Risorse per gestire le esigenze relazionali
I rapporti con gli altri possono essere sia motivo di stress sia una risorsa benedetta per affrontarlo. Quando ci sentiamo particolarmente stressati, i rapporti con gli altri possono soffrirne. Prendi in considerazione questi suggerimenti per instaurare dei buoni rapporti. Inoltre, fai riferimento alla sezione “Principi generali per gestire lo stress” alle pagine 17–22 per altre idee.
A
Parlare con gli sconosciuti
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Identifica e utilizza i tuoi punti di forza. Alcune persone trovano che parlare con la gente sia galvanizzante, per altri, invece, è faticoso. Entrambi i tipi di persone possono essere missionari efficaci. Se sei uno di quelli che trova spossante parlare con gli sconosciuti, non smettere di provare. Hai altri punti di forza con cui contribuire all’opera missionaria, come saper essere un buon amico per chi conosci bene, avere idee creative, essere perspicace riguardo alle persone oppure eccellere nell’organizzazione. Potresti presumere di non piacere agli altri, sebbene non sia assolutamente così. Cerca l’ispirazione e ascolta lo Spirito affinché tu possa avere l’aiuto necessario a usare i tuoi punti di forza nel servire il Signore e a sviluppare maggiormente gli attributi cristiani a cui hai accesso come missionario. Tu rappresenti Gesù Cristo, non te stesso.
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Impara a porre domande ispirate. Impara ed esercitati a porre domande che invitano le altre persone a parlare. Chiedi del loro lavoro, dei loro hobby, della loro famiglia o della loro storia personale. Chiedi qual è la cosa più importante per loro, a che cosa aspirano o per che cosa si preoccupano. Cogli l’opportunità per rendere testimonianza di un principio evangelico che sia rilevante per loro. Mostra interesse sincero. Sii altrettanto disposto a rispondere alle loro domande su di te, mantenendo però l’attenzione sulle loro esigenze e sul tuo messaggio (vedi Predicare il mio Vangelo, 183–184).
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Trova modi semplice per attirare l’attenzione degli altri. Prova semplicemente a sorridere, a incontrare il loro sguardo, a salutare con la mano, a dire “salve”, a fare loro un complimento, a offrire il tuo aiuto oppure a porre domande che iniziano con chi, che cosa, quando, dove, perché, o come.
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Impara come porre fine a una conversazione. Dopo aver parlato di ciò che ritieni sia appropriato e aver chiesto dei riferimenti, prova a concludere dicendo: “È stato bello incontrarla (o parlare con lei). Ora è meglio che ______ (andiamo, torniamo al lavoro, prendiamo l’autobus, troviamo il fratello Bianchi prima che vada via). Ci vediamo più tardi!”
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Stabilisci l’obiettivo di imparare a conoscere una persona nuova a ogni riunione a cui partecipi. Usa il nome della persona durante il primo minuto e al termine della conversazione. Prendi nota del nome per aiutarti a ricordarlo.
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Fai pratica alle riunioni di distretto. Questo è il luogo ideale per esercitare capacità relazionali come ascoltare e porre domande.
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Chiedi un feedback. Non tutti sono bravi a “leggere” le altre persone. Chiedi aiuto al tuo collega se ti è stato detto che hai problemi a notare quando le persone sono a disagio o disinteressate.
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Permetti a te stesso di apparire sicuro di te, anche se non ti senti così. Il consiglio che il presidente Hinckley ricevette da suo padre può applicarsi anche a te: “Dimentica te stesso e mettiti al lavoro” (La Stella, novembre 1987, 6). Possiamo farlo ignorando i nostri timori in merito alle nostre prestazioni e riconcentrandoci sulla nostra chiamata a servire gli altri e a predicare il Vangelo.
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Concentrati sul servire gli altri e sul prenderti cura di loro. Focalizzando la tua attenzione sui bisogni degli altri, ti sentirai meno consapevole delle tue esigenze o delle tue inadeguatezze (vedi Mosia 2:17).
B
Desiderare di stare da solo
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Di tanto in tanto creati un senso di privacy scrivendo, pregando, leggendo o pianificando. Sebbene tu debba stare sempre con il tuo collega, puoi prenderti alcuni minuti per chiudere gli occhi e stare in pace.
