benedizioni dell’alleanza di Abrahamo vengono conferite nei templi. [8.2.3]

L’anziano Russell M. Nelson testimoniò dell’importanza del tempio e dell’Espiazione di Gesù Cristo nel ricevere le benedizioni supreme dell’alleanza di Abrahamo:

“Fratelli e sorelle, anche voi potete chiedere di godere delle supreme benedizioni promesse ai fedeli posteri di Abrahamo. Il Signore spiegò che le benedizioni e le responsabilità del Suo sacerdozio vi appartengono per la vostra fede, le vostre opere e il vostro lignaggio, il lignaggio proclamato nella vostra benedizione patriarcale. Voi siete gli ‘eredi legittimi’, Egli disse. ‘La vostra vita e il sacerdozio sono rimasti, ed esso deve necessariamente rimanere tramite voi e il vostro lignaggio’ (DeA 86:9–10).

Le benedizioni supreme dell’alleanza di Abrahamo vengono conferite nei sacri templi. Queste benedizioni ci consentono di levarci nella Prima Risurrezione per ereditare troni, regni, poteri, principati e dominii, per la nostra ‘esaltazione e gloria in ogni cosa’ (DeA 132:19). L’adempimento dell’antica alleanza di Abrahamo è possibile soltanto grazie al Signore Gesù Cristo. “È Lui che ci ha reso possibile dimorare con Dio, con Lui e con i nostri familiari per l’eternità” (“Testimoni speciali di Cristo”, Liahona, aprile 2001, 7).

Tutti coloro che accettano il Vangelo e sono battezzati, sono la discendenza di Abrahamo e, attraverso la fedeltà, ereditano le benedizioni promesse [8.3]

battesimo

Coloro che sono fedeli all’alleanza battesimale possono ricevere le benedizioni dell’alleanza di Abrahamo.

Sei tu progenie di Abrahamo? [8.3.1]

Le benedizioni patriarcali identificano il legame che i membri della Chiesa hanno con Abrahamo tramite una delle dodici tribù d’Israele. Oltre a coloro che sono discendenti letterali di sangue, la progenie di Abrahamo comprende tutti coloro che stringono le stesse alleanze del Vangelo di Abrahamo, Isacco e Giacobbe. Quando coloro che potrebbero non essere discendenti letterali di Abrahamo sono convertiti al vangelo di Gesù Cristo e battezzati, sono annoverati nella famiglia di Abrahamo. Grazie alla propria conversione, possono ricevere tutte le benedizioni promesse ad Abrahamo e alla sua progenie (vedi Galati 3:26–29; 4:5–7). Il giuramento e alleanza del Sacerdozio di Melchisedec insegna che coloro che sono fedeli e ricevono il sacerdozio “divengono i figli di Mosè e di Aaronne, e la posterità di Abrahamo” (DeA 84:34).

Il presidente James E. Faust (1920–2007) della Prima Presidenza dichiarò: “Tutti gli uomini e le donne possono rivendicare le benedizioni di Abrahamo. Essi divengono la sua posterità e gli eredi delle benedizioni promesse mediante l’accettazione del Vangelo, il battesimo, il matrimonio del tempio, rispettando fedelmente le alleanze e contribuendo a portare il Vangelo a tutte le nazioni della terra” (Liahona, novembre 2004, 54).

Abbiamo la responsabilità di fare le opere di Abrahamo. [8.3.2]

Il presidente James E. Faust insegnò riguardo alla responsabilità che abbiamo di fare le opere di Abrahamo: “Come progenie di Abrahamo abbiamo alcuni obblighi. Ci è comandato di venire a Cristo facendo ‘le opere d’Abrahamo’ [Giovanni 8:39; vedi anche Giovanni 8:32–50], che includono: obbedire a Dio, ricevere e rimanere fedeli alle ordinanze e alle alleanze del sacerdozio e del tempio; predicare il Vangelo; formare una famiglia e insegnare il Vangelo ai figli; perseverare sino alla fine (Liahona, novembre 2004, 54).

L’alleanza di Abrahamo ci aiuta a capire chi siamo. [8.3.3]

Anziano David A. Bednar

L’anziano David A. Bednar, del Quorum dei Dodici Apostoli, ha detto che la nostra identità quali discendenti di Abrahamo ci aiuta a capire chi siamo:

“Sulla progenie di Abrahamo poggia una grande responsabilità in questi ultimi giorni.

