Unità 28: Giorno 4
Ebrei 12–Giacomo 1
Introduzione
L’apostolo Paolo consiglia ai membri giudei della Chiesa di compiere la corsa del discepolato seguendo l’esempio di Gesù Cristo e spiega anche le benedizioni che derivano dal ricevere il castigo del Signore. Giacomo, che fu anch’egli un apostolo di Gesù Cristo, esorta il disperso casato d’Israele a essere paziente nelle sue afflizioni e a cercare la saggezza dal Padre Celeste. Inoltre, insegna loro a resistere alle tentazioni, a essere facitori della parola, a servire gli altri e a rimanere spiritualmente puri.
Ebrei 12
Paolo consiglia ai santi di compiere la corsa della vita con fede e pazienza
Nell’apposito spazio descrivi quali difficoltà può incontrare un corridore quando partecipa a una gara di fondo:
Che cosa può motivare un corridore a continuare a correre anche di fronte a delle difficoltà?
Per quali aspetti la vita di un discepolo di Gesù Cristo è simile a una corsa di resistenza? Quali difficoltà possiamo incontrare come discepoli di Gesù Cristo? Quali difficoltà hai incontrato come discepolo di Gesù Cristo?
Studiando Ebrei 12, cerca delle verità che ti aiuteranno a continuare a seguire Gesù Cristo anche quando diventerà difficile farlo.
Leggi quanto detto dall’apostolo Paolo in Ebrei 12:1, cercando che cosa dovevano fare i santi per compiere con successo la corsa del discepolato.
Immagina di partecipare a una corsa indossando uno zaino pieno di pietre. In che modo indossare questo zaino influenzerebbe la tua corsa?
In che modo i tuoi peccati possono essere paragonati alle pietre nello zaino? Immagina come sarebbe togliersi lo zaino dopo aver corso per un po’ portandolo sulle spalle.
Pensa a cosa significa compiere la corsa del discepolato con pazienza.
Leggi Ebrei 12:2–4, prestando attenzione a ciò che Paolo disse ai santi di fare, che li avrebbe aiutati a mettere da parte i loro peccati e a sopportare con pazienza l’opposizione.
Da quello che Paolo insegnò ai santi possiamo imparare il principio secondo cui se guardiamo all’esempio di Gesù Cristo possiamo trovare la forza di mettere da parte i nostri peccati e di sopportare con pazienza l’opposizione.
Leggi di nuovo Ebrei 12:2–4, prestando attenzione al ruolo che il Salvatore ha nella nostra vita.
Secondo te, che cosa intendeva Paolo nel versetto 2 quando definì Gesù Cristo “duce e perfetto esempio di fede”? Se lo desideri, sottolinea il tipo di opposizione sopportata dal Salvatore durante la vita terrena.
Paolo disse ai santi che Gesù Cristo fu disposto a morire sulla croce e a sopportare l’onta del mondo perché conosceva la gioia che avrebbe ricevuto se fosse rimasto fedele al Padre Celeste.
L’anziano Neal A. Maxwell del Quorum dei Dodici Apostoli insegnò che “imparare a disprezzare l’onta del mondo significa arrivare a non darle il minimo peso, come pure non prestare attenzione alle tentazioni (vedi DeA 20:22)” (Lord, Increase Our Faith [1994], 99).
In merito alla capacità di sopportazione del Salvatore, l’anziano Jeffrey R. Holland del Quorum dei Dodici Apostoli ha detto: “Ma Gesù resistette. Perseverò. La bontà che era in Lui consentì alla fede di trionfare anche in uno stato di completa angoscia. La fiducia con cui era vissuto Gli disse, malgrado i Suoi sentimenti, che la compassione divina non è mai assente, che Dio è sempre fedele, che non fugge né ci abbandona mai” (“Nessuno era con Lui”, Liahona, maggio 2009, 88).
Pensa a come il fatto di guardare all’esempio di Gesù Cristo potrebbe aiutarti quando affronti sofferenze e ostacoli. Rifletti sul modo in cui il fatto di guardare all’esempio del Salvatore potrebbe ispirarti a mettere da parte i tuoi peccati e ad avere più pazienza con te stesso e con gli altri.
