Insegnare alla maniera del Salvatore
Elevare le nostre conversazioni familiari
L’autore attualmente serve come presidente della Missione di Curitiba, in Brasile.
Come possiamo aiutare i nostri figli ad apprendere meglio il Vangelo?
Qualche tempo fa, io e mia moglie ci siamo preoccupati di uno schema di comportamento che si stava sviluppando in alcuni dei nostri figli adolescenti nello studio familiare delle Scritture, nelle serate familiari e persino nelle conversazioni evangeliche estemporanee a tu per tu. Si erano assestati su un livello minimo di apprendimento — la presenza fisica, il contatto visivo occasionale e risposte di una sola parola — ma non si impegnavano ad apprendere attivamente.
Sapevamo che, affinché ottenessero una testimonianza forte e provassero una conversione profonda e personale mediante il potere dello Spirito Santo, avevano bisogno di fare di più. Il Salvatore vuole che i Suoi discepoli non si limitino a udire le Sue parole — vuole che agiscano in base ai Suoi insegnamenti con fede (vedere Insegnare alla maniera del Salvatore [2016], 30).
Una sera abbiamo parlato con loro dei nostri sentimenti. Il nostro intento era quello di consigliarci con loro in una discussione guidata dallo Spirito. La nostra discussione, tuttavia, è deteriorata presto in una lezione in cui parlavamo solo noi. I nostri figli hanno udito il messaggio, ma la loro mente e il loro cuore non ne sono rimasti toccati.
Quell’esperienza ci ha scosso, così io e mia moglie abbiamo iniziato a riflettere su come potevamo aiutare i nostri figli ad apprendere il Vangelo in maniera più proattiva, ispirandoli ad agire invece che subire tramite i nostri discorsi e le nostre lezioni. Le nostre domande ci hanno portato a mettere a punto un piano basato su quanto imparato nello studio delle Scritture, delle parole dei profeti viventi e di altre risorse della Chiesa relative all’insegnamento e all’apprendimento. Il nostro piano recita:
Far sì che i nostri figli cerchino lo Spirito Santo nelle conversazioni familiari
Coltivare l’amore e il rispetto. L’amore addolcisce il cuore. Le espressioni di affetto contribuiscono a preparare i nostri figli all’influenza dello Spirito Santo. Inoltre, alimenta il desiderio e la volontà di impegnarsi in un apprendimento spirituale attivo. Rispettare i nostri figli ascoltando e riconoscendo la loro prospettiva e i loro sentimenti li aiuta a sentirsi più al sicuro e più disposti a condividere ciò che provano.
Insegnare mediante lo Spirito. Osservare e ascoltare attentamente i nostri figli ci prepara a discernere mediante lo Spirito che cosa dire, quali domande porre o quale invito estendere affinché cerchino l’influenza dello Spirito Santo nel loro apprendimento.
Ancorare ogni discussione alla parola di Dio. Nonostante condividere i nostri pensieri e le nostre opinioni sul Vangelo possa essere utile, le Scritture e le parole dei profeti degli ultimi giorni spesso offrono una connessione più profonda e più efficace con lo Spirito (vedere DeA 84:45).
Mettere il Salvatore alla base di tutte le conversazioni incentrate sul Vangelo. Le nostre conversazioni saranno accompagnate da sostanza e potere quando i nostri figli notano come ciò di cui parliamo si collega al Salvatore e alla Sua Espiazione, “la base stessa della dottrina cristiana” (Boyd K. Packer, “Il Mediatore”, La Stella, ottobre 1977, 59).
Porre domande ispiratrici. Le domande efficaci portano i nostri figli ad attingere verità e comprensione direttamente dalle Scritture e dalle parole dei profeti con l’aiuto dello Spirito. Ciò che essi imparano in questa maniera significherà di più per loro di quanto possano fare le nostre più chiare spiegazioni dello stesso argomento.
Far sì che siano i familiari a parlare. Quando usano le proprie parole per esprimere quello che vedono, pensano o sentono, i nostri figli invitano lo Spirito Santo ad aiutarli a sapere che cosa dire e come dirlo. Questo processo li aiuta a vedere e a comprendere più chiaramente che cosa il Signore vuole che imparino e sentano.
Essere pazienti! Lo Spirito Santo lavora con i nostri figli quando essi cercano la verità e la comprensione nella propria mente e nel proprio cuore. Dobbiamo resistere alla tentazione di interrompere la loro ricerca intervenendo prematuramente con opinioni personali e soluzioni da noi escogitate.
Guidare mediante l’esempio. Impegnarci ad apprendere e a vivere il Vangelo nello stesso modo in cui lo chiediamo ai nostri figli ci aiuta a qualificarci per il sostegno e la guida dello Spirito nelle nostre conversazioni.
Sforzandoci di attuare il nostro piano, stiamo imparando che ci vogliono pratica e tempo per invitare l’influenza dello Spirito Santo nelle nostre discussioni familiari. Tuttavia, ci rifiutiamo di scoraggiarci o di mollare. Proprio l’altra sera, la nostra figlia di 10 anni, stimolata da un versetto del Libro di Mormon che stavamo leggendo insieme come famiglia, ha chiesto con dolce sincerità: “Come si fa ad apprendere mediante lo Spirito Santo?”. Ho sorriso. Ho capito che stavamo andando nella direzione giusta!