In che modo queste promesse e benedizioni si riferiscono a noi oggi? […] Noi siamo la posterità di Abrahamo. Uno dei motivi principali per cui riceviamo la benedizione patriarcale è per essere aiutati a comprendere più pienamente chi siamo come posteri di Abrahamo e a riconoscere la responsabilità che ci è affidata.… 

Possono piacervi la musica, l’atletica o la meccanica, e un giorno potreste lavorare nel commercio o diventare artisti. Per quanto tali attività e occupazioni possano essere importanti, non definiscono chi siamo. Per prima cosa, noi siamo esseri spirituali. Siamo figli [e figlie] di Dio e posterità di Abrahamo… 

Ci è stato dato tanto, e tanto ci è richiesto… Possiamo noi tutti ergerci… e benedire le nazioni della terra con maggiore testimonianza e potere spirituale di quanto non abbiamo fatto prima (Liahona, novembre. 2005, 47).

Il lavoro di storia familiare e le ordinanze del tempio per procura estendono le benedizioni dell’alleanza di Abrahamo alle persone che si trovano nel mondo degli spiriti [8.4]

Statua del Christus

Le persone decedute sono invitate a venire a Cristo. [8.4.1]

A tutti i figli di Dio è esteso l’invito “a venire a [Cristo] e a prendere parte alla sua bontà; e non rifiuta nessuno che venga a lui, bianco o nero, schiavo o libero, maschio o femmina; ed egli si ricorda dei pagani; e tutti sono uguali dinanzi a Dio, sia i Giudei che i Gentili” (2 Nefi 26:33; vedi anche Alma 5:33; 3 Nefi 9:13–14). L’anziano Russell M. Nelson ha insegnato: “Misericordiosamente, l’invito a ‘venire a Cristo’ [Giacobbe 1:7; Omni 1:26; Moroni 10:30, 32; DeA 20:59] può anche essere esteso a coloro che morirono senza una conoscenza del Vangelo [vedi DeA 137:6–8]. Parte della loro preparazione richiede un lavoro terreno da parte di altre persone. Noi raccogliamo alberi genealogici, compiliamo gruppi familiari e facciamo il lavoro di tempio per procura al fine di riunire gli individui al Signore e alla loro famiglia [vedi 1 Corinzi 15:29; 1 Pietro 4:6]” (Liahona, novembre 2006, 80–81).

Noi contribuiamo a estendere le benedizioni dell’alleanza di Abrahamo a coloro che si trovano nel mondo degli spiriti offrendo loro le ordinanze di suggellamento che li uniscono e li collegano ai santi fedeli di tutte le epoche. In questo modo a tutti viene data l’opportunità di avere una famiglia eterna e di ricevere l’esaltazione del regno di Dio.

Possiamo estendere le benedizioni dell’alleanza di Abrahamo ai nostri antenati. [8.4.2]

Anziano Bruce R. McConkie

L’anziano Bruce R. McConkie sottolineò che il nostro ricevere le benedizioni dell’alleanza di Abrahamo ci ispira a estendere tali benedizioni ai nostri antenati: “Le promesse [fatte ai padri] sono le disposizioni dell’alleanza di Abrahamo secondo cui la posterità degli antichi patriarchi ha il diritto di ricevere il sacerdozio, il Vangelo e la vita eterna (compreso il matrimonio celeste). Noi siamo i figli e, dopo aver ricevuto personalmente queste benedizioni, la nostra attenzione si volge quasi per istinto al benessere dei nostri antenati morti senza la conoscenza del Vangelo. Noi siamo la posterità di Abrahamo, e loro erano la posterità di Abrahamo, tramite Isacco, tramite Giacobbe e tramite il casato d’Israele. Diventa pertanto nostro privilegio, basato sulla salvezza dei morti, ricercare i nostri antenati — ai quali sono state promesse le stesse benedizioni giunte a noi — e rendere loro disponibili tali benedizioni mediante le ordinanze della casa del Signore celebrate per procura” (A New Witness for the Articles of Faith, 508–509).