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Lezione 25: Esercitare la fede di fronte a circostanze familiari difficili


Lezione 25

Esercitare la fede di fronte a circostanze familiari difficili

Introduzione

La famiglia – Un proclama al mondo” afferma che “le infermità, la morte o altre circostanze possono richiedere degli adattamenti individuali. Anche gli altri parenti sono tenuti a dare un sostegno quando è necessario” ( Liahona, novembre 2010, 129). Quando sorgono circostanze difficili, il vangelo di Gesù Cristo offre la prospettiva e la forza per compiere gli adattamenti necessari.

Letture di approfondimento

Suggerimenti per insegnare

1 Nefi 16:34–39; 17:1–4

Adattarsi a circostanze familiari difficili

Comincia la lezione spiegando che i dirigenti della Chiesa, di norma, ci insegnano come raggiungere e mantenere l’ideale, compreso l’ideale relativo al matrimonio e alla famiglia. In alcuni casi, tuttavia, le circostanze della vita ci impediscono di raggiungere tale ideale. Chiedi a uno studente di leggere ad alta voce la seguente dichiarazione dell’anziano Richard G. Scott [1928-2015], del Quorum dei Dodici Apostoli:

Anziano Richard G. Scott

“Grazie al Vangelo restaurato, sappiamo che esiste una famiglia ideale. Questa è una famiglia composta da un retto detentore del sacerdozio di Melchisedec con una retta moglie suggellata a lui e i figli nati nell’alleanza o suggellati a loro. Con la madre nella casa in un ambiente in cui regna un sentimento di affetto e uno spirito di servizio, i genitori insegnano ai figli, con l’esempio e con il precetto, le vie del Signore e i Suoi principi. Essi [adempiono] il ruolo stabilito divinamente e descritto nel Proclama sulla famiglia. I loro figli crescono [mettendo in pratica] gli insegnamenti [dati loro] sin dalla nascita. Sviluppano le virtù dell’obbedienza, dell’integrità, dell’amore per Dio e della fede nel Suo santo piano” (“Prima le cose più importanti”, Liahona, luglio 2001, 7).

  • Quali sono alcuni eventi o alcune circostanze che potrebbero impedirci, per lo meno temporaneamente, di raggiungere una condizione familiare ideale? (Alcune possibili risposte sono: morte, disabilità, divorzio, infertilità, perdita del lavoro, genitori costretti a fare più di un lavoro).

  • Invita gli studenti ad analizzare il settimo paragrafo del proclama sulla famiglia, cercando ciò che il Padre Celeste si aspetta che facciamo se la nostra situazione familiare non è ideale.

“Le infermità, la morte o altre circostanze possono richiedere degli adattamenti individuali. Anche gli altri parenti sono tenuti a dare un sostegno quando è necessario” (“La famiglia – Un proclama al mondo”, Liahona, novembre 2010, 129).

Dopodiché, leggi la seguente dichiarazione e invita gli studenti a individuare i vari tipi di adattamenti che le famiglie potrebbero dover fare quando sorgono delle difficoltà:

“In un mondo ideale, tutti gli adulti sarebbero sposati felicemente, ogni coppia di coniugi avrebbe figli, tutti i membri della famiglia sarebbero obbedienti, in buona salute e si aiuterebbero reciprocamente. Raramente, però, la vita è ideale. Ogni persona incontra avversità e nessun soggiorno sulla terra è permanentemente senza problemi. […]

Le malattie, gli impedimenti fisici, la morte, il divorzio e altri fattori [negativi] possono comportare delle difficoltà. In tali frangenti, può essere necessario ricorrere a un ‘adattamento individuale’ dei ruoli. Un padre potrebbe doversi assumere il compito di svolgere altre faccende domestiche e di seguire di più i figli, oppure una madre, che era casalinga a tempo pieno, potrebbe aver bisogno di lavorare. Persino i figli possono trovarsi nella condizione di dover accettare nuove responsabilità.

Quando avvengono fatti preoccupanti, anche gli altri parenti possono essere tenuti a dare una mano. L’aiuto può consistere nell’offrire del denaro, [nel] dedicare del tempo a prendersi cura dei bambini, [nello] svolgere lavori domestici o [nel prendersi cura di] un familiare malato o disabile. Il grado di coinvolgimento dei parenti dipende dalla situazione e dalle necessità degli interessati” (“Come rafforzare la famiglia – Adattarsi alle circostanze”, Liahona, dicembre 2005, 30–31).

