Altre risorse
Come preparare e incoraggiare i missionari


Lezione 19

Come preparare e incoraggiare i missionari

Questa lezione ha lo scopo di insegnarci ad aiutare i nostri giovani a prepararsi per la missione.

Come preparare i nostri giovani per la missione

I Presidenti della Chiesa hanno chiesto che ci siano più missionari per proclamare il messaggio del Vangelo a tutto il mondo, ma hanno specificato che essi devono essere preparati meglio che mai in passato. Il presidente Spencer W. Kimball disse: «Ogni ragazzo e molte ragazze e coppie dovrebbero svolgere una missione. Ogni candidato missionario dovrebbe prepararsi moralmente, spiritualmente, mentalmente e finanziariamente per tutta la vita, onde servire fedelmente ed efficientemente nel grande programma dell’opera missionaria» («Consigli per un giovane: è il momento di prepararci», La Stella, gennaio 1974, pag. 8; corsivo dell’autore).

Il presidente Kimball indicò che la responsabilità dell’addestramento dei missionari è affidata principalmente alla famiglia. Egli ci chiese di addestrare i nostri missionari «molto meglio, molto prima, molto più a lungo, affinché ognuno attenda con gioia il momento di andare in missione» («When the World Will Be Converted», Ensign, ottobre 1974, pag. 7).

• Come possiamo cominciare presto a preparare i giovani al lavoro missionario?

• Mostra l’illustrazione 19-a, «Un ragazzino conta i soldi risparmiati per la sua missione».

L’anziano S. Dilworth Young, membro del Primo Quorum dei Settanta, dette alcuni suggerimenti utili per la preparazione dei giovani al servizio missionario. Egli disse che dobbiamo pregare spesso con i nostri figli, e chiedere al Padre celeste di rendere possibile che essi svolgono una missione. Dobbiamo parlare delle esperienze missionarie fatte nella nostra famiglia. Egli suggerì anche di aiutare i giovani a conoscere le Scritture, insegnare loro l’obbedienza e dare loro occasioni di servirsi l’un l’altro. L’anziano Young indicò che queste grandi verità si possono insegnare durante la serata familiare, attorno al tavolo da pranzo, prima di andare a letto e durante i periodi di ricreazione familiare» (vedere «Missionary Training Begins Early», Ensign, luglio 1972, pagg. 76–77).

Il presidente Franklin D. Richards disse:

«Quand’ero giovane, una delle cose che aspiravo a fare era andare in missione… Sono sicuro che la mia famiglia fu un fattore importante in questa mia decisione.

Ricordo che ascoltavo mia nonna Jane Snyder Richards mentre parlava di mio nonno. Arrivai ad ammirarlo molto. Egli era stato un grande missionario, e durante la sua vita aveva svolto numerose missioni. Sono sicuro che questo mi influenzò enormemente» («Have a Dream», New Era, gennaio 1978, pag. 4).

• Mostra l’illustrazione 19-b, «Una madre prepara il figlio per la missione insegnandogli a cucinare buoni pasti».

Dobbiamo aiutare i nostri figli adolescenti a diventare fisicamente forti in modo che non si stanchino durante il lavoro missionario. Devono imparare a prepararsi pasti semplici ma nutrienti e a spendere saggiamente i loro soldi. Una giusta dieta è indispensabile se vogliono tenersi in buona salute e avere la forza necessaria per svolgere il loro lavoro. Dobbiamo insegnare loro a lavare, stirare e rammendare i loro indumenti; dobbiamo insegnare loro a tenere pulita la casa. Possono imparare a sentirsi orgogliosi del modo in cui vestono e si prendono cura della persona. Si può insegnare loro a risparmiare denaro, a rimandare il fidanzamento, ad acquisire una testimonianza e portarla agli altri e a seguire i passi del pentimento. Possono fare tutto questo prima di partire per la missione.

• Come possiamo incoraggiare i giovani a guadagnare e risparmiare il denaro necessario per la missione?

L’anziano M. Russell Ballard, quand’era presidente di missione, chiedeva ai suoi missionari di rispondere a questa domanda: «Cosa avrebbe potuto fare mia madre per prepararmi meglio?»

La risposta era: «Mia madre avrebbe dovuto insistere perché le dedicassi maggiore attenzione quando cercava di insegnarmi a svolgere le faccende domestiche, come cucinare, pulire, lavare, fare la spesa, occuparmi della mia igiene personale, rammendare, ecc.».

