Escursione di pesca
L’autrice vive in Georgia, USA.
Hayden non vedeva l’ora di andare a pesca! Se solo Dan fosse rimasto a casa…
“Ho una famiglia che ogni dì mi dona tanto amor”. (Innario dei bambini, 98).
“Prendete le canne. Andiamo a pescare!”, disse il papà.
Hayden fece un gran sorriso mentre si guardava attorno. Tutto era luminoso e vivace. Il lago era tutto loro!
Seguendo il papà, Hayden andò dietro alla macchina e prese dal bagagliaio la grande borsa con l’attrezzatura. Era pesante, ma a lui non dispiaceva. Ne avrebbe portata una che pesava il doppio, pur di andare a pescare col papà.
Le canne da pesca sbattevano l’una contro l’altra mentre il papà le tirava fuori dalla borsa. “Sembra che Dan si sia addormentato”, disse il papà. “Lo vai a svegliare?”.
Hayden trattenne un sospiro. “Sì, certo”.
Aveva quasi dimenticato che era venuto anche il suo fratellino, Dan. Dan correva sempre dappertutto e parlava troppo forte: avrebbe fatto scappare tutti i pesci!
Guardò attraverso il finestrino aperto. “Dan, è ora di svegliarsi”.
Dan, però, continuava a dormire profondamente.
Hayden si fermò. Con un po’ di fortuna, Dan avrebbe dormito per tutto il tempo.
Hayden portò con calma la borsa sulla riva dove si trovava la canna da pesca di suo padre.
“Ecco l’esca, i vermi e tutto il resto!”.
Il papà prese la borsa. “Grazie”. Poi il papà alzò gli occhi: “Dov’è tuo fratello?”.
Hayden guardò la macchina. Tutto ad un tratto si chiese come si sarebbe sentito lui se si fosse svegliato solo in un posto che non conosceva. Non molto bene, pensò Hayden; anzi, probabilmente avrebbe avuto paura. E Dan aveva solo cinque anni.
“Solo un attimo, papà. Torno subito”. Ma quando guardò dentro alla macchina, Dan non c’era!
Hayden non sentiva più nemmeno il ronzio degli insetti. Tutto sembrava troppo calmo.
“Dan non c’è!”, gridò Hayden.
Il papà arrivò di corsa e controllò nell’auto.
“Probabilmente ci sta cercando”, disse il papà. “È passato solo un minuto, non può essere lontano”.
Hayden cercava di restare calmo, ma aveva lo stomaco in subbuglio. “Posso dire una preghiera?”.
“Penso che sia un’ottima idea”.
Hayden ringraziò il Padre Celeste per il suo fratellino e chiese di poterlo trovare subito così Dan non avrebbe avuto paura.
Quando Hayden finì, il suo cuore smise di battere all’impazzata.
Il papà gli mise una mano sulla spalla. “Se tu fossi Dan dove andresti?”.
Hayden notò che la portiera dal lato opposto era aperta. Probabilmente Dan non aveva visto che erano sulla riva. Hayden indicò un sentiero lì vicino. “Io probabilmente inizierei a camminare in quella direzione”, disse.
Si precipitarono insieme verso il sentiero.
Ogni secondo sembrava lento e pesante. Mentre camminava, Hayden continuò a pregare nel suo cuore. Dopo alcuni passi, svoltarono a una curva e videro Dan poco più avanti.
“Dan!”, gridò Hayden.
Dan si voltò e sorrise. “Dove eravate andati?”.
Il tempo riprese a scorrere normalmente. Hayden corse verso Dan e lo abbracciò forte.
“Sono così felice che ti abbiamo trovato”, disse Hayden. In cuor suo disse una veloce preghiera di ringraziamento.
Dan sorrideva. “Dove sono i pesci?”.
“Vieni, ti faccio vedere”, rispose Hayden. Non vedeva l’ora di ritornare al lago. “Vediamo chi riuscirà a prendere il primo pesce. Ti aiuto a mettere l’esca”.