2006
L’amore del Salvatore
Marzo 2006


Da amico a amico

L’amore del Salvatore

«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi» (Giovanni 15:12).

Tratto da un’intervista con la sorella Cheryl C. Lant, presidentessa generale della Primaria, a cura di Kimberly Webb, Riviste della Chiesa

Una delle mie canzoni preferite della Primaria è «L’amore di Gesù» (Pagina dei bambini, La Stella, marzo 1994, 6–7). Quando visito i bambini della Primaria di tutto il mondo, vedo quell’amore che brilla sui loro bellissimi volti.

Sento specialmente l’amore del Salvatore quando leggo le Scritture. Esse ci insegnano le cose che il Padre celeste e Gesù Cristo vogliono che noi sappiamo e facciamo, e ci aiutano a ottenere una testimonianza.

Ho ottenuto la mia testimonianza quando avevo 12 o 13 anni. Sapevo che dovevo scoprire da sola se la Chiesa era vera. Iniziai a pensare a come Joseph Smith avesse circa la mia età quando aveva pre-gato nel bosco. Avevo appena letto nel Libro di Mormon i versetti in cui Moroni ci dice di pregare per ricevere una testimonianza della verità (vedere Moroni 10:3–5), così lo feci. Ho veramente pregato, e ho sentito la testimonianza di ciò che Moroni promette a ognuno di noi. Da allora ho saputo di avere la mia personale testimonianza.

Uno dei miei versetti preferiti si trova in Giovanni 13:34: «Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Com’io v’ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri». Dimostriamo il nostro amore essendo gentili.

Quando ero giovane, ho sempre voluto che tutti si sentissero coinvolti. Se c’erano dei bambini al campo giochi che venivano presi in giro, io volevo essere loro amica. Ricordo di essere diventata amica di una bambina con cui gli altri erano stati scortesi. Anni più tardi, dopo che ero sposata, ella era la mia vicina. Quando la vidi, ci salutammo con gioia. Io pensai: «Guardala ora. È una bravissima madre che serve bene e lavora duramente per insegnare ai suoi bambini». Sono molto felice di essere stata gentile con lei quando ero piccola. Inoltre, quando la vidi ancora, non avevo nessun rimpianto. Noi eravamo ancora amiche.

Dovremmo sempre pensare a come si sentono gli altri. Dovremmo essere gentili con tutti, come lo fu Gesù. Egli ama tutti noi. Non importa qual è il nostro aspetto, se i nostri vestiti sono diversi, se i nostri capelli sono diversi, se c’è qualcosa di diverso nel modo in cui camminiamo o nel modo in cui facciamo le cose. Non importa se veniamo da un altro paese o parliamo una lingua diversa. Il Padre celeste e Gesù Cristo amano ognuno di noi. Essi mi amano e vi amano.

Quando leggiamo le Scritture e cerchiamo di seguirle noi «ancoriamo» la nostra vita alle Scritture. Quando siamo «ancorati» alle Scritture, dimostriamo il nostro amore al Salvatore ed Egli ci benedirà.

Ei sa che lo seguirò.

La vita Gli offrirò.

L’amore ch’Ei mi dà

trabocca nel mio cuore.

(Pagina dei bambini, La Stella, marzo 1994, 6–7)

So che Gesù Cristo vive. Egli mi ama. Questa è la Sua vera Chiesa. Le Scritture sono vere.

Stampa