2007
Rimanete sul sentiero
Maggio 2007


Rimanete sul sentiero

A volte pensiamo di poter vivere sull’orlo e di mantenere comunque la nostra virtù. Ma quello è un posto pericoloso.

Lungo un percorso in un canyon vicino a casa mia c’è un cartello che dice: Rimanete sul sentiero. Quando ci si addentra diventa presto chiaro che è un buon consiglio. Ci sono salite, curve e pendenze scoscese. In certi punti il terreno sottostante è instabile, inoltre in alcuni periodi dell’anno può capitare di vedere dei serpenti a sonagli. Il mio messaggio di stasera è lo stesso che è riportato su quel cartello: Rimanete sul sentiero.

Diversi anni fa feci un’escursione sulle Teton Mountains del Wyoming con un gruppo di Giovani Donne. Fu un percorso difficile e il secondo giorno arrivammo nel punto più pericoloso dell’escursione. Stavamo per attraversare il Passo dell’Uragano, così chiamato per via dei forti venti che vi soffiano quasi sempre. La guardia forestale ci aveva istruite di restare al centro del sentiero, chinarci il più possibile nella parte più esposta al vento, fissare tutto bene negli zaini e procedere velocemente. Non era un posto in cui fare fotografie o indugiare. Fui sollevata e felice quando ogni giovane superò quel punto con successo. E sapete: nessuna di loro chiese quanto si poteva avvicinare al bordo del sentiero!

Talvolta, lungo i sentieri della vita, vogliamo soffermarci in posti pericolosi pensando che sia divertente ed emozionante, e che noi abbiamo il controllo della situazione. A volte pensiamo di poter vivere sull’orlo e di mantenere comunque la nostra virtù. Ma quello è un posto pericoloso. Come ci disse il profeta Joseph Smith: «La felicità è l’obiettivo e il fine della nostra esistenza; e se seguiremo il sentiero che conduce ad essa la otterremo; questo sentiero è la virtù» (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, compilati da Joseph Fielding Smith, 200).

Il consiglio del Signore ad Emma Smith riportato in Dottrina e Alleanze 25 è il Suo consiglio a tutte le Sue preziose figlie. Lì ci viene dato un codice di condotta e ci è raccomandato di camminare «nei sentieri della virtù» (versetto 2). La virtù «è un modello di pensiero e comportamento basato su norme morali elevate» (Predicare il mio Vangelo, 125). Quali sono quindi le norme morali elevate che ci aiutano ad essere virtuose?

La virtù racchiude la modestia: nel pensiero, nel linguaggio, nell’abbigliamento e nel comportamento. La modestia è il fondamento della castità. Come una persona non percorre un sentiero abitato dai serpenti a sonagli a piedi nudi, così oggi nel mondo essere modesti è essenziale alla nostra salvezza. Quando siamo modeste, mostriamo agli altri che comprendiamo, quali figlie, il nostro rapporto col Padre in cielo. Dimostriamo che Lo amiamo e che staremo come Sue testimoni in tutte le cose. Essere modeste fa sapere agli altri che noi siamo virtuose (vedere «Tu, Signor, ci sei vicino», Inni, 187). La modestia non è una questione di tendenza. È questione di cuore e di santità. Non significa essere alla moda. Significa essere fedeli. Non vuol dire essere appariscenti, ma essere caste e osservare le alleanze. Non significa essere popolari, ma essere pure. Per modestia s’intende mantenerci con sicurezza sul sentiero della castità e della virtù. È chiaro che la virtù è un requisito per l’esaltazione. Mormon ci aiuta a comprendere che virtù e castità sono «più car[e] e più prezios[e] sopra ogni cosa» (Moroni 9:9). Non possiamo permetterci di essere superficiali e avvicinarci troppo all’orlo. Quello è un terreno pericoloso per qualsiasi figlia di Dio.

In Dottrina e Alleanze sezione 25 ci è raccomandato che dobbiamo attenerci alle nostre alleanze (vedere versetto 13). Attenersi vuol dire per me attaccarsi, aderire e conformarsi strettamente alle promesse che abbiamo fatto al Signore. Le nostre alleanze ci rafforzeranno per resistere alla tentazione. Osservare le nostre alleanze ci stabilizzerà sul sentiero della virtù. Tenendo fede alle alleanze che abbiamo fatto al battesimo, rimarremo al centro del sentiero. L’anziano Jeffrey R. Holland ci dice:

«Iniziando con il battesimo, facciamo delle alleanze mano a mano che seguiamo questo sentiero che ci porta alla vita eterna, e rimaniamo sul sentiero osservando le alleanze…

Se ci manteniamo sul sentiero dell’alleanza, i suggerimenti dello Spirito Santo saranno sufficienti per aiutarci nelle nostre necessità. Questo sentiero la maggior parte dei giorni è in salita, ma l’aiuto che riceviamo per avanzare è letteralmente divino. I tre membri della divinità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ci aiutano in virtù delle alleanze che abbiamo fatto.

