2010
Perseveranti e incrollabili
novembre 2010


Perseveranti e incrollabili

Se saremo fedeli e persevereremo fino alla fine, riceveremo tutte le benedizioni del Padre Celeste, proprio la vita eterna e l’Esaltazione.

Silvia H. Allred

Sono grata di far parte di questo raduno di donne fedeli in tutto il mondo. Ho incontrato migliaia di voi in svariati paesi. La vostra fedeltà e devozione mi hanno rafforzata. Il vostro esempio di bontà e dedizione al Vangelo mi ha ispirata. I vostri atti nascosti di servizio altruistico e le vostre parole di testimonianza e convinzione mi hanno resa umile.

Questa sera porrò a ciascuna di voi le stesse domande che ho fatto a molte di voi durante le nostre conversazioni.

  1. Che cosa vi aiuta a essere perseveranti e incrollabili durante le sfide che mettono alla prova la vostra fede?

  2. Che cosa vi sostiene nelle prove e nelle avversità?

  3. Che cosa vi aiuta a perseverare e a divenire vere discepole di Cristo?

Alcune delle risposte che mi avete dato comprendono:

  1. La vostra consapevolezza che il Padre Celeste vi ama e si cura di voi.

  2. La vostra speranza che tramite il sacrificio espiatorio di Gesù Cristo tutte le benedizioni promesse ai fedeli si realizzeranno.

  3. La vostra conoscenza del piano di redenzione.

Il mio messaggio di oggi svilupperà queste affermazioni che derivano dal mio cuore.

Romani 8:16 dice: “Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio”. La prima volta che ricordo di aver sentito con tutta certezza che il Padre Celeste mi conosceva, mi amava e si curava di me fu quando entrai nelle acque del battesimo all’età di quindici anni. Prima di allora sapevo dell’esistenza di Dio e che Gesù Cristo era il Salvatore del mondo. Credevo in Loro e Li amavo, ma non avevo mai sentito il Loro amore e la loro cura rivolti a me personalmente, fino al giorno in cui gioii della possibilità di stringere le alleanze battesimali.

Mi resi conto di quale grande miracolo era stato l’essere trovata e istruita dai missionari, specialmente perché i missionari non erano che una manciata tra due milioni di persone! Sentii che il Padre Celeste mi conosceva e mi amava in modo tanto speciale da guidare i missionari a casa mia.

Ora so che Dio è un Dio d’amore. Questo è vero perché noi siamo i Suoi figli ed Egli desidera che tutti proviamo gioia e felicità eterna. La Sua opera e la Sua gloria si realizzano nel farci avere l’immortalità e la vita eterna.1 Ecco perché ci ha fornito un piano eterno di felicità. Il nostro scopo nella vita è quello di ottenere la vita eterna e l’Esaltazione e aiutare gli altri a fare lo stesso. Egli ha creato questa terra affinché noi ottenessimo un corpo fisico e fossimo messi alla prova nella nostra fede. Egli ci ha dato il prezioso dono del libero arbitrio, tramite il quale possiamo scegliere il sentiero che conduce alla felicità eterna. Il piano di redenzione del Padre Celeste è per voi e per me. È per tutti i Suoi figli.

“E Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.

E Dio li benedisse; e Dio disse loro: ‘Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta’”.2

“Ed Egli diede loro dei comandamenti: che adorassero il Signore loro Dio… E Adamo fu obbediente ai comandamenti del Signore”.3

Adamo ed Eva ebbero dei figli e il piano fu portato avanti.

So che ciascuna di noi ha un ruolo vitale ed essenziale quale figlia di Dio. Egli ha conferito a noi, Sue figlie, degli attributi divini allo scopo di portare avanti la Sua opera. Dio ha affidato alle donne il sacro compito di mettere al mondo e crescere i figli. Nessun’altra opera è più importante. È una sacra chiamata. L’ufficio più nobile per una donna è la sacra opera di creare famiglie eterne, possibilmente a fianco del marito.

