2002
Sarò quel che vuoi di me far
Luglio 2002


Sarò quel che vuoi di me far

Lo amo. Desidero fare tutto quanto posso per servire come Egli vuole che io serva.

Miei amati fratelli e sorelle, è con profonda umiltà e gratitudine che mi trovo in questo santo luogo. Da bambino, mentre crescevo a Raymond, nello stato canadese dell’Alberta, mi piaceva ogni volta che cantavamo «Su vette ardite mai forse andrò» (vedere Inni, 170). Queste parole, ogni volta che le cantavamo in una riunione sacramentale o durante la scuola domenicale, producevano nel mio cuore e anima una dedizione tale che volevo sempre andare dove il Signore voleva che andassi e dire ciò che Egli voleva che dicessi: «Sarò quel che vuoi di me far», amato Signore. Sembra appropriato riaffermare oggi quella dedizione.

Sono grato per il voto di sostegno di ieri e insieme a voi sostengo il presidente Gordon B. Hinckley e i suoi consiglieri, presidente Monson e presidente Faust, il presidente Packer e tutti i Dodici come profeti, veggenti e rivelatori. Porto testimonianza che senza alcun dubbio sono profeti, veggenti e rivelatori.

Amo il Signore. Amo questa Chiesa. Amo i meravigliosi fedeli Santi nel mondo che fanno tutto ciò che possono per onorare le loro responsabilità e vivere secondo la loro religione. Io porto testimonianza che Dio vive e che Gesù Cristo, il Suo Figlio, è il nostro Salvatore e Redentore. Lo amo. Desidero fare tutto quanto posso per servire come Egli vuole che io serva. Affermo queste parole e porto la mia testimonianza della veridicità di queste cose nel nome di Gesù Cristo. Amen.