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Chiedi chiaramente un po’ di tempo per stare tranquillo e pensare. Rassicura il tuo collega che non sei arrabbiato con lui. Continua a investire nel tuo rapporto con lui e comunica con gentilezza.
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Spezza la giornata. Non fare la stessa attività troppo a lungo. Varia il genere di lavoro che fai. Alterna le attività pianificate con brevi momenti di calma e riconoscenza, poi rimettiti a lavorare.
C
Comunicare apertamente con un collega
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Prima ascolta. Vivendo con qualcuno 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, noterai alcune cose che ti daranno fastidio. Provenite da contesti diversi e avete aspettative e “regole” differenti per quanto riguarda ciò che è appropriato o normale. Il comportamento del tuo collega ha perfettamente senso per lui, sebbene non lo abbia per te. Mentre fate il punto della situazione come coppia di missionari, scopri qualcosa di più sul modo di vedere le cose del tuo collega ponendogli domande e ascoltando con attenzione (vedi Predicare il mio Vangelo, 185–86).
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Con rispetto spiega ciò che ti infastidisce. Se sei critico o arrabbiato, è probabile che il tuo collega scelga di mettersi sulla difensiva invece di collaborare. Spiega il tuo problema e ciò di cui hai bisogno piuttosto che criticare il comportamento fastidioso del tuo collega. Per esempio, puoi dire: “Detesto i piatti sporchi, ma non mi piace lavarli tutti da solo. Mi chiedo se non sia possibile trovare un modo di condividere questo lavoro” oppure “ Temo che tu sia arrabbiato con me quando sei così tranquillo. Potresti dirmi a che cosa stai pensando?”
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Sii schietto e gentile. Evita etichette e giudizi negativi. Non rafforzare la tua posizione con lunghi elenchi dei difetti del tuo collega. Cerca di mantenere un tono che non sia arrabbiato o di autocommiserazione (vedi Efesini 4:29–32).
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Non offenderti. Accetta i suggerimenti, anche se dati in modo scortese, con tutta la grazia e l’umorismo di cui sei capace.
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Fai complimenti frequenti al tuo collega. Ringrazialo per le cose che apprezzi di lui.
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Chiedi suggerimenti al tuo collega su come puoi migliorare. Chiedi al Signore di aiutarti a vedere le tue debolezze (vedi Ether 12:27).
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Cerca di fare ogni giorno qualcosa di carino per il tuo collega. Prepara il pranzo, ascolta, lucida le scarpe, fai il suo letto, sorridi, sistema gli asciugamani, metti via i piatti, scrivi un biglietto di ringraziamento ai suoi genitori, stira una camicia, fagli dei complimenti.
D
Amare le persone
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Impara a conoscere la cultura, la storia, e lo stile di vita delle persone che servi. Fai un elenco di cose che ti piacciono e che apprezzi.
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Prega per avere il dono della carità. Fallo “con tutta la forza del [tuo] cuore” (Moroni 7:48). Chiedi di riuscire a vedere gli altri come li vede Dio.
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Servi i membri della Chiesa, i simpatizzanti e gli altri. Poni domande sulla loro vita, su ciò in cui credono e sulle loro esperienze fino a che il loro comportamento ti risulti maggiormente comprensibile.
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Prega per le persone. Nelle tue preghiere includi chi ti ha respinto e ti ha ferito (vedi 3 Nefi 12:44).
E
Andare d’accordo con i dirigenti di missione
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Sii umile (vedi DeA 112:10). L’umiltà è la fonte di tutte le virtù. Chiedi suggerimenti ai tuoi dirigenti su come puoi migliorare. Sii disposto ad accettare i loro consigli e fa’ loro sapere che possono contare su di te. Ringrazia i tuoi dirigenti per il loro servizio, sia oralmente sia per iscritto (vedi Predicare il mio Vangelo, 120–21).
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Chiedi aiuto e pazienza a un dirigente o a un istruttore. Alcuni missionari non si fidano delle figure autorevoli o hanno difficoltà a seguire istruzioni perché sono abituati a essere il capo di loro stessi. Altri si sentono in competizione con quei dirigenti che sono loro pari. Informa i dirigenti se hai queste difficoltà. Prega per avere l’umiltà di essere un buon seguace.
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Prega per i tuoi dirigenti. Prega soprattutto per quelli verso i quali provi sentimenti ostili.