Sono consapevole del fatto che alcune delle nostre sorelle non hanno ancora ricevuto le benedizioni del matrimonio o dei figli. Vi assicuro che a tempo debito riceverete tutte le benedizioni promesse ai fedeli. “Voi dovete spingervi innanzi con costanza in Cristo, avendo un perfetto fulgore di speranza… e persever[are] fino alla fine… [e] avrete la vita eterna”.4 In una prospettiva eterna, le benedizioni mancanti “non s[ono] che un breve momento”.5

Inoltre, non dovete essere sposate per osservare i comandamenti o per prendervi cura di famiglie, amici e vicini. I vostri doni, talenti, abilità e punti di forza spirituali sono grandemente necessari per l’edificazione del regno. Il Signore fa affidamento sulla vostra disponibilità a svolgere questi compiti essenziali.

Il Signore dice:

“Non io dimenticherò te.

Ecco, io t’ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tue mura mi stan del continuo davanti agli occhi”.6

Il Signore vi ama. Egli conosce le vostre speranze e le vostre delusioni. Egli non vi dimenticherà perché i vostri dolori e sofferenze sono continuamente davanti ai Suoi occhi.

La più grande espressione dell’amore di Dio per noi fu la Sua disponibilità a mandare il Suo Beneamato Figliolo, Gesù Cristo, a espiare i nostri peccati, a essere il nostro Salvatore e Redentore.

in Giovanni 3:16 leggiamo: “Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.

Il Salvatore dice: “Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi”.7

La disponibilità di Gesù Cristo ad essere l’Agnello sacrificale fu un’espressione del Suo amore per il Padre e del Suo infinito amore per ognuno di noi.

Isaia descrisse le sofferenze del Salvatore:

“Eran le nostre malattie ch’egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui s’era caricato… 

 egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità… e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione”.8

Il Signore stesso ha dichiarato: “Io, Iddio, ho sofferto queste cose per tutti, affinché non soffrano, se si pentiranno”.9

Egli spezzò i legami della morte e rese possibile a tutta l’umanità di risorgere. Egli ci ha fatto il dono dell’immortalità.

Gesù Cristo prese su di Sé i nostri peccati, soffrì e morì per soddisfare le esigenze della giustizia affinché noi non soffrissimo se ci fossimo pentiti.

Dimostriamo di accettare Gesù Cristo quale nostro Salvatore quando riponiamo la nostra fede in Lui, ci pentiamo dei nostri peccati e riceviamo le ordinanze di salvezza che sono richieste per entrare alla presenza di Dio. Queste ordinanze di salvezza sono simboli delle alleanze che stringiamo. Le alleanze di obbedire alle Sue leggi e ai Suoi comandamenti ci impegnano nei confronti di Dio e rafforzano la nostra fede. La nostra fede e perseveranza in Cristo ci daranno il coraggio e la fiducia di cui abbiamo bisogno per affrontare le sfide della vita che fanno parte della nostra esperienza terrena.

Nel 1992, poco dopo che mio marito fu chiamato a presiedere alla missione di Asuncion, in Paraguay, partecipammo a una conferenza di ramo in una comunità isolata nella regione paraguayana del Chaco.10 Viaggiammo quattro ore su una strada asfaltata e poi altre sette ore su una strada sterrata. I pericoli e la scomodità del viaggio furono presto dimenticati quando salutammo i felici e accoglienti fedeli di Mistolar.

Julio Yegros era il giovane presidente di ramo e insieme a sua moglie, Margarita, rappresentavano una delle poche famiglie che erano state suggellate al tempio. Chiesi loro di raccontarmi l’esperienza del loro viaggio al tempio.

All’epoca, il tempio più vicino era quello di Buenos Aires, in Argentina. Il viaggio da Mistolar per raggiungere il tempio richiedeva ventisette ore di sola andata e la coppia vi si era recata con due figli piccoli. Era nel bel mezzo di un rigido inverno, ma con grande sacrificio raggiunsero il tempio e furono suggellati come famiglia eterna. Durante il viaggio di ritorno i due piccoli si ammalarono gravemente e morirono. Furono seppelliti lungo la via del ritorno e i genitori tornarono a casa da soli. Si sentivano tristi e soli, ma sorprendentemente provavano conforto e pace. Essi dissero di quella esperienza: “I nostri figli sono stati suggellati a noi nella casa del Signore. Sappiamo che ci verranno restituiti per tutta l’eternità. Questa consapevolezza ci ha dato pace e conforto. Dobbiamo mantenerci degni e fedeli alle alleanze stipulate nel tempio e allora saremo riuniti a loro”.

