La pr eghiera la chiave della testimonianza e della Restaurazione
Tratto da un discorso tenuto alla conferenza generale di ottobre 2003.
Seguite l’esempio di Joseph Smith e il modello della Restaurazione: rivolgetevi alle Scritture, inginocchiatevi in preghiera, chiedete con fede e ascoltate lo Spirito Santo.
A noi dirigenti della Chiesa spesso viene chiesto: “Come posso ricevere una testimonianza del vangelo restaurato di Gesù Cristo?”.
Ottenere una testimonianza ed essere convertiti inizia con lo studio e la preghiera, seguiti poi dal vivere il Vangelo con pazienza e perseveranza, nonché invitando lo Spirito e confidando in Lui. La vita di Joseph Smith e il modello della Restaurazione sono esempi eccellenti di questo processo. Mentre condivido con voi gli eventi che caratterizzarono la Restaurazione, prestate attenzione ai passi che portano alla testimonianza.
Grande confusione
Joseph Smith nacque il 23 dicembre 1805 a Sharon, Vermont, USA, in una famiglia che pregava e studiava la Bibbia. In gioventù, si interessò alla religione e constatò una “grande confusione” riguardo alle dottrine di Cristo. A quel tempo “ministro disputava contro ministro, e convertito contro convertito” (Joseph Smith – Storia 1:6).
Questa confusione ebbe inizio secoli prima durante la cosiddetta Grande Apostasia. Il giorno di Cristo “non verrà”, disse Paolo, “se prima non sia venuta l’apostasia” (2 Tessalonicesi 2:3).
Alcuni decenni dopo la risurrezione di Cristo, i Suoi apostoli furono uccisi, i Suoi insegnamenti corrotti e il sacerdozio fu tolto dalla terra. Paolo, vedendo i nostri giorni, profetizzò che “nella pienezza dei tempi [Dio avrebbe raccolto] sotto un sol capo, in Cristo, tutte le cose” (Efesini 1:10). Avrebbe restaurato di nuovo sulla terra la vera Chiesa di Cristo.
Joseph trova una risposta
All’età di quattordici anni, Joseph si trovò coinvolto in un “tumulto di opinioni” religiose. Spesso si chiedeva: “E se [una di queste chiese] ha ragione, qual è, e come posso saperlo?” (Joseph Smith – Storia 1:10).
Joseph si rivolse alla Bibbia per trovare delle risposte. “Se alcuno di voi manca di sapienza”, lesse nell’Epistola di Giacomo, “la chiegga a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata” (Giacomo 1:5).
Seguendo le direttive di Giacomo, Joseph andò in un bosco vicino casa e pregò. Quando invocò Dio, “una colonna di luce […] discese” più brillante del sole a mezzogiorno e apparvero “due Personaggi”. “Uno di essi” parlò, chiamando [Joseph] “per nome, e disse indicando l’altro: Questo è il mio Figlio diletto. Ascoltalo!” (Joseph Smith – Storia 1:16–17).
Dio Padre e Suo Figlio, Gesù Cristo, conversarono con Joseph Smith. Risposero alla sua domanda. Essi gli insegnarono che la vera Chiesa di Cristo non era più sulla terra. Joseph apprese che quei membri della Divinità erano esseri separati e distinti, che lo conoscevano per nome ed erano disposti a rispondere alle sue preghiere. I cieli si aprirono, la notte dell’apostasia giunse al termine e la luce del Vangelo cominciò a splendere.
Come Joseph, molti di noi sono alla ricerca della luce della verità. Come Joseph, dobbiamo scrutare le Scritture, pregare, essere umili e imparare a esercitare la fede.
Moroni e le tavole d’oro
Nei tre anni che seguirono la Prima Visione, Joseph disse di sentirsi spesso scoraggiato a causa delle sue debolezze e imperfezioni. Tuttavia, non perse mai la fede né dimenticò il potere della preghiera.
Il 21 settembre 1823, all’età di 17 anni, Joseph si inginocchiò per chiedere perdono di tutti i suoi peccati e per conoscere il suo stato davanti a Dio (vedere Joseph Smith – Storia 1:29). Mentre pregava, apparve una luce che aumentò “finché la stanza fu più luminosa che a mezzogiorno” (versetto 30). In mezzo a quella luce c’era un personaggio che indossava una veste “del candore più squisito” (versetto 31). Egli chiamò Joseph per nome e disse di chiamarsi Moroni, dicendo “che Dio aveva un’opera da [far compiere a Joseph]” e gli parlò di antichi annali scritti “su tavole d’oro” che, una volta tradotti, divennero il Libro di Mormon. Il libro conteneva una testimonianza della pienezza del Vangelo (vedere i versetti 33–34). Joseph fu indirizzato verso quelle tavole, sepolte nella vicina collina di Cumora.
