2008
Presidente Henry B. Eyring
Luglio 2008


Presidente Henry B. Eyring

Chiamato da Dio

President Henry B. Eyring

Alcuni anni fa, dopo che Henry Bennion Eyring divenne rettore del Ricks College (ora Brigham Young University–Idaho), gli fu offerta una posizione di prestigio, molto ben retribuita, nel sud della California.

«Sembra un’ottima opportunità», gli disse il presidente Spencer W. Kimball quando Henry B. Eyring gli descrisse l’offerta e i suoi vantaggi. «Se mai avremo bisogno di te, sapremo dove sei».

Henry si aspettava che il presidente Kimball, suo zio, gli chiedesse di restare al Ricks. Invece fu ovvio che Henry e sua moglie, Kathleen, dovessero pregare e digiunare in merito alla decisione, cosa che fecero. Nel giro di una settimana lo Spirito sussurrò a Henry che avrebbe avuto il privilegio di restare al Ricks College «ancora per un po’».

Telefonò a Jeffrey R. Holland, allora commissario del Sistema Educativo della Chiesa, e gli comunicò che aveva rifiutato l’offerta di lavoro. Quella sera ricevette una telefonata dal presidente Kimball.

«Ho sentito che hai deciso di restare», disse il presidente Kimball.

«Sì», fu la sua risposta.

«Pensi di aver fatto un sacrificio?» gli chiese il presidente Kimball.

«No», affermò Henry.

«Giusto!» lo rassicurò il presidente Kimball, ponendo poi fine alla conversazione.

Per chi conosce Henry B. Eyring, la sua disponibilità a seguire i suggerimenti spirituali, anche quando questo significa rinunciare a qualcosa che il mondo considera importante, non è una sorpresa. Egli ha imparato in prima persona che la fede e l’umiltà, unite all’obbedienza, qualificano i figli di Dio a ricevere benedizioni ben più ricche dell’opulenza del mondo.

Dopo la morte del presidente Gordon B. Hinckley, avvenuta il 27 gennaio 2008, il presidente Thomas S. Monson ha chiamato il presidente Eyring come primo consigliere della Prima Presidenza. In precedenza, il presidente Eyring era stato per quattro mesi il secondo consigliere, prendendo il posto liberatosi con il decesso del presidente James E. Faust.

«Hal», come viene chiamato da familiari e amici, nacque il 31 maggio 1933 a Princeton, nel New Jersey, USA. Secondo di tre figli maschi, nato da Henry Eyring e Mildred Bennion Eyring, è entrato a far parte di una famiglia che attribuiva gran valore all’istruzione spirituale e secolare.

Suo padre era un rinomato chimico che insegnava alla Princeton University. Sua madre, assistente di un professore che guidava il dipartimento di educazione fisica per le donne alla University of Utah, era temporaneamente alla Wisconsin University per ottenere un dottorato quando incontrò il futuro marito. Insieme, hanno trasferito ai figli la fiducia nel Signore e la fede nel Suo vangelo.

Un retaggio di fede

Il presidente Eyring fa risalire le origini del suo retaggio familiare di fede agli antenati che ascoltarono e seguirono i suggerimenti dello Spirito, come pure le direttive dei dirigenti del sacerdozio. Il suo bisnonno Henry Eyring, che lasciò la Germania nel 1853 all’età di diciotto anni, venne in contatto con la Chiesa l’anno seguente a St. Louis, nel Missouri, USA. La sua richiesta di una qualche rivelazione sulla Chiesa fu esaudita in un sogno, nel quale l’anziano Erastus Snow, membro del Quorum dei Dodici Apostoli, che conobbe solo in seguito, gli ordinò di battezzarsi. Nel 1860 ebbe un sogno simile, in cui vide il presidente Brigham Young per la prima volta, mentre era in missione nell’attuale Oklahoma e nell’Arkansas.1

Il bisnonno Eyring conobbe Mary Bommeli, un’immigrante svizzera, quando dopo la missione si unì a una compagnia di pionieri diretta nello Utah. Mary, la cui famiglia si era unita alla Chiesa quando lei aveva ventiquattro anni, era stata incarcerata a Berlino, in Germania, per aver predicato il Vangelo. La notte in cui fu arrestata, inviò una lettera al giudice incaricato del caso, il quale era «un uomo di mondo». In questa missiva scrisse della Resurrezione e del mondo degli spiriti, incoraggiando il magistrato a pentirsi per salvare se stesso e la sua famiglia da «grandi sofferenze». Il giudice lasciò cadere le accuse e Mary fu scarcerata.2 Henry e Mary si sposarono poco dopo aver raggiunto la Valle del Lago Salato.