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Renditi conto che i dirigenti sono essere umani. Se pensiamo che i dirigenti debbano essere di gran lunga migliori di altre persone, rimarremo delusi e li criticheremo quando commetteranno degli errori, saranno impazienti, dimostreranno scarso giudizio o ci fraintenderanno. Aspettati imperfezioni e cerca gli attributi positivi (vedi Mormon 9:31).
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Impara dai punti di forza e dagli errori dei tuoi dirigenti. Fai un elenco delle qualità che desideri emulare o evitare quando sarà il tuo turno di dirigere.
F
Gestire impulsi sessuali o situazioni sentimentali
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Sviluppare l’autocontrollo. I pensieri e i sentimenti a sfondo sessuale o romantico sono normali e dati da Dio. Mantenendo i nostri rapporti e il nostro comportamento entro i confini che il Signore ha stabilito per noi come missionari, diventeremo più forti e riceveremo grandi benedizioni. Rafforza il tuo desiderio di fare ciò studiando, con l’aiuto della preghiera, Dottrina e Alleanze 121:45; 1 Corinzi 9:24–27; Mosia 3:19 e Alma 38:12. Esamina il termine “virtù” nella Guida alle Scritture e i termini “self-mastery” (autocontrollo) e “temperance” (moderazione) nella Topical Guide. Elenca le benedizioni e i vantaggi che riceverai ora e in futuro mentre sviluppi questi attributi.
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Sostituisci quel pensiero. Invece di preoccuparti per questi pensieri e sentimenti a sfondo sessuale o romantico, distraiti, rilassati e fatti coinvolgere da qualcos’altro. Canta degli inni. Memorizza dei passi scritturali e ripetili ad alta voce. Concentrati su ciò di cui sei grato. Pensa ai piani per la giornata. Esercizio fisico. Dedicati di nuovo al tuo lavoro. Divertiti e sii creativo.
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Evita le tentazioni. Evita luoghi, circostanze, conversazioni o persone che possano indurre in tentazione. Se vieni esposto a un’immagine o a un’idea provocante, non soffermarti su di essa. Pensa ad altre cose e allontanati dalla situazione il prima possibile (vedi Predicare il mio Vangelo, 118–119).
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Continua con speranza e fede. Se stai facendo fatica a gestire in modo appropriato i tuoi impulsi sessuali, il Signore vuole che tu sappia che continua ad amarti. Non ti allontanare mai dal tuo rapporto con Dio perché non ti senti degno. Nonostante tu possa avere difficoltà a gestire queste sensazioni, Egli non ti respingerà. Più di chiunque altro, Egli comprende che cosa stai passando e apprezza i tuoi sforzi di resistere alla tentazione, di imparare dagli errori e di pentirti. Chiedi consiglio al tuo presidente di missione e continua a impegnarti per superare queste prove (vedi Predicare il mio Vangelo, 116–17).
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Non arrabbiarti troppo, non sentirti troppo solo, stanco, annoiato o stressato. Tutte queste cose possono far sì che sia più difficile resistere alle tentazioni. Fai uno spuntino, prenditi una breve pausa o varia ciò che stai facendo, fatti una bella chiacchierata oppure esegui gli esercizi di rilassamento (vedi a pagina 19).
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Stai al sicuro. Ricordati di rimanere sempre con il tuo collega e di non essere mai da solo con un membro del sesso opposto. Se ti senti attratto da qualcuno, chiama il tuo presidente di missione e chiedigli un consiglio. Se hai la sensazione che qualcuno stia cercando di flirtare con te, chiedi al tuo collega di aiutarti. Chiama il presidente di missione per informarlo delle tue sensazioni.
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Digiuna e prega per ottenere comprensione e forza. Quando digiuniamo, ignoriamo il nostro normale e sano desiderio di cibo per un periodo di tempo al fine di trovare forza spirituale e di sviluppare capacità come l’autocontrollo, l’empatia per chi è affamato e la sensibilità allo Spirito. Queste stesse capacità possono aiutarci a ignorare i normali e sani sentimenti a sfondo sessuale o romantico come missionari. Il digiuno non eliminerà gli impulsi sessuali, ma il digiuno mensile può aiutarci ad acquisire forza, autoconsapevolezza e desiderio di gestire queste sensazioni in modo appropriato (vedi Predicare il mio Vangelo, 93–95).