Ascolta il profeta
Uscendo dalle tenebre
Miei cari giovani amici, alcuni di voi possono chiedersi che cosa vi riserva il futuro. Non solo alcuni di voi possono essere insicuri su dove stanno andando, ma potete anche interrogarvi sul vostro reale valore. Lasciate che vi rassicuri: io credo con tutto il mio cuore che voi siate una generazione eletta.
Michea disse: «Se seggo nelle tenebre, l’Eterno è la mia luce» (Michea 7:8). Noi riceviamo luce dal Signore. Questo ci può accadere quando studiamo le Scritture, prendiamo parte alla riunione sacramentale, paghiamo la decima, cantiamo gli inni e preghiamo.
In parte, la luce che riceviamo dipende da ciò su cui incentriamo la nostra fede. La nostra fede non è un insieme di credenze e pratiche troppo pesanti da portare. Coloro che sono usciti dalle tenebre scoprono che la loro fede li ha sostenuti. La fede non è pesante, la fede ci eleva e dà le ali per volare al di sopra delle situazioni difficili. Come promise Isaia: «Ma quelli che sperano nell’Eterno acquistan nuove forze, s’alzano in volo come aquile; corrono e non si stancano, camminano e non s’affaticano» (Isaia 40:31).
Uscire dalle tenebre nella luce ci libera dai lati oscuri della nostra anima, che nascono dalla paura, dallo scoraggiamento e dal peccato. Quando usciamo dalle tenebre, la luce del Salvatore caccia via le tenebre.
Il modo più sicuro per uscire dalle tenebre verso la luce è attraverso la comunicazione con il nostro Padre celeste tramite il processo noto come rivelazione divina. Se non seguiamo il profeta vivente, chiunque sia, rischiamo di morire spiritualmente.
Vi porto testimonianza che il Vangelo contiene le risposte alle difficoltà e ai problemi della vita. È la strada sicura verso la felicità e l’adempimento della pro- messa del Salvatore, che è «pace in questo mondo e vita eterna nel mondo a venire» (DeA 59:23).
Discorso tratto da una riunione al caminetto del Sistema Educativo della Chiesa tenuta l’8 settembre 2002.