2002
L’opportunità di servire
Luglio 2002


L’opportunità di servire

So quanto profondamente Egli ci ami e quale propulsore sia il Suo amore per noi.

Dopo trentaquattro anni nel Sistema Educativo della Chiesa, io e mia moglie prendemmo tre anni fa la decisione di andare in pensione e di intraprendere qualcosa di diverso nella vita. Iniziammo allora a fare dei piani. Ci trasferimmo in modo da essere più vicini ai figli e ai nipoti. Iniziai a portare avanti quelli che pensavo fossero dei meravigliosi progetti. Ritenevo che alcuni fossero davvero eccezionali. Accadde poi qualcosa che cambiò completamente la mia vita.

A quel tempo era nostro privilegio vivere dall’altra parte della strada dove abitavano sorella e anziano F. Enzio Busche, ora Settanta emerito. Un giorno l’anziano Busche insegnò al nostro quorum dei sommi sacerdoti e citò un versetto nel libro di Alma dove Alma desidera ardentemente avere la voce di un angelo. Alma poi immediatamente si pente di questi sentimenti e al versetto quattro fa una dichiarazione bellissima. Egli ci suggerisce che dobbiamo stare attenti a ciò che desideriamo, poiché il Signore ci accorda secondo i desideri del nostro cuore. Arriva poi ciò che per me fu quasi un’affermazione sbalorditiva: «Siano per la salvezza o per la distruzione». Dio ci accorderà, secondo la nostra volontà, le cose che desideriamo (vedere Alma 29:1–5).

Quel giorno tornai a casa con dei sentimenti diversi: non che qualcuno dei miei desideri fosse sbagliato, ma mi resi conto che erano miei. Da allora ho iniziato a cercare di far sapere al Signore che quello che mi sarebbe piaciuto fare era esaudire i Suoi desideri. Allora pensavo che ciò fosse quello che veramente intendevo, ma sono arrivato a capire che questa è una cosa facile a dirsi ma difficile a farsi. Come ieri l’anziano Maxwell ha detto, solo quando veramente consegnamo il nostro cuore a Dio, Egli può iniziare ad accelerare il processo di purificazione, santificazione e perfezionamento (vedere Helaman 3:35). Abbiamo scoperto in questi tre anni trascorsi da quel momento che il Signore ci ha fatto prendere strade diverse da quelle che ci aspettavamo e questa chiamata è l’ultima.

Proprio l’altro giorno, dopo che il presidente Hinckley chiamò me e mia moglie, stavo leggendo nel libro di Deuteronomio e ho trovato un versetto nel XII capitolo che ha preso un significato più profondo, per me. È messo nella forma di un comandamento. Il Signore dice: «Ti rallegrerai dinanzi all’Eterno, ch’è il tuo Dio, d’ogni cosa a cui avrai messo mani» (Deuteronomio 12:18). Siamo grati per questo privilegio di rallegrarci dinanzi al Signore per questa nuova opportunità.

Da quando abbiamo imboccato queste strade, siamo giunti ad apprendere quanto veramente misericordioso sia Dio, quanto profondamente ci ami e quale propulsore sia il Suo amore per noi. Quando avevo 16 anni e non ero abbastanza sveglio da capire molto, lo Spirito toccò il mio cuore e mi resi conto dell’importanza della donna che si sposa. A partire da quel momento iniziai a pregare che il Signore trovasse per me la donna che sarebbe stata la mia compagna eterna. Quelle preghiere trovarono risposta e ora tutto quanto di cui godiamo nella nostra famiglia con i figli e i nipoti è per lo più merito suo.

Sono giunto alla conoscenza che Gesù è il nostro Cristo, che la Sua misericordia e quella del Padre sono infinite, senza fine, anche quando non siamo meritevoli. Ho sempre amato il profeta Joseph Smith, ma è stato mio privilegio trascorrere circa 10 anni nello studio intensivo ed approfondito della sua vita, dei suoi scritti, dei suoi insegnamenti, di coloro che conosceva e che lo amavano, e sono giunto a conoscere che si tratta del profeta dei profeti, di colui che era degno di portare avanti la Restaurazione di questa ultima grande dispensazione. Sono giunto a sapere con grande potere che quelle chiavi che restaurò si sono perpetuate ininterrottamente fino a oggi e che ora sono detenute dal nostro profeta vivente, Gordon B. Hinckley.

Ancora una volta, ci rallegriamo di questa possibilità di rendere servizio. Ci sentiamo profondamente umili e grandemente onorati, e vi lascio questa testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.