Dall’Europa ai deserti dello Utah meridionale e dell’Arizona alle colonie del Messico settentrionale, gli antenati del presidente Eyring resero coltivabile il deserto, diffusero il Vangelo, sfuggirono alla persecuzione, stabilirono delle scuole e istruirono i figli.

L’influenza di una moglie

Con l’inizio della seconda guerra mondiale, la benzina era razionata e questo impedì alla famiglia Eyring di percorrere per le riunioni domenicali i ventisette chilometri che la separava dal Ramo di New Brunswick. Di conseguenza, la famiglia ricevette il permesso di tenere le riunioni a casa, a Princeton, nel New Jersey. Hal scherza asserendo di non aver mai perso una riunione della Primaria in quel luogo, conseguimento non difficile considerando il fatto che la Primaria fu tenuta solo una volta a casa loro.

Il presidente Eyring spesso riflette sul lieto spirito che accompagnava le riunioni sacramentali che si tenevano in quel piccolo ramo, costituito dalla sua famiglia e da visitatori occasionali. Non gli importava che la famiglia di solito fosse l’unica a partecipare o che lui e i suoi fratelli rappresentassero tutto il Sacerdozio di Aaronne del ramo. Quando però i ragazzi entrarono nell’adolescenza, la madre desiderava che la famiglia potesse vivere tra una più vasta congregazione di Santi degli Ultimi Giorni.

Nel 1946 Henry si godeva il suo successo e il suo lavoro a Princeton. Aveva ottenuto numerosi dottorati ad honorem e gran parte dei riconoscimenti esistenti nel campo della chimica. Dato il suo diligente lavoro scientifico con scienziati di fama mondiale, aveva un’eccellente possibilità di essere preso in considerazione per il Premio Nobel.

Circa a quel tempo Henry ricevette una telefonata da A. Ray Olpin, rettore della University of Utah, che lo invitava a diventare il preside della facoltà e a continuare le ricerche nel campo della chimica. Sua moglie, Mildred, lasciò la decisione a Henry, ma gli rammentò la promessa che lui le aveva fatto anni prima di trasferire la famiglia più vicino alla sede della Chiesa quando i ragazzi fossero cresciuti. Quando Henry rinunciò all’offerta, Mildred, che era cresciuta nello Utah, gli chiese di pregare sulla decisione e gli diede una lettera da leggere una volta arrivato nel suo laboratorio.

Leggendo la lettera in cui Mildred esprimeva la sua delusione, e dopo aver pregato e ponderato, Henry telefonò al presidente Olpin per comunicargli che avrebbe accettato l’incarico di organizzare il dipartimento di scienze dell’università. Il suo apparente sacrificio nel lasciare Princeton si rivelò essere una benedizione per lui e la sua famiglia. Una di queste benedizioni fu la volontà di Hal di seguire l’esempio del padre quando anni dopo si trovò in circostanze simili.

La preparazione al futuro

«Quando mio fratello era adolescente mi resi conto di quanto fosse diverso dai coetanei», afferma Harden Eyring, che considera il fratello maggiore un mentore e un amico. Mentre Hal era alle scuole superiori, spiega Harden, s’immerse nelle Scritture, tanto che lesse cinque volte il Libro di Mormon.

Hal non si considerava superiore agli altri, ma rifiutava di partecipare alle attività che lo avrebbero distolto dalla spiritualità. Si ritagliò del tempo per giocare a pallacanestro per la East High School di Salt Lake City, ma diede la priorità agli studi.

«Quand’ero ragazzo andavo in gelateria come tutti gli altri» spiega Harden. «Ma alla sera Hal non usciva a bighellonare. Preferiva piuttosto leggere e studiare».