Pensa a una volta in cui qualcuno ti ha corretto. Come hai reagito alla correzione? Perché a volte può essere difficile accettare di essere corretti da qualcuno?
Per quali ragioni, secondo te, le persone possono cercare di correggerci, specialmente quando sanno che potremmo non gradire tale correzione?
Possiamo aspettarci di venire castigati o corretti durante la nostra corsa del discepolato.
Leggi Ebrei 12:6–9, cercando chi ci correggerà e perché. La parola bastardi contenuta nel versetto 8 si riferisce a coloro nati fuori del vincolo del matrimonio, che non erano considerati eredi legittimi. (Ebrei 12:9 è un passo della Padronanza delle Scritture. Potresti evidenziarlo in modo diverso, così da poterlo individuare facilmente in futuro).
-
Nel diario di studio delle Scritture rispondi alle seguenti domande:
-
In che modo il castigo del Padre Celeste è indicativo dell’amore che Egli nutre per i Suoi figli?
-
Quali sono alcuni dei modi in cui il Padre Celeste potrebbe correggerci?
-
Anche se il castigo del Padre Celeste può giungere in molti modi, dobbiamo guardarci dal credere che ogni prova o sofferenza venga da Dio.
In Ebrei 12:10, Paolo riconobbe che sebbene il nostro padre terreno, che ci ama, può a volte punirci in modo sbagliato, il castigo del Padre Celeste è perfetto ed è per il nostro bene.
Leggi Ebrei 12:10–11, prestando attenzione alle benedizioni che derivano dal sottomettersi umilmente al castigo di Dio. L’espressione “partecipi della sua santità” contenuta nel versetto 10 si riferisce al diventare più simili a Dio.
Nota nel versetto 11 ciò che Paolo insegnò in merito a come potremmo sentirci all’inizio, quando veniamo castigati. Ricordare che il Padre Celeste sa cosa è meglio per noi può aiutarci a sottometterci al castigo. Da questi versetti possiamo imparare il principio secondo cui se ci sottomettiamo al castigo del Padre Celeste diventeremo più simili a Lui e proveremo la pace che scaturisce dalla rettitudine.
Se hai accesso a Internet, guarda il video della serie Messaggi mormoni dal titolo “La volontà di Dio” (3:02), che è disponibile su LDS.org. Questo video mostra l’amore e la saggezza che si possono trovare nelle correzioni che il Padre Celeste applica alla nostra vita.
Pensa a un’occasione in cui ti sei sentito castigato dal Padre Celeste. Come hai reagito? Su un foglio a parte, potresti creare un simbolo che ti ricordi di sottometterti al castigo del Padre Celeste. Metti il simbolo in un posto in cui ti ricorderà gli insegnamenti di Paolo contenuti in Ebrei.
In Ebrei 12:12–29, Paolo disse ai santi di aiutare gli altri membri della Chiesa a rimanere fedeli così che essi non avrebbero perso le benedizioni di Dio. Spiegò, inoltre, che i santi che rimangono fedeli e servono Dio riceveranno una gloria incomparabile e un posto nel Suo regno.
Padronanza delle Scritture – Ebrei 12:9
-
Leggi di nuovo Ebrei 12:9, cercando altre dottrine che possiamo imparare sul Padre Celeste. Nel diario di studio delle Scritture scrivi ciò che trovi. Scrivi anche questa domanda: Perché è importante credere che siamo figli di Dio?
Ebrei 13
Paolo dà vari consigli ai santi
Paolo concluse la sua lettera ai santi ebrei dando loro consigli su vari aspetti. Leggi Ebrei 13:1–9, 17, prestando attenzione al consiglio che Paolo diede ai santi.
Da quello che hai letto, qual è il consiglio di cui ritieni si abbia maggiore bisogno oggi? Perché?
Pensa a quali consigli di Paolo potresti applicare meglio nella tua vita.
In Ebrei 13:10–25, Paolo insegnò che dopo che Gesù Cristo ebbe portato a termine l’Espiazione, i sacrifici animali non erano più necessari (vedi 3 Nefi 9:18–20). Al loro posto i santi potevano offrire lodi a Dio e buone opere.
