Ministero negli istituti penitenziari
Sicurezza


“Sicurezza”, Ministero negli istituti penitenziari (2023)

“Sicurezza”, Ministero negli istituti penitenziari

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A prison guard stands near inmates who are in a meeting.

Sicurezza

I membri che ministrano ai detenuti devono essere rispettosi e attenersi a tutte le regole e le procedure di sicurezza della struttura. Devono anche osservare queste linee guida:

  • Evitare di stare da soli con un adulto detenuto. È consentito fornire consigli personali o una benedizione del sacerdozio con l’approvazione dei dirigenti della struttura e attenendosi alle loro linee guida.

  • I membri devono evitare di parlare dei dettagli del reato commesso dalla persona, della sua condanna o delle cure a cui deve sottoporsi più di quanto sia necessario per aiutarla nel processo di pentimento. Devono seguire le procedure relative ai consigli di appartenenza alla Chiesa. Se vengono a conoscenza di qualsiasi forma di maltrattamento, i membri devono contattare immediatamente le autorità. I presidenti di ramo, i vescovi e i presidenti di palo devono chiamare il numero verde per i maltrattamenti per ricevere guida su come adottare misure protettive e soddisfare i requisiti per la denuncia (vedere Manuale generale, 38.6.2, 38.6.2.1).

  • I membri non devono dare denaro o fare doni a un adulto detenuto, né devono accordarsi in nessun modo per farlo dopo la sua scarcerazione. Tutto il sostegno finanziario deve giungere tramite i fondi di palo, rione o ramo. La Chiesa non copre le spese legali o processuali di una persona detenuta, anche se può pagare i biglietti dell’autobus, le spese per ottenere un documento d’identità sostitutivo o fornire assistenza di altro genere tramite il programma di benessere (vedere Manuale generale, 22.5.2).

  • I membri non devono mai condividere il proprio indirizzo di casa o permettere a una persona scarcerata di far loro visita o di pernottare a casa loro. Altre informazioni di contatto, come un indirizzo e-mail o un numero di telefono, possono essere condivise con una persona scarcerata solo se le regole della struttura consentono di contattarla dopo la scarcerazione e il membro è stato incaricato di fornire assistenza continuativa.

  • I dirigenti e i membri della Chiesa non devono lasciarsi coinvolgere in casi civili o penali riguardanti i membri delle loro unità senza prima consultare l’Ufficio legale della Chiesa (vedere Manuale generale, 38.8.23.1). Ciò comprende testimoniare o presentare dichiarazioni scritte o verbali davanti a una commissione per la libertà vigilata o condizionale, come pure scrivere al personale del tribunale in favore degli imputati o di altre persone. Per quanto possano essere ben intenzionati, i dirigenti della Chiesa che condividono informazioni in procedimenti legali possono talvolta essere fraintesi e persino arrecare danno, soprattutto alle vittime e alle loro famiglie. Questa direttiva contribuisce anche a evitare che la Chiesa venga implicata in modo inappropriato in questioni legali. Se un dirigente ritiene di dover testimoniare o comunicare in una questione legale o se è tenuto a farlo da un procedimento legale, deve contattare il consulente legale della Chiesa. Negli Stati Uniti e in Canada, i dirigenti devono contattare l’Ufficio legale della Chiesa.

    Al di fuori degli Stati Uniti e del Canada, i dirigenti devono contattare il consulente legale dell’ufficio di area.

  • I membri non devono trasmettere messaggi tra persone detenute e i loro amici o familiari.

  • Nelle carceri, devono essere chiamati almeno due uomini o una coppia per lavorare con detenuti maschi. Devono essere chiamati almeno due uomini, due donne o una coppia per lavorare con detenute donne.

Dopo la scarcerazione di una persona, i membri possono provvedere al trasporto attenendosi alle seguenti linee guida:

  • Il trasporto deve essere occasionale, temporaneo e per necessità reali non facilmente risolvibili in altro modo. Alcune necessità appropriate possono essere il trasporto per recarsi in chiesa, in strutture sanitarie, a colloqui di lavoro e alle fermate degli autobus o stazioni ferroviarie per ricongiungere la persona scarcerata con la sua famiglia.

  • In genere, il trasporto va fornito solo nella comunità in cui la persona scarcerata risiede e in cui lavorerà. I viaggi su lunghe distanze vanno evitati.

  • Quando si trasporta una persona scarcerata, oltre a lei devono sempre esserci due adulti nel veicolo. Ciò è particolarmente importante quando la persona scarcerata è minorenne o è stata condannata per reati gravi.

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