Il Salvatore insegna ai Suoi discepoli a compiere opere di rettitudine
Gesù continuò il Suo Sermone sul Monte, insegnando che dovremmo compiere buone opere per compiacere il nostro Padre Celeste e non per ottenere l’attenzione degli altri. In questa lezione potrai valutare le motivazioni che ti spingono a compiere buone opere e decidere come vorresti migliorare.
Possibili attività di apprendimento
Le nostre motivazioni
Pensa alla seguente affermazione: Gustavo ha riparato il recinto del suo vicino.
Che cosa pensi di Gustavo?
Perché le nostre motivazioni sono importanti?
In Matteo 6 leggiamo che il Salvatore continuò il Sermone sul Monte e insegnò i motivi per cui compiere buone opere. Per aiutarti a pensare alle ragioni per cui compi buone opere come ministrare, servire gli altri, pregare e frequentare il Seminario, svolgi la seguente attività.
Crea una tabella a tre colonne nel tuo diario di studio. Compila la parte superiore della tabella con le seguenti domande:
Quali tre buone opere hai fatto nell’ultima settimana? (Elencane una per riga).
Quali erano i motivi per cui le hai fatte?
Come ti sei sentito dopo aver compiuto queste buone opere?
Leggi Matteo 6:1–6, 16–18, cercando di capire ciò che il Salvatore ha insegnato sulle motivazioni delle nostre azioni rette. La parola limosina (cioè, elemosina) fa riferimento ad atti di devozione religiosa, come il donare ai poveri. La parola ipocriti fa riferimento a persone che fingono.
Come riassumeresti ciò che il Salvatore ha insegnato?
Invita gli studenti a riassumere ciò che hanno letto e a porre eventuali domande. Mentre fanno il riassunto, gli studenti possono affermare principi simili ai seguenti: Se compiamo azioni rette per compiacere il Padre Celeste, allora Egli ci ricompenserà apertamente. Se compiamo azioni rette per essere visti dagli altri, non riceveremo le benedizioni celesti per il nostro impegno. Invita studenti volenterosi a scrivere alla lavagna i principi che hanno individuato.
È importante comprendere che pregare in pubblico non è sbagliato solo perché non viene fatto “nel segreto” (Matteo 6:6). La preghiera e altre pratiche religiose possono essere compiute pubblicamente se fatte con sincerità, con devozione e con il desiderio di glorificare Dio. Questo è vero anche per quanto riguarda il digiuno. L’espressione “mesti d’aspetto” e la frase “si sfigurano la faccia” contenute in Matteo 6:16 si riferiscono a individui contemporanei a Gesù che manifestavano apertamente il loro digiuno per attirare l’attenzione su di sé.
Perché pensi che il Signore si preoccupi così tanto delle nostre motivazioni, anche quando stiamo compiendo azioni rette?
Guarda la tua tabella e confronta le motivazioni con cui hai compiuto le tue buone opere con ciò che insegna il Salvatore in Matteo 6.
Perché pensi che dovresti “[sforzarti] di servire per i motivi che sono più nobili e più belli”? (Dallin H. Oaks, “Perché serviamo?”, La Stella, gennaio 1985, 10).
Se qualcuno stentasse ad agire per i motivi giusti, che cosa gli consiglieresti di fare?
Il presidente Dieter F. Uchtdorf, allora membro della Prima Presidenza, ha parlato delle motivazioni del Salvatore nel compiere le Sue opere. Guarda il video “L’essere genuini” dal minuto 15:34 al minuto 16:29 o leggi il testo seguente.
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Ritratto ufficiale dell’anziano Dieter F. Uchtdorf del Quorum dei Dodici Apostoli, 2006. Chiamato come secondo consigliere della Prima Presidenza il 3 febbraio 2008. Ritratto ufficiale realizzato nel 2008 al posto di quello scattato nel 2004.
L’uomo più grande, più capace e più completo che abbia mai camminato su questa terra era anche il più umile. Svolse alcuni dei Suoi più importanti atti di servizio in privato, in presenza di pochi, ai quali Egli chiese di “non dire ad alcuno” ciò che aveva fatto [vedere Luca 8:56]. Quando qualcuno lo chiamò “buono”, Egli prontamente reindirizzò il complimento, insistendo che soltanto Dio è davvero buono [vedere Marco 10:17–18]. Era chiaro che le lodi del mondo non significavano nulla per Lui; il Suo unico scopo era quello di servire Suo Padre e di “[fare] del continuo le cose che gli piacciono” [Giovanni 8:29]. Faremmo bene a seguire l’esempio del nostro Maestro.