Giacomo 1
Giacomo esorta la dispersa Israele a cercare sapienza da Dio e a essere facitrice della parola
Hai mai desiderato di ottenere maggiore sapienza o maggiore comprensione della volontà del Padre Celeste? Pensa alle situazioni nella tua vita in cui vorresti avere più sapienza [ossia una conoscenza vera e profonda che può condurci al giusto discernimento e quindi a compiere scelte sagge].
Leggi Joseph Smith – Storia 1:9–10, prestando attenzione alle domande che aveva il profeta Joseph Smith da giovane.
Joseph stava leggendo l’Epistola di Giacomo quando scoprì come trovare le risposte alle sue domande. Giacomo era un apostolo di Gesù Cristo e un vescovo a Gerusalemme. Secondo la tradizione cristiana, egli era anche figlio di Maria e di Giuseppe e, quindi, era un fratellastro di Gesù.
Leggi Giacomo 1:1–4, cercando che cosa insegnò Giacomo in merito alle difficoltà e alle afflizioni del casato d’Israele. La traduzione fatta da Joseph Smith di Giacomo 1:2 (nella Guida alle Scritture ) cambia l’espressione “prove svariate” con “molte afflizioni”.
Nota il riferimento alla pazienza contenuto in Giacomo 1:3–4. Perché è importante avere pazienza durante le difficoltà e le afflizioni?
Leggi Giacomo 1:5–6, cercando che cosa scoprì Joseph Smith che lo aiutò a trovare risposta alle sue domande. Potrebbe essere utile capire che nel versetto 5 la parola liberalmente significa gratuitamente e generosamente, mentre il termine rinfacciare vuol dire rimproverare o criticare. (Giacomo 1:5–6 è un passo della padronanza delle Scritture. Potresti evidenziarlo in modo diverso, così da poterlo individuare facilmente in futuro).
-
Nel tuo diario di studio delle Scritture, scrivi uno o due principi che puoi imparare da Giacomo 1:5–6.
Secondo te, che cosa significa: “Chiegga con fede, senza star punto in dubbio” (Giacomo 1:6)?
Leggi Joseph Smith – Storia 1:12, che riporta la reazione di Joseph a Giacomo 1:5. Quale fu il risultato del fatto che Joseph Smith agì in base all’insegnamento contenuto in Giacomo 1:5–6?
Pensa alle volte in cui il Padre Celeste ha risposto generosamente alle tue preghiere dopo che Lo hai pregato con fede. Rifletti su come potresti mettere in pratica i principi che hai individuato in Giacomo 1:5–6 in modo da ricevere sapienza e risposta alle tue preghiere.
Come riportato in Giacomo 1:7–11, Giacomo ci ammonì di non essere persone dall’animo doppio o persone la cui fedeltà e il cui impegno verso il Signore vacillano. Inoltre, egli mise in guardia i ricchi contro i problemi che possono derivare dall’agiatezza.
In Giacomo 1:12–21 Giacomo insegnò che, resistendo alla tentazione, mostriamo il nostro amore per il Signore, che è uno dei requisiti per ricevere la corona di vita eterna. Egli insegnò anche che tutti i doni buoni vengono da Dio e che i santi dovrebbero abbandonare “ogni lordura” e ricevere le parole del Signore “con mansuetudine” (Giacomo 1:21).
Leggi l’esortazione di Giacomo in Giacomo 1:22, prestando attenzione a ciò che i santi dovevano fare con la parola di Dio.
Rifletti su come Joseph Smith seguì questo consiglio. Pensa a quali azioni intraprendere in base a ciò che hai imparato studiando questa lezione.
Leggi Giacomo 1:27, cercando il modo in cui puoi essere un facitore della parola. In questo contesto, l’uso che Giacomo fa della parola religione si riferisce al mostrare la nostra devozione a Dio.
Padronanza delle Scritture – Giacomo 1:5–6
Memorizzare Giacomo 1:5–6 ti aiuterà per tutta la vita quando avrai domande sul Vangelo, mentre cercherai l’aiuto del Signore nel prendere decisioni e mentre insegnerai il Vangelo agli altri.
Dedica qualche minuto a cercare di memorizzare Giacomo 1:5–6. Ricorda di ripassare spesso i passi della Padronanza delle Scritture memorizzati per fissare nella mente ciò che hai imparato.