2017
Il biglietto rosso
December 2017


Il biglietto rosso

L’autrice vive nello Utah, USA.

Ops! Daniel stava per perdere un altro biglietto.

“Quando sono buono e gentile e aiuto qualcuno, mi sento molto felice” (Children’s Songbook, 197).

The Red Ticket

Mateo guardò il problema di matematica alla lavagna e lo trascrisse velocemente sul quaderno. La matematica era la sua materia preferita e voleva davvero stare attento. Però riusciva a sentire a malapena ciò che diceva la signorina Santos perché il suo amico Daniel stava parlando.

“Shh! Daniel, non sento!”, sussurrò Mateo. Ma Daniel non smise di parlare. Alla fine la signorina Santos lo sentì.

“Daniel, stai interrompendo di nuovo”, disse la signorina Santos. “Hai già avuto un avvertimento. Ora dovrai darmi un biglietto”.

Daniel raggiunse lentamente il suo banco e le consegnò un biglietto rosso. Curvò le spalle e guardò a terra. La signorina Santos consegnava dei biglietti agli studenti che si comportavano bene e seguivano le direttive. Gli studenti scrivevano i loro nomi sui biglietti e li mettevano tutti i giorni in un contenitore. Se però si comportavano male, dovevano restituirli. Ogni venerdì la signorina Santos estraeva dal contenitore un biglietto e il vincitore sceglieva un premio dallo scrigno del tesoro di classe. Daniel dovette restituire molti biglietti perché parlava, quindi il suo nome non veniva estratto molto spesso. Mateo era triste perché Daniel aveva perso un altro biglietto.

Durante l’intervallo Mateo corse fuori sul prato a giocare a calcio. Vide Daniel che se ne stava tutto solo vicino alle altalene. Sembrava che Daniel stesse piangendo. Mateo voleva aiutarlo a sentirsi meglio.

“Vuoi giocare a calcio?”, chiese Mateo.

Daniel non disse nulla. Mateo provò ancora a parlargli, ma Daniel si girò dall’altra parte.

“Va bene, sarò al campo da calcio se cambi idea”.

Mateo andò a giocare con gli altri amici, ma continuava a pensare a Daniel. Mateo stava per compiere otto anni e presto sarebbe stato battezzato. Voleva essere come Gesù ed essere un buon amico. C’era qualcosa che poteva fare per aiutare Daniel a non mettersi nei guai?

Il giorno successivo, la classe stava leggendo una storia in piccoli gruppi. Daniel però, invece di leggere, stava lanciando il suo libro in aria.

Mateo provò a fermarlo. “Daniel, dobbiamo leggere il libro, non giocarci”.

Daniel lanciò di nuovo il libro. La signorina Santos vide che stava quasi per toccare il soffitto. Andò da Daniel e gli porse la mano per farsi dare un altro biglietto. Daniel raggiunse il suo banco. Sul suo volto si dipinse il panico mentre continuava a cercare.

“Oh, no! Deve aver finito i biglietti!”, pensò Mateo. Non aver più biglietti significava che Daniel avrebbe dovuto stare in classe durante l’intervallo. La mente di Mateo cominciò a lavorare intensamente. Che cosa poteva fare? Poi gli venne una bella idea.

“Daniel”, disse la signorina Santos, “se non hai più biglietti da darmi, allora… ”.

Mateo fece un respiro profondo. “Signorina Santos, posso pagare io per lui?”, chiese.

La classe si ammutolì. Nessuno aveva mia fatto una richiesta del genere. Mateo non era certo di ciò che avrebbe detto.

La signorina Santos sembrò sorpresa. Poi sorrise. “Sei un buon amico. Sì, puoi pagare un biglietto per Daniel”. Mateo consegnò alla signorina Santos uno dei suoi biglietti.

“Grazie Mateo”, disse Daniel.

“Prego!”, rispose Mateo. “Ti va se leggiamo insieme adesso?”.

Daniel annuì e prese il suo libro.

Mentre Daniel cominciò a leggere, Mateo provò un sentimento di calore e di felicità. Quella bella idea arrivava dallo Spirito Santo! Mateo sapeva che Gesù aveva voluto che aiutasse Daniel — perché Egli ama Daniel. E anche Mateo sentiva l’amore di Gesù!