Ted, il fratello maggiore, professore di chimica alla University of Utah, era all’ultimo anno di studi quando seguì alcuni corsi con Hal. Ted si rese conto che Hal reggeva il confronto con chiunque altro in classe. «Quando Hal si pone un obiettivo, può fare qualsiasi cosa», afferma. «È una persona genuinamente divertente e mantiene un atteggiamento sereno anche in situazioni gravi e difficili. Hal è molto simile al papà».

Tuttavia, crescendo, Hal scoprì una notevole differenza tra lui e il padre.

Henry Eyring esortò i figli a studiare fisica e a prepararsi a lavorare nelle scienze. Hal si specializzò obbedientemente in fisica alla University of Utah, ma un giorno, quando chiese aiuto al padre per risolvere un complesso problema matematico, fu chiaro a Henry che Hal non aveva la sua stessa passione.

«Mio padre stava alla lavagna che avevamo nell’interrato», ricorda il presidente Eyring. «Improvvisamente si fermò. “Hal, abbiamo esaminato questo problema la settimana scorsa. Sembra che tu non lo capisca più di quanto lo capivi allora. Non ci hai lavorato sopra?”»

Hal rispose di non averlo fatto. Poi ammise davanti al padre che la fisica non era una cosa cui pensava costantemente. Suo padre fece una pausa per un attimo, poi con parole tenere che lasciavano libero il figlio di perseguire la carriera professionale che preferiva, disse: «Devi trovare una cosa che ti piaccia tanto da pensare a quella quando non hai da pensare a qualcos’altro».3

Hal, comunque, nel 1955 conseguì la laurea in fisica prima di arruolarsi nell’aviazione statunitense. La guerra di Corea era finita da poco e in quel periodo il numero di giovani chiamati in missione a tempo pieno da ogni rione era limitato. La Casa della missione di Salt Lake City fu chiusa per un certo tempo e nessun missionario andò sul campo. Tuttavia, in una benedizione, il vescovo gli promise che il suo servizio militare sarebbe stato la sua missione. Due settimane dopo essere arrivato alla base di Sandia, vicino ad Albuquerque, New Mexico, Hal fu chiamato come missionario di distretto della Missione degli Stati Occidentali, incarico che svolse la sera e nei fine settimana nei due anni in cui fu militare.

Quando ebbe assolto il servizio militare, Hal s’iscrisse alla Harvard Graduate School of Business, dove nel 1959 ottenne il master e nel 1963 il dottorato, entrambi in amministrazione commerciale. Sebbene avesse le capacità per intraprendere con successo la carriera scientifica, Hal scoprì che la sua passione era insegnare agli altri, soccorrerli e rafforzarli.

Ascoltare lo Spirito

Mentre nell’estate del 1961 frequentava Harvard, Hal conobbe Kathleen Johnson, figlia di J. Cyril e LaPrele Lindsay Johnson, di Palo Alto, California, USA. Ella frequentava i corsi estivi a Boston e Hal se ne innamorò la prima volta in cui la vide. Provò l’immediato desiderio di fare del suo meglio quand’era in sua presenza, un sentimento che è continuato per tutta la loro vita insieme.

Quell’estate si frequentarono e quando Kathleen tornò in California continuarono il corteggiamento per telefono e tramite corrispondenza. Nel luglio 1962 furono uniti in matrimonio nel Tempio di Logan, nello Utah, dall’anziano Spencer W. Kimball. Quell’anno Hal divenne anche assistente alla cattedra della Stanford Graduate School of Business.

Nove anni dopo Hal era professore a Stanford ed era vescovo del Rione di Stanford 1. Con i suoceri che vivevano vicino, «le cose erano sistemate», ricorda. Nel cuore di una notte del 1971, tuttavia, Kathleen lo svegliò con due domande insolite: «Sei sicuro che stai facendo le cose giuste nella vita?»

Chiedendosi come potessero essere più felici, Hal chiese: «Che cosa intendi?»

Kathleen rispose: «Non potresti portare avanti degli studi per Neal Maxwell?»