  • Quali sono alcuni adattamenti che le famiglie o i singoli individui potrebbero dover fare quando sorgono delle difficoltà?

  • Quali sono alcune cose che avete visto fare a famiglie o a singoli individui per adattarsi e restare forti di fronte a circostanze difficili o negative?

  • In quali occasioni avete osservato gli altri parenti offrire aiuto e sostegno a una famiglia nel momento del bisogno?

Invita uno studente a leggere ad alta voce la seguente dichiarazione dell’anziano Merrill J. Bateman dei Settanta: chiedi alla classe di prestare attenzione a ciò che, secondo l’anziano Bateman, può aiutare le famiglie che affrontano circostanze difficili.

Anziano Merrill J. Bateman

“La morte di una persona cara, un matrimonio diverso da quello che ci aspettavamo, la mancanza del matrimonio, il divorzio, un bambino nato con una menomazione, la mancanza di figli, la perdita del lavoro, genitori che commettono degli errori, un figlio traviato, la cattiva salute. L’elenco è interminabile. Perché Dio permise che nel Suo piano ci fosse posto per la delusione, il dolore, la sofferenza e la morte? […]

La conoscenza del piano di salvezza, della vita preterrena, della vita terrena e della vita dopo la morte ci dà una prospettiva” (“Vivere imitando Cristo”, La Stella, dicembre 1999, 20).

  • In che modo una comprensione del piano di Dio prepara le famiglie ad affrontare le difficoltà? (Scrivi alla lavagna il seguente principio: comprendere il piano del Signore consente alle famiglie di affrontare le difficoltà terrene con una fede più grande e con una prospettiva eterna).

  • Come può una prospettiva evangelica infonderci più coraggio per fare degli adattamenti o persino per assumerci delle nuove responsabilità familiari, quando necessario?

Domanda agli studenti se viene loro in mente qualche famiglia nelle Scritture che affrontò delle difficoltà e ricevette aiuto divino per superarle o per sopportarle. Ricorda loro le famiglie di Lehi e di Ismaele, che viaggiarono attraverso il deserto dopo aver lasciato Gerusalemme. Invita gli studenti a pensare ad alcune delle difficoltà che queste famiglie potrebbero aver affrontato durante il loro viaggio verso la terra promessa e a condividere poi i propri pensieri con la classe.

Invita alcuni studenti a leggere a turno ad alta voce 1 Nefi 16:34–39 e 17:1–4. Chiedi alla classe di prestare attenzione ai modi diversi in cui i vari componenti delle famiglie di Lehi e di Ismaele reagirono alle difficoltà.

  • Perché, secondo voi, alcuni componenti delle famiglie di Lehi e di Ismaele furono in grado di perseverare con fede e fiducia in Dio, mentre altri mormorarono a causa delle proprie difficoltà?

  • In quali modi avete osservato famiglie che affrontavano delle difficoltà essere benedette da una conoscenza e da una testimonianza del Vangelo?

In base ai suggerimenti dello Spirito e alle necessità dei tuoi studenti, potresti leggere la seguente dichiarazione dell’anziano Richard G. Scott [1928-2015], del Quorum dei Dodici Apostoli:

Anziano Richard G. Scott

“Per tutta la vostra vita terrena, cercate di raggiungere l’obiettivo di questa vita attraverso la famiglia ideale. Benché non siate ancora riusciti a raggiungere quell’ideale, fate tutto ciò che è in vostro potere, tramite l’obbedienza e la fede nel Signore, per avvicinarvici sempre di più, secondo le vostre capacità. Non lasciate che alcunché vi distolga da questo obiettivo. […] Non fate mai nulla che vi farebbe diventare indegni di ricevere tale benedizione. Se avete perso la visione del matrimonio eterno, riottenetela. Se il vostro sogno richiede pazienza, imparate ad averla” (“Prima le cose più importanti”, 7).

Proverbi 3:5–6; Matteo 11:28–30; Mosia 24:8–16; Dottrina e Alleanze 121:7–8

Quando veniamo a Cristo, Egli ci rafforza.

