Accendiamo la luce della speranza
In Brasile, per migliaia di Santi degli Ultimi Giorni il Fondo perpetuo per l’educazione è una benedizione che cambia la vita.
Quando Dilson Maciel de Castro Jr. perse il lavoro a San Paolo, si trasferì con la moglie a Recife, un’importante città portuale nel nord-est del paese, in modo da vivere con i genitori. Nonostante l’esperienza che Dilson aveva nell’industria delle telecomunicazioni, le uniche occupazioni che riusciva a trovare lì erano lavori occasionali di vario genere.
«A quel tempo le cose si fecero molto difficili per noi», ricorda Dilson. La coppia passò dalla padella alla brace quando perse tutto in un’alluvione.
In quel momento critico, Dilson, che aveva servito nella Missione Brasiliana di San Paolo Sud, parlò delle possibilità relative alla carriera e agli studi con l’anziano Gutenberg Amorim, un Settanta di area, nonché direttore dell’Istituto di religione. Mentre parlava dei suoi interessi, Dilson ricevette il suggerimento spirituale di studiare medicina. Grazie al Fondo perpetuo per l’educazione, da poco istituito dalla Chiesa, nel 2003 Dilson rese quel suggerimento un lavoro dopo diciotto mesi di corso come infermiere.
«Senza il Fondo, sarebbe stato per me impossibile seguire i corsi», commenta Dilson, che lavora per un ospedale pubblico di Recife. Anche sua moglie, Alexsandra, non sarebbe stata in grado di ottenere un prestito per pagare gli studi di cui aveva bisogno per diventare maestra di scuola.
«Sei anni fa eravamo disoccupati», afferma Dilson. «Il Fondo perpetuo per l’educazione è stato fondamentale per tutto ciò che siamo stati in grado di realizzare. Ha cambiato la nostra vita».
Una risposta del Signore
Quando in Brasile i membri della Chiesa descrivono il Fondo perpetuo per l’educazione, non possono fare a meno di usare termini superlativi: miraculoso, inspirado, maravilhoso. E ciò accade perché il fondo sta compiendo quello che il presidente Gordon B. Hinckley (1910–2008) predisse: «Si rivelerà una grande benedizione nella vita di coloro che ne beneficeranno; a questi uomini e donne quanto alla loro futura famiglia, e alla Chiesa, che avrà il privilegio di disporre di dirigenti locali sempre più forti» e solleverà «migliaia di giovani dall’abisso della povertà fino alla luce della conoscenza e della prosperità».1
Quando il presidente Hinckley annunciò il programma, i dirigenti della Chiesa come Paulo R. Grahl, direttore di area dei Seminari e degli Istituti di religione del Brasile, stavano lottando con i problemi relativi all’istruzione e alla carriera dei Santi degli Ultimi Giorni brasiliani, soprattutto dei giovani missionari ritornati.
«Non ottenemmo tuttavia una risposta sino a quando il Signore rivelò al presidente Hinckley che avremmo dovuto stabilire questo meraviglioso fondo», racconta il fratello Grahl. «Prima, molti dei nostri giovani ritornavano dalla missione senza poter conseguire un’istruzione o avere la prospettiva di un mestiere. Ora sanno che al loro ritorno il fondo è disponibile, se ne hanno bisogno. È una grande benedizione e un beneficio immenso per i giovani. Offre speranza».
In Brasile, al momento circa diecimila Santi degli Ultimi Giorni si affidano ai prestiti del Fondo perpetuo per l’educazione al fine di espandere la loro istruzione e, di conseguenza, le prospettive lavorative. Questa nazione ha un’economia forte e abbondano le occasioni a disposizione di coloro che sono istruiti, soprattutto quando l’istruzione è associata alle qualità che i giovani sviluppano sul campo di missione.
Le porte si aprono
L’anziano Pedro Penha, Settanta di area e direttore dell’Istituto di religione di Recife nord, spiega che i missionari ritornati hanno le qualità che i datori di lavoro richiedono. «Le porte si aprono velocemente alle occasioni di lavoro, grazie all’esperienza, alle abitudini di studio, all’aspetto e alla condotta onesta», afferma. «Fanno rapidamente carriera e il loro comportamento attrae le persone alla Chiesa».