Neal A. Maxwell era stato appena nominato commissario del Sistema Educativo della Chiesa. Né Hal né Kathleen lo conoscevano, ma Kathleen sentiva che forse il marito poteva fare qualcosa di più per migliorare la vita altrui.

«Compiere degli studi per Neal Maxwell, a questo punto della mia carriera?» fu il commento di Hal. Dopo tutto, pensava, «“fare ricerche” era una cosa che poteva interessare un giovane laureato».

Dopo una pausa, Kathleen disse: «Pregherai a questo riguardo?»

A quel punto del loro matrimonio, Hal sapeva che era meglio non ignorare il consiglio della moglie. Uscì dal letto, s’inginocchiò e pregò. «Non ricevetti alcuna risposta», racconta «e la cosa mi spaventava perché nella vita non volevo cambiare alcunché».

Il giorno dopo, durante una riunione di vescovato, una voce che Hal ha imparato a conoscere bene giunse nella sua mente e lo rimproverò per aver trattato con leggerezza il suggerimento della moglie. Gli fu detto: «Non puoi sapere che cosa ti riserva la carriera. Se riceverai un’altra offerta di lavoro, presentamela».

Hal fu scosso da quell’esperienza e tornò immediatamente a casa. «Abbiamo un problema», disse a Kathleen. Temeva di aver commesso un errore trascurando diverse offerte di lavoro che aveva ricevuto quand’era a Stanford. «Non ho mai pregato a loro riguardo». Umilmente, cominciò a pregare sul suo futuro.

Meno di una settimana dopo la domanda notturna di Kathleen, il commissario Maxwell telefonò e invitò Hal a Salt Lake City per un incontro. Egli partì il giorno seguente e i due s’incontrarono a casa dei genitori di Hal. Le prime parole che uscirono dalla bocca del commissario Maxwell furono: «Vorrei che diventasse il rettore del Ricks College».

Neanche il suggerimento della moglie o il rimprovero spirituale l’avevano preparato a una tale sorpresa. Disse al commissario Maxwell che avrebbe dovuto pregare al riguardo. Dopo tutto, sapeva poco del Ricks College. Il mattino seguente s’incontrò con la Prima Presidenza. In seguito il commissario Maxwell gli disse che il posto era suo, se lo voleva.

Dopo essere tornato in California, Hal continuò a pregare con fervore. Arrivò la risposta, ma la percepì appena. «Sentii una voce talmente debole che non vi prestai attenzione. La voce disse: “È la mia scuola”». Egli telefonò al commissario Maxwell e gli disse: «Accetto».

Altrettanto rapidamente, Hal rinunciò ai benefici che godeva a Stanford per vivere in una roulotte a Rexburg, nell’Idaho. Solo diversi mesi dopo la nomina come rettore del Ricks College, il 10 dicembre 1971, trasferì la famiglia in una nuova casa che contribuì a costruire.

«Andai al Ricks conscio di un paio di cose: una, che non ero poi una persona tanto importante quanto pensavo, considerando la mia posizione a Stanford. L’altra, che sapevo che mia moglie aveva ricevuto una rivelazione prima di me. Infine, sapevo che ero fortunato ad essere lì. Quindi, invece di rispondere alla domanda “Come potei rinunciare alla mia carriera a Stanford?” dico: “Il Padre celeste se ne occupò. Io non l’ho mai ritenuto un sacrificio”».

I sei anni che il presidente Eyring trascorse a Rexburg si dimostrarono una benedizione per la famiglia e per il college. Il saggio consiglio di un umile insegnante familiare contribuì a rendere quegli anni memorabili. L’insegnante familiare, un agricoltore con grande fede, esortò il presidente Eyring a uscire dal suo ufficio per conoscere, incoraggiare e ringraziare gli insegnanti, gli impiegati e gli studenti.

Hal pregò a quel riguardo, si sentì spinto a seguire il consiglio e cominciò a trascorrere più tempo con i fedeli studenti della scuola e gli scrupolosi insegnanti e impiegati. Con un altro insegnante tenne persino dei corsi di religione. Mentre s’impegnava per dar forma alle fondamenta spirituali e accademiche del college, lui e Kathleen accrebbero sempre più il loro affetto per la comunità del campus e la gente di Rexburg.