Il giorno seguente, egli trovò le tavole, ma non era ancora giunto il momento di portarle alla luce. Moroni istruì Joseph di incontrarsi con lui ogni anno nello stesso giorno per i successivi quattro anni (vedere i versetti 52–53). Joseph obbedì. Ogni anno egli andò sulla collina dove Moroni gli diede delle “istruzioni” (versetto 54) riguardanti la restaurazione della Chiesa di Cristo.
Joseph ricevette le tavole il 22 settembre 1827, all’età di 21 anni. Egli ricevette anche un antico strumento che gli avrebbe consentito di tradurle, chiamato Urim e Thummim. Usando questo sacro interprete e mediante lo Spirito Santo, Joseph Smith iniziò l’opera di traduzione.
Il dispiegarsi della Restaurazione
A ventitré anni Joseph stava traducendo le tavole quando lui e il suo scrivano, Oliver Cowdery, trovarono un passo sul battesimo per la remissione dei peccati. Volevano saperne di più. Joseph sapeva cosa fare.
Il 15 maggio 1829 Joseph e Oliver andarono nei boschi per chiedere al Signore. Mentre pregavano, Giovanni Battista “scese in una nuvola di luce” (Joseph Smith – Storia 1:68). Egli aveva battezzato il Salvatore in vita e deteneva le chiavi del sacerdozio necessarie a celebrare quell’ordinanza con l’autorità di Dio.
Giovanni pose le mani sul capo di Joseph e poi su quello di Oliver e conferì loro il Sacerdozio di Aaronne (vedere DeA 13; Joseph Smith – Storia 1:68–69). Alla fine di maggio o agli inizi di giugno 1829 il Sacerdozio di Melchisedec, o sacerdozio superiore, fu conferito a Joseph e a Oliver dagli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni.
Anche la traduzione del Libro di Mormon fu completata in quello stesso mese di giugno e il libro fu pubblicato il 26 marzo 1830. Pochi giorni dopo, il 6 aprile, la Chiesa fu formalmente organizzata. Come profetizzato da Paolo, l’antica Chiesa di Cristo fu nuovamente stabilita sulla terra.
L’opera della Restaurazione, tuttavia, non era finita. Il 27 marzo 1836 fu dedicato il Tempio di Kirtland, il primo tempio a essere costruito in questa dispensazione. Una settimana dopo, il 3 aprile, vi si tenne una riunione. Dopo una preghiera solenne e silenziosa, il Signore Gesù Cristo apparve a Joseph e a Oliver. Anche Mosè, Elias ed Elia apparvero nel Tempio di Kirtland e conferirono le chiavi del sacerdozio a Joseph (vedere DeA 110).
Un modello da seguire
Fratelli e sorelle, riusciamo a vedere il modello? Tutti gli eventi principali della Restaurazione — la Prima Visione, l’apparizione di Moroni e la venuta alla luce del Libro di Mormon, la restaurazione del sacerdozio e l’apparizione di Gesù Cristo dopo la dedicazione del Suo santo tempio — furono preceduti dalla preghiera.
In questi casi, come in molti altri, ho sentito un’innegabile testimonianza dello Spirito di Dio, come un fuoco che ardeva nel mio cuore, che il vangelo restaurato è vero. Se non sapete queste cose da voi stessi, vi suggerisco di accettare l’invito esteso da Moroni nel Libro di Mormon: “E quando riceverete queste cose, vorrei esortarvi a domandare a Dio, Padre Eterno, nel nome di Cristo, se queste cose non sono vere; e se lo chiederete con cuore sincero, con intento reale, avendo fede in Cristo, egli ve ne manifesterà la verità mediante il potere dello Spirito Santo”. E mediante il potere dello Spirito Santo voi potrete conoscere la verità di ogni cosa” (Moroni 10:4–5).
Seguite l’esempio di Joseph Smith e il modello della Restaurazione: rivolgetevi alle Scritture, inginocchiatevi in preghiera, chiedete con fede e ascoltate lo Spirito Santo, e nel nome di Gesù Cristo io vi prometto: “Se […] chiederete [al Padre Celeste] con fede, credendo che riceverete, obbedendo diligentemente ai [comandamenti del Signore], queste cose vi saranno certamente rese note” (1 Nefi 15:11).