Dopo che nel 2002 terminò di servire nella Missione Brasiliana di San Paolo Nord, Ricardo Aurélio da Silva Fiusa si servì del Fondo perpetuo per l’educazione per ottenere una laurea quadriennale in amministrazione aziendale.
«Il fondo mi ha aiutato a crescere, a prepararmi per il lavoro e il matrimonio, come pure a servire meglio nella Chiesa», commenta Ricardo. Come a molte persone che hanno fruito del fondo, gli fu offerto un lavoro ancor prima che si laureasse. «Il fondo è stato una grande benedizione per me. Sono grato di ripagare mensilmente il prestito ottenuto, in modo da consentire ad altre persone di avere le stesse possibilità».
In missione Ricardo imparò a parlare alla gente, a studiare sodo e a obbedire, qualità che lo hanno reso un ottimo studente e dipendente.
«Molti professori dicevano che in me c’era qualcosa di diverso che non riuscivano a spiegarsi», racconta Ricardo, che lavora nella logistica per una compagnia che si trova a Port Suape, a sud di Recife. «Spiegai loro che era a causa dei miei principi religiosi». Questa risposta ha portato Ricardo ad avere la possibilità di parlare della Chiesa con i professori e con altre persone.
Mauricio A. Araújo, uno dei primi missionari brasiliani ritornati che fruì del Fondo perpetuo per l’educazione, aggiunge: «Con il miglioramento della mia posizione lavorativa, ho maggiori occasioni d’influenzare la gente con l’esempio. Talvolta mi dicono: “Hey, tu sei diverso. Sei fedele a tua moglie. Fai quello che dici”. Avvantaggiandoci del fondo e facendo la nostra parte, riceviamo benedizioni e aiutiamo gli altri».
Mauricio, che verso la fine degli anni ’90 servì nella Missione Brasiliana di Rio de Janeiro, dopo aver completato il programma sulla gestione dei contatti con il cliente grazie al fondo per l’educazione, ha ricevuto una serie di promozioni, passando dalle vendite a una posizione di supervisore, per giungere quindi alla gestione di un consiglio di amministrazione di una compagnia internazionale specializzata in corsi sulla gestione del tempo che ha sede a San Paolo.
«Il Fondo perpetuo per l’educazione è ispirato da Dio», dichiara. «Il fondo è stata la risorsa di cui avevo bisogno per completare la mia istruzione e fare carriera».
Un buon investimento
Benché Gabriel Salomão Neto non sia un Santo degli Ultimi Giorni, si sente lo stesso avvantaggiato dal Fondo perpetuo per l’educazione. «Questa è una grande cosa che la vostra chiesa sta facendo», afferma, riferendosi a molti lavoratori in Brasile.
Neto, che è direttore e comproprietario di una grande compagnia di macchinette automatiche con sede a San Paolo, ha ragione di essere grato. Rimase tanto colpito dalle qualità di Silvia O. H. Parra, membro della Chiesa, che ottenne una laurea in amministrazione aziendale con l’aiuto di un prestito del Fondo perpetuo per l’educazione, che l’assunse come segretaria esecutiva.
«Ci piace come lavora. È una gran lavoratrice ed è efficiente. Crediamo in lei e ci fidiamo di lei», afferma Neto. «L’investimento della vostra chiesa su di lei ha reso bene per voi, per lei e anche per noi».
Grata per il Fondo perpetuo per l’educazione e per l’appartenenza alla Chiesa, nel suo rione di San Paolo Silvia tiene corsi d’inglese sia per i santi sia per coloro che non sono membri della Chiesa. «Come ho ricevuto», spiega, «così voglio anche dare».
Come mostra il successo di Silvia, in Brasile i giovani uomini non sono gli unici che si avvantaggiano del Fondo perpetuo per l’educazione. Per motivi economici, in questo paese tra i Santi degli Ultimi Giorni anche molte donne devono cercare un lavoro.
«In Brasile la maggior parte delle donne lavora non perché voglia una macchina nuova o abiti costosi, ma per necessità», spiega Lorival Viana de Aguirra, direttrice del centro di collocamento della Chiesa a Curitiba, nel sud della nazione. «Desiderano che la loro famiglia mangi meglio e che i figli abbiano vestiti adeguati e una buona istruzione».