La famiglia al primo posto

Durante gli anni trascorsi a Rexburg, i membri della famiglia Eyring crebbero in unità. Allora Hal e Kathleen avevano quattro figli maschi: Henry J., Stuart, Matthew e John. In seguito furono benedetti con due figlie: Elizabeth e Mary Kathleen. Anche se vivevano in una piccola cittadina rurale, Hal e Kathleen dovevano essere vigili. Una delle loro preoccupazioni era la quantità e la qualità dei programmi televisivi che i figli guardavano. Henry J., il figlio maggiore, ricorda un’esperienza che segnò una svolta nello spirito della famiglia Eyring.

«Un sabato sera, attorno a mezzanotte, io e mio fratello eravamo davanti al televisore e seguivamo una commedia di cattivo gusto che non avremmo dovuto guardare», racconta Henry J. La taverna era buia tranne che per la luce emessa dal televisore. Senza avvertire, nostra madre entrò. Indossava una camicia da notte bianca e aveva in mano un paio di forbici. Senza fare rumore, andò dietro al televisore, prese il filo elettrico e vi fece un nodo. Poi infilò le forbici e tagliò il cavo di netto. Ci furono delle scintille e l’apparecchio si spense, non prima che la mamma se ne fosse andata silenziosamente dalla stanza».

Sconcertato, Henry J. cominciò a prepararsi ad andare

a dormire. Il fratello, che era molto creativo, ebbe l’idea di tagliare il filo di un aspirapolvere rotto e di collegarlo al televisore. Ben presto i ragazzi si lasciarono ricadere davanti al televisore, perdendo ben poco dello spettacolo.

«La mamma ebbe tuttavia l’ultima parola», spiega Henry J. «Il lunedì seguente, quando tornammo da scuola, trovammo il televisore per terra con lo schermo vistosamente incrinato. Sospettammo immediatamente della mamma. Quando la interrogammo disse con volto impassibile: “Stavo spolverando sotto la TV ed è scivolata”».

Il presidente Eyring assecondò i desideri della moglie, i figli fecero lo stesso e quella fu la fine della televisione in casa Eyring. «Di solito, nostra madre ci dà un esempio silenzioso, ma è anche ispirata e coraggiosa. La risolutezza della mamma è stata una gran benedizione per i figli e i nipoti. Nei momenti fondamentali e nella routine quotidiana, ha cambiato per sempre il corso della nostra vita», osserva Henry J.

Il presidente Eyring riconosce tuttora alla moglie di avergli dato il desiderio di fare e di essere quanto di meglio, ed è grato che abbia fatto lo stesso per i figli. Le riconosce di aver dato l’esempio e di aver influito spiritualmente sulla famiglia. Lei gli fa altrettanti complimenti, esprimendo gratitudine per la sua sensibilità allo Spirito e per il modo in cui ha insegnato e messo in pratica il Vangelo in famiglia.

«Non c’era dubbio nella mente di Hal su chi venisse prima nel suo cuore. Viveva in un ambiente molto competitivo a Stanford con colleghi competenti, ma metteva sempre al primo posto la famiglia. Alla fine di ogni giorno, quando ci ritrovavamo alla sera, chiedeva: “Chi non abbiamo chiamato?” Poi, guidato dallo Spirito, andava al telefono e parlava con un familiare che quella sera aveva bisogno di una voce amica», racconta la moglie.

Senza televisione in casa, i membri della famiglia avevano più tempo da trascorrere insieme, più interessi da coltivare, più talenti da sviluppare e sport e altre attività familiari da praticare. Nel corso degli anni, il presidente Eyring ha coltivato le sue qualità di cuoco (si prepara il pane), ha scoperto di essere abile nell’intagliare il legno e ha imparato a dipingere con gli acquarelli. In certe occasioni spedisce un biglietto di ringraziamento o un acquarello come ricordo.

Oggi la casa degli Eyring è piena di dipinti, sculture in legno e mobili da lui stesso realizzati con l’aiuto di abili insegnanti. Molte sue opere riflettono lezioni morali o impressioni spirituali. Inoltre, ogni giorno trova il tempo per mandare e-mail, chiamate affettuosamente «le piccole tavole», ai familiari, che ora comprendono venticinque nipoti.

