Come trovare la vera pace in un mondo in subbuglio
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Il desiderio giusto delle brave persone di ogni luogo è stato e sarà sempre la pace nel mondo. Non dobbiamo mai rinunciare a raggiungere tale obiettivo. Tuttavia, il presidente Joseph F. Smith (1838–1918) insegnò: “Non esisterà mai quello spirito di pace e d’amore […] finché l’umanità non avrà riconosciuto il messaggio [di] Dio […] e il Suo potere e autorità divini” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa – Joseph F Smith, [1999], 400).
Speriamo sinceramente nella pace universale e preghiamo perché si realizzi, ma è come individui e famiglie che raggiungiamo il genere di pace che è la ricompensa della rettitudine. Questa pace è un dono promesso della missione e del sacrificio espiatorio del Salvatore.
La pace non è solo sicurezza o mancanza di guerra, di violenza, di conflitti e di contese. La pace viene dal sapere che il Salvatore sa chi siamo, sa che abbiamo fede in Lui, che Lo amiamo e che obbediamo ai Suoi comandamenti, anche e soprattutto durante le prove e le tragedie devastanti della vita (vedere DeA 121:7–8). Egli è il “Principe della pace” (Isaia 9:5).
Umiliarsi davanti a Dio, pregare sempre, pentirsi dei peccati, entrare nelle acque del battesimo con il cuore spezzato e lo spirito contrito e diventare veri discepoli di Gesù Cristo sono esempi profondi della rettitudine che viene ricompensata con la pace duratura.
Il Salvatore è la fonte della vera pace. Seppur provato dalla vita, grazie all’Espiazione del Salvatore e alla Sua grazia, chi vive rettamente sarà ricompensato con la pace personale (vedere Giovanni 14:26–27; 16:33).