Una maggiore felicità accompagnata da testimonianze più forti
Keite de Lima A. Ahmed e Viviana Torres Noguera stentavano ad arrivare a fine mese, anche se i loro mariti lavoravano sodo per la famiglia. Per entrambe il Fondo perpetuo per l’educazione è stato di grande beneficio.
I membri meno attivi della famiglia di Keite espressero qualche perplessità quando ella s’iscrisse a un corso di diciotto mesi per diventare un tecnico della sicurezza. Lei, però, eccelse negli studi e nel 2007 le fu offerto un lavoro a tempo pieno nel suo campo.
«Il fondo non mi ha semplicemente permesso di qualificarmi e di ottenere un lavoro, ma mi ha aiutato a sentirmi meglio e ad avere più fiducia nelle mie capacità», spiega Keite, una delle prime donne assunte da una compagnia di São José dos Pinhais, vicino a Curitiba, per condurre ispezioni di sicurezza, tenere addestramenti e implementazioni. «Questo programma ispirato ha portato maggiore felicità nella nostra famiglia e ha reso le nostre testimonianze più forti», aggiunge.
I genitori e i fratelli di Keite, stupiti dalla sua determinazione e dai risultati ottenuti, nonché dai benefici che il Fondo perpetuo per l’educazione ha riversato sulla famiglia, sono ritornati attivi nella Chiesa. «È stato loro ricordato che la Chiesa edifica le persone e le aiuta a crescere in molti modi, non solo spiritualmente, ma anche in tutti gli aspetti importanti che portano a un’esistenza piena», afferma.
Nel 2002, alla ricerca di opportunità economiche, Viviana e Rafael, suo marito, si trasferirono dalla Colombia a Manaus, un importante centro industriale nel nord del Brasile. «Le preghiere, i consigli di famiglia, la guida dei dirigenti del sacerdozio e il corso sulla carriera ci hanno aiutato a sapere ciò che il nostro Padre celeste voleva da noi e a prendere la decisione giusta al momento giusto», spiega Viviana, che si sentì ispirata a servirsi di un prestito del Fondo perpetuo per l’educazione per studiare commercio internazionale.
Nel 2007 Viviana iniziò a lavorare per un supermercato di Manaus come responsabile dei prodotti importati. La famiglia aveva bisogno delle entrate, ma con un bambino in arrivo, dovette rassegnare le dimissioni. Qualche mese dopo che il piccolo, il quarto, era nato, a Viviana fu offerto un lavoro come direttrice delle trattative internazionali di un’altra compagnia. A questo punto aveva già imparato a parlare portoghese e il suo spagnolo madrelingua la resero di inestimabile valore nel trattare affari con i vicini di lingua spagnola che circondano il Brasile.
«Quando mi fu offerto il posto spiegai: “Ho quattro figli. Non posso prendere impegni di lavoro dalle 8 del mattino alle 6 del pomeriggio”, racconta Viviana. “Il mio capo mi disse che aveva molta fiducia nelle mie capacità, aggiungendo: “Ho bisogno di una persona di cui mi possa fidare. Lavori da casa”. Ciò mi sorprese».
Usando Internet e un computer, Viviana lavora da casa mentre i figli più grandi sono a scuola e il suo neonato dorme. Solo sporadicamente deve recarsi in ufficio.
Rafael ritiene che le benedizioni familiari non siano solo una coincidenza: «I benefici che abbiamo ricevuto sono scaturiti da una serie di decisioni prese in preghiera e da azioni rese possibili dagli strumenti che la Chiesa ha fornito».
La luce della speranza
Gilmar Dias da Silva, direttore del Fondo perpetuo per l’educazione in Brasile, afferma che alcuni Santi degli Ultimi Giorni incontrano difficoltà a trovare lavoro dopo gli studi, «ma la maggior parte dei partecipanti al Fondo perpetuo per l’educazione progredisce nella carriera e migliora la propria vita. Qui il fondo è un successo».
Tale successo, usando le parole del presidente Thomas S. Monson, «ha acceso la luce della speranza negli occhi di coloro che si sentivano condannati alla mediocrità, ma che ora possono avere un futuro più luminoso»2.