Come possiamo accrescere la nostra fede e speranza per assomigliare a questi membri fedeli del Paraguay?

Come facciamo a rafforzare la nostra fede nelle affermazioni che ho sentito fare ripetutamente da tanti di voi, che credete nell’amore che Dio ha per voi, che confidate di ricevere le Sue benedizioni e che comprendete il piano di redenzione mediante il Salvatore Gesù Cristo e il vostro importante ruolo nel Suo piano?

Suggerirò quattro cose che hanno aiutato me: la preghiera, lo studio delle Scritture, l’obbedienza e il servizio.

La preghiera

La preghiera è l’atto di comunicare con il Padre Celeste. Quando preghiamo, riconosciamo la nostra fede in Lui e il Suo potere di benedirci.

In Alma 37:37 leggiamo: “Prendi consiglio dal Signore in tutte le tue azioni, ed egli ti dirigerà per il bene; sì, quando ti corichi la sera, coricati nel Signore, affinché egli possa vegliare su di te durante il sonno; e quando ti alzi al mattino, che il tuo cuore sia pieno di gratitudine verso Dio; e se farai queste cose, sarai elevato all’ultimo giorno”.

Lo studio delle Scritture

La conoscenza e la comprensione del piano del Padre Celeste ci aiutano a sapere chi siamo e chi dovremmo diventare.

Il Signore ha comandato: “Investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo d’esse vita eterna, ed esse son quelle che rendon testimonianza di me”.11

C’è grande necessità che ogni donna studi le Scritture. Se conosceremo meglio le verità contenute nelle Scritture saremo in grado di metterle in pratica nella nostra vita e avremo maggior potere nel realizzare gli scopi di Dio. La preghiera personale e lo studio delle Scritture quotidiani invitano anche l’influenza e il potere dello Spirito Santo nella nostra vita.

L’obbedienza

Il Signore dice: “Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti”.12 La nostra obbedienza fedele ci aiuterà a sviluppare gli attributi della devozione e a cambiare il nostro cuore.

In Dottrina e Alleanze riceviamo questo consiglio:

“Attieniti alle alleanze che hai fatto… 

Rispetta i miei comandamenti con costanza, e riceverai una corona di giustizia”.13

Il nostro impegno a vivere il Vangelo nutre la nostra fede e la nostra speranza in Gesù Cristo.

Il servizio

Abbiamo molteplici opportunità di servirLo. A ogni sorella viene chiesto di cercare e aiutare i poveri e i bisognosi tra noi e attorno a noi. I “poveri e i bisognosi” includono anche coloro che hanno necessità spirituali ed emotive. Ciascuno di noi è stato incaricato di “salvare i nostri morti” e ciò può essere fatto lavorando alla genealogia e svolgendo le ordinanze del tempio. Ci è stato comandato di condividere il Vangelo con gli altri e vi sono molti modi per prendere parte al lavoro missionario. Tutte queste cose rappresentano dei modi in cui possiamo servire il Signore. Il nostro Padre Celeste si aspetta che coloro che sono forti rafforzino i deboli, e la vostra fede sarà rafforzata mentre rafforzate i Suoi figli e vi occupate di loro.

So che il Padre Celeste ama ciascuno dei Suoi figli perfettamente, individualmente e costantemente. So che, come donne, svolgiamo un ruolo essenziale nel piano di felicità. Il nostro meglio è tutto ciò che Egli ci chiede e ciascuna di noi è necessaria per edificare il regno. L’Espiazione è reale. Gesù Cristo è il nostro Salvatore e Redentore. Attesto che, se saremo fedeli e persevereremo fino alla fine, riceveremo tutte le benedizioni del Padre Celeste, proprio la vita eterna e l’Esaltazione. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.