«Il diario di papà, che spedisce ogni giorno via e-mail con fotografie e il contributo dei figli, ci ha aiutato a sentirci come riuniti attorno al tavolo della cena a raccontarci storie ogni sera», spiega Henry J.

Ben disposto a servire

Il presidente Eyring non lo sapeva a quel tempo, ma lasciò definitivamente l’impiego secolare quando accettò la posizione al Ricks College. Il lavoro come rettore e il servizio reso contemporaneamente come rappresentante regionale e membro del consiglio generale della Scuola Domenicale lo portarono sempre a più stretto contatto con i dirigenti della Chiesa, che riconobbero i suoi talenti e doni spirituali. Allo stesso tempo, il Signore conosceva la sua disponibilità a servire.

Nel proporre importanti chiamate al presidente Eyring dopo i sei anni trascorsi al Ricks College, i dirigenti della Chiesa cercarono l’ispirazione che li condusse a lui. Durante un periodo di preparazione a quelle chiamate egli fu guidato dallo Spirito mentre lavorava, ricercò la volontà del cielo, ascoltò le risposte e, come i suoi antenati, agì in base ai suggerimenti che seguirono. Quando arrivarono le chiamate, egli era pronto.

Nel 1977 Jeffrey R. Holland, nuovo commissario del CES, chiese al presidente Eyring di servire come commissario deputato. Tre anni dopo, quando il commissario Holland divenne rettore della Brigham Young University, Hal prese il suo posto nel CES. Servì in quella posizione fino all’aprile 1985, quando fu chiamato primo consigliere del Vescovato Presiedente. Nello svolgimento di quella chiamata usò le sue molte capacità per dare contributi significativi all’amministrazione, alla programmazione delle proprietà immobiliari, alla progettazione e alla costruzione dei templi, e altri affari temporali. Nel settembre 1992 fu rinominato commissario del CES e, un mese dopo, fu chiamato nel Primo Quorum dei Settanta.

Il 1° aprile 1995 Henry B. Eyring fu sostenuto nel Quorum dei Dodici Apostoli. Da allora ha cercato una porzione sempre maggiore dello Spirito del Signore per aiutare i santi di tutto il mondo con i suoi sermoni che vengono dal cuore, la sua amministrazione amorevole e la possente testimonianza del Salvatore e del Suo vangelo.

Una qualifica singolare

Quando alla conferenza generale di ottobre 2007 il presidente Eyring rese testimonianza delle benedizioni derivanti dal riconoscere la mano di Dio nella propria vita, parlò per esperienza personale. Tenendo un diario giornaliero dei suoi rapporti con Dio, ha sentito crescere la sua testimonianza ed è diventato «sempre più certo che il nostro Padre celeste ascolta e risponde alle preghiere».4

Il segreto per sentire quelle risposte e sapere che l’Onnipotente ha interesse nella nostra vita sta nello sviluppare un orecchio attento. «Dobbiamo stare calmi e ascoltare. Nella vita, quando non ho ricevuto una sensazione chiara o non ho sentito la voce dello Spirito, è stato perché ero troppo occupato, troppo chiassoso dentro e troppo immerso nel mio mondo».

Il presidente Eyring ha sempre vissuto secondo i precetti del tredicesimo articolo di fede. I membri della Chiesa sono davvero fortunati che egli serva al fianco del presidente Thomas S. Monson e del presidente Dieter F. Uchtdorf. Una rara combinazione di talenti, un retaggio di fede, una vita di preparazione, la dedizione al servizio e la determinazione a cercare Dio e il Suo volere lo qualificano in modo singolare a servire nella Prima Presidenza.

NOTE

  1. Vedere Henry J. Eyring, Mormon Scientist: The Life and Faith of Henry Eyring (2007), 127–130.

  2. Vedere Henry B. Eyring, «Insegnamo la dottrina», La Stella, luglio 1999, 87–88.

  3. Gerald N. Lund, «Anziano Henry B. Eyring: Plasmato da “esperienze formative”», La Stella, aprile 1996, 28.

  4. Henry B. Eyring, «Oh, ricordate, ricordate», Liahona, novembre 2007, 67.