Più felice cosa
«Più felice cosa è il dare che il ricevere» (Atti 20:35).
Basato su un’esperienza fatta dal figlio dell’autrice
Mamma! Mamma! Questa settimana venderanno i gelati dopo la scuola!» Wade salì in macchina con l’eccitazione nella voce. «Posso prendere un dollaro dal salvadanaio e comprarne uno domani? Per piacere?»
La mamma rise quando Wade saltellò sul sedile posteriore del furgoncino. «Decidi tu come usare il denaro che hai messo nel salvadanaio», ella disse. «Se vuoi usarlo per il gelato, puoi farlo».
«Va bene!» Gridò Wade. Non appena arrivò a casa, corse in camera sua, tolse un dollaro dal salvadanaio e lo chiuse accuratamente nella tasca del suo zaino.
Dopo la scuola il giorno seguente, Wade andò nel salone di fronte dove gli aiutanti del comitato studentesco sedevano ad un tavolo. Fotografie di ogni tipo di gelato erano attaccate sul tavolo. Quale scegliere? Era difficile decidere tra una barretta di gelato ricoperta di cioccolato, una ricoperta all’arancia, il cono ricoperto di nocciole e cioccolato, un ghiacciolo rosso a forma di razzo e il gelato alla vaniglia ricoperto con pezzetti di caramello. Alla fine scelse il cono ricoperto di nocciole e cioccolato e lo aprì.
Mentre si dirigeva verso la macchina, andò nella sala della musica per prendere il suo strumento in modo da potersi esercitare a casa. Il suo insegnante di musica, il signor Nolan, stava mettendo in ordine le sedie e i leggii per la musica.
«Wade, che gentile sei stato a portarmi un gelato!» egli scherzò, allungando la mano sul cono. «Proprio quello che mi serve dopo una lunga giornata».
Wade rise. «L’ho comperato per me», disse
Il signor Nolan fece una faccia scioccamente triste «Oh, peccato», singhiozzò. Poi rise. «Goditi il tuo gelato!»
Wade lo salutò e saltò in macchina. «Ho preso il gelato, mamma!»
Le raccontò del signor Nolan e della sua sciocca faccia. «Forse avrebbe voluto veramente un gelato», pensò Wade. «Mamma», disse, «posso usare un altro dollaro domani per comperare al signor Nolan un gelato?»
«È il tuo denaro, Wade», disse la mamma con un sorriso.
Non appena arrivò a casa, Wade corse ancora in camera sua. Tolse un altro dollaro dal suo salvadanaio e lo mise ancora nella tasca del suo zaino. «Che faccia farà il signor Nolan quando gli darò il gelato?» Wade si chiese. A stento poteva aspettare di vedere.
Non appena finì la lezione, il giorno dopo, Wade radunò velocemente i suoi libri e scese nel salone al tavolo del gelato. Non si fermò a pensare quale gusto comperare. Gli era sembrato che il signor Nolan pensasse che il cono ricoperto di nocciole e cioccolato fosse buono. «Prenderò un cono», disse Wade.
Questa volta non lo aprì ma sfrecciò giù dal salone verso la sala della musica. Proprio come si aspettava il signor Nolan era ancora là a mettere a posto le sedie. «Oh mi hai comprato dell’altro gelato!», egli disse.
Questa volta Wade si avvicinò al signor Nolan. «Si, l’ho fatto!» egli dichiarò e porse al signor Nolan il cono.
Il signor Nolan non fece affatto una faccia sciocca. Invece, sembrò molto sorpreso.
«È proprio per me?», chiese.
«Si», disse Wade.
«Quanto ti devo?» Il signor Nolan chiese.
«Oh, niente», disse Wade. «L’ho preso per lei».
«Ma, molte grazie», disse il signor Nolan con un sorriso.
Wade si sentì meravigliosamente dalla punta delle scarpe alla cima dei capelli. Non riusciva a contenere il sorriso sul suo volto.
«Prego», egli disse ad alta voce quando afferrò il suo strumento e saltellò versò la macchina dove sua mamma lo stava aspettando. Stava ancora sorridendo quando aprì la portiera.
«Come è andata?» Chiese la mamma.
«Splendidamente!» Wade disse. Poi pensò per un secondo. «Sai una cosa, mamma? Penso che portare il gelato al signor Nolan sia stato anche meglio che prenderlo per me!»
Rachel C. Murdock è membro del Rione Eastgate del Palo di Cincinnati Est, nell’Ohio
«Quale grande cosa è la carità, sia essa espressa mediante il dono delle proprie sostanze o… sia essa espressione di gentilezza o di apprezzamento».
Presidente Gordon B. Hinckley, «Mormone deve voler dire ‹più buono›», La Stella, gennaio 1991, 55.