Rammenta agli studenti l’episodio riportato nel Libro di Mormon in cui Alma e il suo popolo fuggirono dall’esercito di re Noè e fondarono una città basata sulla rettitudine. Dopo aver vissuto in pace per un certo periodo, Alma e il suo popolo furono scoperti da un esercito lamanita che li costrinse in schiavitù. Dato che Alma e il suo popolo esercitarono la fede e la pazienza, il Signore alleggerì i loro fardelli e alla fine li liberò dalla schiavitù.

Invita alcuni studenti a leggere a turno ad alta voce Mosia 24:8–16. Chiedi alla classe di provare a immaginare quale impatto ebbero le difficoltà descritte in questi versetti sulle famiglie di Alma e del suo popolo. (Ricorda che la visualizzazione è una tecnica di studio delle Scritture che può rendere i racconti scritturali più reali e vividi per i lettori). Invita anche gli studenti a individuare ciò che Alma e il suo popolo fecero per affrontare le loro difficoltà.

  • Avendo visualizzato gli eventi raccontati in questi versetti, quale fu secondo voi l’impatto esercitato sulle famiglie dalle circostanze in cui si trovavano?

  • Che cosa fece il popolo di Alma per ottenere l’aiuto del Signore? (Benché gli studenti possano individuare diversi principi importanti, metti in risalto quanto segue: quando esercitiamo la fede e la pazienza nelle nostre afflizioni e invochiamo Dio, Egli può rafforzarci cosicché possiamo portare i nostri fardelli in modo più agevole).

  • In che modo li rafforzò il Signore, secondo voi, cosicché “potessero portare agevolmente i loro fardelli”?

Invita uno studente a leggere ad alta voce la seguente dichiarazione in cui l’anziano David A. Bednar, membro del Quorum dei Dodici Apostoli, parla di questo episodio relativo al popolo di Alma:

Anziano David A. Bednar

“Cos’è che fu cambiato in questo episodio? Non furono i fardelli a cambiare; alle persone non furono immediatamente tolte le sfide e le difficoltà legate alla persecuzione. Tuttavia, Alma e i suoi seguaci vennero rafforzati e la loro accresciuta capacità di sopportazione e la loro forza resero più leggeri i fardelli che portavano. Queste brave persone furono investite di potere grazie all’Espiazione per agire in modo attivo e influenzare le circostanze in cui si trovavano. E ‘nella forza del Signore’ Alma e la sua gente furono condotti in un luogo sicuro nella terra di Zarahemla”(“L’Espiazione e il viaggio della vita terrena”, Liahona, aprile 2012, 16).

  • Perché è importante renderci conto che il Signore non rimuove sempre i fardelli dai singoli individui e dalle famiglie, non elimina sempre le nostre difficoltà o non ci consente sempre di sperimentare circostanze ideali?

  • In quali modi la nostra conoscenza di Gesù Cristo e della Sua Espiazione può darci la forza di agire con fede quando ci troviamo di fronte a circostanze familiari difficili?

Per aiutare gli studenti a rispondere a questa domanda, mostra la seguente dichiarazione dell’anziano Steven E. Snow, membro dei Settanta, e invita uno studente a leggerla ad alta voce:

Anziano Steven E. Snow

“La nostra speranza nell’Espiazione ci dà il potere di avere una prospettiva eterna, che a sua volta ci permette di considerare, oltre al tempo presente, anche la promessa dell’eternità” (“Speranza”, Liahona, maggio 2011, 54).

Scrivi alla lavagna i seguenti riferimenti scritturali. Invita gli studenti ad analizzare questi passi e a individuare le promesse fatte a coloro che sopportano fedelmente le prove:

Proverbi 3:5–6

Matteo 11:28–30

Dottrina e Alleanze 121:7–8

  • In che modo ricordare queste promesse può aiutare le famiglie che affrontano delle difficoltà?

In conclusione, invita gli studenti a pensare a un’occasione in cui, nonostante le difficoltà, la loro famiglia si è sentita rafforzata dalla fede in Dio o è stata benedetta grazie al fatto di conoscere il vangelo di Gesù Cristo. Invita coloro che si sentono spinti a condividere delle esperienze appropriate con la classe a farlo. Esorta gli studenti a scrivere nel diario la loro testimonianza riguardo al modo in cui Dio può benedire e rafforzare le famiglie.

Letture per gli studenti