(Dieter F. Uchtdorf, “L’essere genuini”, Liahona, maggio 2015, 83)
Pensa ad alcuni esempi che illustrano le motivazioni del Salvatore nel compiere la Sua opera.
Che cosa ti colpisce di questi esempi?
In che modo questi esempi aumentano la tua comprensione dell’amore del Salvatore e del perché Egli ha espiato i nostri peccati?
Mostra le seguenti domande e invita gli studenti a rispondere nel loro diario di studio:
Come ti senti riguardo alle motivazioni per cui compi buone opere?
In che modo le motivazioni che ti portano a compiere buone opere possono influenzare il tuo rapporto con il Padre Celeste?
Che cosa puoi fare per seguire l’esempio del Salvatore nel compiere buone opere?
Invita alcuni volontari a parlare di qualcosa che hanno scritto o sentito. Comunica agli studenti che in una lezione successiva avranno l’opportunità di valutare come sono cambiate le motivazioni che li spingono a compiere buone opere da quando hanno studiato questa lezione. Potresti rendere testimonianza dei principi insegnati oggi.
Commenti e informazioni generali
Quali sono i motivi giusti per cui serviamo?
Il presidente Dallin H. Oaks della Prima Presidenza ha insegnato i motivi giusti per cui servire:
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Ritratto ufficiale del presidente Dallin H. Oaks scattato a marzo 2018.
Il profeta Moroni insegnò che perché le nostre opere siano accreditate al nostro attivo devono essere compiute per i motivi giusti. Se un uomo “offre un dono o prega Dio, salvo che lo faccia con intento reale, ciò non gli è di alcun profitto.
Poiché ecco, ciò non gli è contato come rettitudine” (Moroni 7:6–7).
[… Il] nostro servizio deve essere svolto per amore di Dio e per amore dei nostri simili invece che per vantaggio personale o per altro motivo più basso.
(Dallin H. Oaks, “Perché serviamo?”, La Stella, gennaio 1985, 10, 11–12)
In che modo la testimonianza di Gesù Cristo e del Suo vangelo può motivarci a compiere buone opere?
L’anziano Dieter F. Uchtdorf del Quorum dei Dodici Apostoli ha parlato della “nostra più forte motivazione”:
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Ritratto ufficiale dell’anziano Dieter F. Uchtdorf del Quorum dei Dodici Apostoli, 2006. Chiamato come secondo consigliere della Prima Presidenza il 3 febbraio 2008. Ritratto ufficiale realizzato nel 2008 al posto di quello scattato nel 2004.
Le nostre motivazioni e [i nostri] pensieri influenzano le nostre azioni. La testimonianza della verità del vangelo restaurato di Gesù Cristo è la nostra più forte motivazione. Più volte Gesù fece notare il potere dei pensieri giusti e dei buoni propositi: “Guardate a me in ogni pensiero; non dubitate, non temete” (DeA 6:36). […]
La nostra testimonianza ci rende desiderosi di vivere rettamente, e il retto vivere rafforzerà la nostra testimonianza. […]
La testimonianza […] è uno sprone a scegliere il giusto in ogni momento e in tutte le circostanze. Ci avvicina di più a Dio, permettendoGli di avvicinarsi maggiormente a noi (vedere Giacomo 4:8).
(Dieter F. Uchtdorf, “Il potere della testimonianza personale”, Liahona, novembre 2006, 37, 39)
Attività di apprendimento supplementari
Un inizio alternativo per la lezione
Prima che gli studenti entrino in classe, potresti scrivere alla lavagna la domanda: “Quali sono i motivi per cui le persone servono gli altri?”. Invita gli studenti a scrivere le loro risposte alla lavagna, poi chiedi loro di classificare i motivi che hanno scritto, in un ordine che va da quello più giusto a quello meno giusto. Potresti quindi porre loro le seguenti domande: “Quale buona azione avete fatto di recente? Qual è stato il motivo per cui l’avete fatta?”.
Aggiungere una voce a un elenco di tratti divini
In una lezione precedente, gli studenti potrebbero aver iniziato una pagina del loro diario con la frase “Matteo 5–7: Posso diventare più simile al Padre Celeste e a Gesù Cristo, diventando…”. Potresti invitarli ad aggiungere a questa pagina tutti gli spunti di riflessione che hanno tratto dalla lezione di oggi.