Spostati!
Dopo una faticosa giornata di lavoro, io e mio fratello stavamo tornando verso casa lungo un tratto di strada rettilineo e privo di luce. Non avevamo incrociato nessuna automobile per diverse miglia. Ero esausta e, durante un tentativo di rimanere sveglia, cominciai a fissare il tracciato della strada. Ci trovavamo in una zona collinare, e la strada che stavamo percorrendo aveva due corsie. Solo una corsia per ogni direzione. La corsia di sorpasso nella nostra direzione era alternata a causa della salita ripida.
Cominciai a preoccuparmi per la discesa. Sapevo che spesso i grandi camion consumano i freni in queste circostanze. Mi chiesi cosa sarebbe accaduto, con una sola corsia disponibile, se a un camion si fossero rotti i freni mentre un’auto proveniva dalla direzione opposta. Sarebbe stata una situazione preoccupante. Ero grata per l’assenza di traffico quella notte.
Dopo alcuni istanti pensai nuovamente alla situazione. Stavo guidando nella corsia di sorpasso e pensavo al pericolo che avrei corso se un camion senza freni avesse occupato la mia corsia per sorpassare un veicolo più lento. Un pensiero entrò nella mia mente, la corsia di destra sarebbe stata più sicura in caso fosse accaduto qualche cosa del genere. Razionalizzai che era tardi e non c’era traffico, perciò non era importante quale corsia occupassi. Mentre mi avvicinai alla sommità della collina il pensiero mi si ripresentò. Conclusi che non potevo vedere i veicoli in senso contrario e non potevo neanche essere vista.
Improvvisamente una voce chiara urlò: «Spostati!» Mi spaventai a tal punto che diedi un’improvvisa sterzata per occupare la corsia di destra. In quell’istante delle luci comparvero oltre la collina e udii il forte suono di un clacson. Mio fratello si svegliò giusto per vedere passare un camion nella corsia centrale. Un attimo dopo vedemmo una macchina percorrere la collina nella corsia vicina. Fui talmente scossa che accostai sul ciglio della strada per tranquillizzarmi. Rendermi conto che io e mio fratello avremmo potuto perdere la vita mi terrorizzava.
Ero stupefatta; avevo sentito dire che lo Spirito Santo parla con voce dolce e cheta, ma questa voce aveva urlato. Solo alcuni anni dopo mi resi conto che lo Spirito Santo aveva parlato davvero con voce dolce e sommessa. Mi aveva parlato suggerendo alla mia mente la possibilità che un grande camion potesse sopraggiungere e mi parlò nuovamente per suggerirmi di passare sulla corsia di destra. Fui costernata quando mi resi conto di non aver riconosciuto la voce calma e sommessa. In sostanza, non vi era più molto tempo e lo Spirito dovette urlare.
Dopo quell’esperienza promisi a me stessa che avrei sempre vissuto in sintonia con lo Spirito. Decisi che non avrei mai più messo in discussione un suggerimento ma che avrei seguito la voce dolce e sommessa senza esitare.
Deborah Shatto è membro del Rione Harmony Park del Palo di Salt Lake Granite Park.