Per ricordarci queste alleanze ogni settimana prendiamo il sacramento. Nella preghiera che viene espressa per il pane testimoniamo «a te, o Dio, Padre Eterno, [che siamo] disposti a prendere su di [noi] il nome di tuo Figlio, e a ricordar[ci] sempre di lui e ad obbedire ai suoi comandamenti ch’egli ha dati [a noi], per poter avere sempre con [noi] il suo Spirito» [DeA 20:77] («Ciò che vorrei che ogni nuovo convertito sapesse, e ogni membro di vecchia data ricordasse», Liahona, ottobre 2006, 11, 12).

Guidate dal Suo Spirito, voi sarete fiduciose e felici, e la virtù adornerà i vostri pensieri senza posa. Il Libro di Mormon descrive che cosa accadde quando un’intera società osservò le alleanze e visse in modo puro e virtuoso: «E certamente non poteva esservi un popolo più felice fra tutti i popoli che erano stati creati dalla mano di Dio» (4 Nefi 1:16). Guidate dallo Spirito Santo, voi sarete anche una retta influenza per gli altri.

Nel mio ufficio tengo le fotografie di generazioni di donne della mia famiglia: mia bisnonna, mia nonna, mia madre e mia figlia, Emi. La loro vita di impegno e fede nel Piano mi ha aiutato a far meglio e ad allungare il passo. Guardando ora quelle fotografie riesco a vedere molto chiaramente l’importanza di vivere una vita virtuosa. Oggi non solo ho una figlia, ma anche cinque nuore e cinque nipotine da aggiungere alle fotografie. Sento la grande responsabilità di vivere in modo esemplare in virtù e santità dinanzi a loro. Anche se siete le prime nelle generazioni a venire, voi avete una responsabilità nei confronti di coloro che seguiranno.

Recentemente ho ripetuto l’escursione di cui ho parlato all’inizio, questa volta insieme a mio marito e a un gruppo di amici della nostra età. Quando cominciammo era facile ed emozionante, ma prima di arrivare a destinazione eravamo esausti e io sapevo di essere nei guai. Non ero preparata fisicamente come lo ero anni prima con le Giovani Donne, avevo preparato l’equipaggiamento senza troppa cura e mi ero portata troppo. Il peso del mio zaino cominciò a rendermi stanca e pronta a rinunciare. Anche gli altri pativano l’altitudine, la salita e il peso da portare. Mio marito se ne accorse e affrettò il passo. Mi sentii abbandonata. Tuttavia, dopo circa un’ora, potei vedere mio marito ridiscendere il sentiero dall’altra parte della valle. Mi stava correndo incontro. Quando mi raggiunse prese il mio zaino, mi asciugò le lacrime e mi portò a destinazione: un lago cristallino circondato da alti pini. Poi si voltò, tornò indietro lungo il sentiero e fece lo stesso altre quattro volte per gli altri escursionisti. Mentre lo osservavo ero dispiaciuta di essere così impreparata e ancor di più di aver portato tante cose inutili nel mio zaino che avevano aggiunto peso a ciò che aveva portato per me. Ma fui molto grata per la sua forza, il suo altruismo, la sua preparazione e il suo amore.

Quando salite sulle montagne della vita, rimanete sul sentiero della virtù. Ci saranno altri che vi aiuteranno: i vostri genitori, i familiari, i vescovi, i consiglieri e altri amici retti di tutte le età. Se siete stanche o sbagliate strada, cambiate direzione e tornate sul sentiero della virtù. Ricordate sempre che il Salvatore è lì per voi. Egli vi permetterà di pentirvi, vi rafforzerà, alleggerirà i vostri fardelli, asciugherà le vostre lacrime, vi conforterà e continuerà ad aiutarvi a restare sul sentiero.

Il Salvatore è l’esempio perfetto di virtù. Quando Gesù percorse le strade della Terra Santa, andò «attorno facendo del bene» (Atti 10:38). Egli guarì gli ammalati, fece vedere i ciechi e risuscitare i morti. «Insegnava i principi dell’eternità, la realtà della nostra esistenza preterrena, lo scopo della nostra vita sulla terra e il [nostro] potenziale [come]… figlie di Dio… nella vita a venire» («Il Cristo vivente: la testimonianza degli apostoli», Liahona, aprile 2000, 2). Uno dei miei versetti preferiti è: «Confidati nell’Eterno con tutto il cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli appianerà i tuoi sentieri» (Proverbi 3:5–6).

Attesto che questo è vero. Egli non solo ha indicato la via, ma a volte mi ha condotto per mano. «La Sua via è la strada che conduce alla felicità in questa vita e alla vita eterna nel mondo a venire» («Il Cristo vivente», Liahona, aprile 2000, 3). Rendo testimonianza che Egli vive! Egli ascolterà le vostre preghiere e guiderà i vostri passi. Gesù Cristo è il nostro Esempio e la nostra Guida. Rimanete sul sentiero! Siate modeste. Attenetevi alle vostre alleanze e siate degne della compagnia dello Spirito Santo. Il Signore promette: «Siate di buon animo poiché io vi condurrò innanzi. Il regno è vostro e le sue benedizioni sono vostre, e le ricchezze dell’eternità sono vostre» (DeA 78:18). Rimango veramente attonita per via «della Sua vita senza pari e dell’infinito potere del Suo grande sacrificio espiatorio» («Il Cristo vivente», Liahona, aprile 2000, 2; corsivo dell’autore). Nel nome di Gesù Cristo. Amen.