Distanti dal precipizio
Dovrei andare a una festa ed essere l’autista designato?
Una nevosa sera di gennaio, mentre frequentavo le scuole superiori, mi recai alla festa di compleanno di un’amica. Ragazze sorridenti erano sedute ovunque nel salotto, chiacchierando e mangiando della torta. Mi sedetti in mezzo al gruppo appoggiando la schiena al divano.
«Mia sorella non sarà a casa questa settimana», disse una delle ragazze con un sogghigno. «Da oggi in poi sarà un fine settimana perfetto! Penso che la nostra classe potrà divenire molto unita se ci divertiamo tutti insieme. Guardate Jeremy Roberts ad esempio. È così divertente starci insieme quando è ubriaco».
Fissai stupita la mia amica, sentendo le parole che uscivano dalla sua bocca. Con mia grande sorpresa tutte le presenti furono d’accordo, suggerendo nomi di altre persone con le quali sarebbe stato divertente far festa. Mi guardai intorno incredula. Un sentimento mi fece raggelare. Stava già accadendo? Le mie amiche bevevano? Sapevo che alcune persone del mio gruppo bevevano, ma ora tutto all’improvviso pareva che ognuna lo facesse. Chinai addolorata il capo, sentendomi un’estranea in mezzo al gruppo delle mie migliori amiche.
«Naturalmente ci sarò anch’io», disse un’amica mentre mangiava un pezzo di torta. «Ma penso che sarò l’autista designata. Non voglio bere alcolici». Poi mi sorrise. «Gillian, vieni anche tu. Ci faremo compagnia a vicenda!»
Questo mi fece rilassare un po’. Pareva una buona cosa. «Certo, potrei andare anch’io», pensai. «In questo modo potrò assicurarmi che le mie amiche tornino a casa sane e salve. Potrò partecipare alla festa senza bisogno di bere o fare qualcosa di sbagliato e così potrei lo stesso sentirmi parte del gruppo».
«Perfetto!» Dissi senza pensare. «Certo! Ci sarò anch’io. Riporteremo tutte a casa sane e salve». Tutte assentirono con entusiasmo, e la conversazione scivolò lentamente in un altro argomento.
La sera seguente frequentai una serata al caminetto di palo per giovani. Il presidente di palo era l’oratore. «Miei giovani fratelli e sorelle», esordì dicendo, «siete in un momento della vita in cui vi trovate sotto tremende pressioni e rischiate di soccombere alle tentazioni. Il mio consiglio più importante è questo: non avvicinatevi neppure al precipizio. Non andate ad una festa pensando che tanto non berrete. Non andate ad una festa come autisti designati. Non mettetevi neppure in una simile situazione. Una volta varcato l’uscio divenite vulnerabili. Non mi è mai capitato di parlare con qualcuno divenuto improvvisamente un alcolizzato o che si è ritrovato improvvisamente carico di problemi legati alla moralità. Sono cose che procedono un poco alla volta, passo dopo passo. Non compite il primo passo. Vi garantisco che non avrete nessun problema con la Parola di Saggezza se non vi metterete mai nella situazione di essere tentati a bere il primo bicchiere».
Sedevo colpita dalle sue parole. Aveva parlato direttamente del mio problema. Compresi così che non era sufficiente per me recarmi a una festa e affermare che non avrei bevuto. Quella sera decisi che non avrei mai messo piede a una festa dove venivano serviti alcolici.
Grazie a questa esperienza, imparai che il Signore comprende i nostri problemi e che uno dei modi con i quali Egli ci guida è attraverso i nostri dirigenti. Forse se io mi fossi recata alle feste senza bere alcolici, me la sarei comunque cavata durante gli anni della scuola superiore, ma io so che il Signore ci benedice quando osserviamo i Suoi comandamenti ed io fui in grado di seguire le sue direttive tenendomi ben lontana dal precipizio.
Gillian Campbell è un membro del 43mo rione del 16mo palo della Brigham Young University.
Più sicuri al centro
«Parte dello spirito della Parola di Saggezza è la moderazione in tutte le cose, eccetto in quelle cose che sono espressamente vietate dal Signore…
Quando ero giovane, io e i miei amici andammo a un parco divertimenti e salimmo sul ‹disco volante›. Era fatto più o meno come un piatto capovolto che girava su se stesso. La maggior parte di noi cercava di raggiungere il centro in modo da non essere scaraventati via dalla forza centrifuga causata dal movimento rotatorio. A volte, quelli sui lati si aggrappavano a un amico più vicino al centro, cosa che li faceva entrambi andar fuori del disco. Presto capii che la forza centrifuga era meno potente quanto più ci si avvicinava al centro. Ero al sicuro al centro anche se il disco continuava a girare. Ma quando qualcuno di lato si aggrappava a me diventava pericoloso. Imparai che la sicurezza è nello stare vicini al centro».
Presidente James E. Faust, secondo consigliere della Prima Presidenza, «Le virtù delle rette figlie di Dio» Liahona, maggio 2003, 109–110.