L’anziano Ballard ci ha dato questi consigli: «Madri, insegnate ai vostri figli a rendersi conto delle necessità altrui. Insegnate loro a conoscere e a mettere in pratica i principi fondamentali dei buoni rapporti umani… Abbracciate i vostri figli, guardateli direttamente negli occhi e dite loro di imparare a fare queste cose perché volete che siano felici e abbiano successo nella missione» («The Making of a Missionary», Ensign, novembre 1976, pag. 88).

• Come possiamo aiutare i nostri figli a rendersi conto delle necessità altrui in famiglia? Nelle case degli amici? Nei luoghi pubblici?

Perché imparino ad assolvere i compiti che il Signore ha loro affidato, ai missionari si deve insegnare il principio del lavoro. Nel Libro di Mormon coloro che predicano la parola di Dio sono esortati a insegnare «con tutta diligenza» e a lavorare «con forza» (vedere Giacobbe 1:19). Il missionario che si applica e lavora duramente è felice e ottiene ottimi risultati.

Un altro ex-presidente di missione, l’anziano Vaughn J. Featherstone, ha narrato questa storia:

«Un anziano della nostra missione era molto debole di salute… Quando arrivai nella missione dormiva sino a tardi ogni mattina per evitare di affaticarsi troppo e di ammalarsi. Dopo pranzo dormiva per un paio d’ore per non prendere il raffreddore o l’influenza. Il suo collega era frustrato e si rivolse a me.

Interpellai il medico degli anziani, il quale mi disse: ‹È vero che le sue condizioni di salute non sono soddisfacenti; ma ora sta meglio di quando è arrivato nella missione. Il suo stato di salute non cambierà molto, a prescindere da quante ore lavora›. Chiamai l’anziano nel mio ufficio e gli dissi che preferivo vederlo davvero con l’influenza piuttosto che sempre preoccupato di potersi ammalare. Gli parlai del principio del lavoro puro e semplice, dello svolgimento del lavoro al quale il Signore lo aveva chiamato…

Egli accettò i miei consigli e li mise in pratica. Diventò così uno dei migliori missionari della mia missione. Egli aveva imparato a lavorare» («Self Denial», New Era, novembre 1977, pag. 7).

• Come possono le giovani influire sulla preparazione dei giovani per la missione?

Le giovani possono influire positivamente sul comportamento dei giovani. Una donna deve rispettare norme elevate nell’abbigliamento, nel linguaggio e nelle azioni; deve essere sempre un esempio di rettitudine. Parlando alle giovani donne della Chiesa l’anziano David B. Haight ha detto:

«Voi, giovani donne, avete un ruolo vitale nella preparazione e nell’addestramento dei giovani…

Voi, figlie di Sion, con il buon esempio potete diventare una luce splendente per tutti i giovani. Non date appuntamenti troppo presto, né troppo presto formate coppia fissa… Cercate di sviluppare la vostra mente e la vostra personalità… Sia i ragazzi che le ragazze hanno molti talenti da sviluppare e da condividere.

Leggete buoni libri, ascoltate buona musica, studiate e discutete le benedizioni contemplate nella Parola di Saggezza.

Leggete le Scritture…

Potete incoraggiare, influenzare e anche proteggere un giovane in un momento critico della sua vita… Potete dimostrare il vostro amore per il Signore quando aiutate un giovane a rimanere degno e a prepararsi a servire il Signore» («Le Giovani Donne: veri angeli custodi», La Stella, aprile 1978, pagg. 90–93).

È importante che le giovani donne rispettino i giovani e il loro desiderio di svolgere una missione a tempo pieno. Al matrimonio si penserà soltanto quando il giovane avrà completato la missione.

Come aiutare i missionari a fare onore alle loro chiamate

Spesso pensiamo ai missionari che abbiamo conosciuto, in particolare a coloro che per primi ci hanno insegnato il Vangelo. Siamo loro grati per il loro sacrificio e il loro esempio. Possiamo dimostrare questa gratitudine a loro e al Padre nei cieli aiutando altri missionari a svolgere meglio il loro compito. Quando i nostri giovani svolgono la loro missione hanno necessità del nostro costante aiuto e appoggio. Possiamo pregare per loro e accertarci che essi comprendano l’importanza della preghiera.

L’anziano Hugh B. Brown descrisse come sua madre lo aiutò a confidare nel Signore durante la sua missione in Inghilterra. Ella gli disse al momento di partire: «Hugh, figlio mio, ricordi quand’eri piccolo e spesso avevi degli incubi e mi chiamavi, sapendo che mi trovavo nella stanza accanto alla tua, e dicevi: ‹Mamma, mamma, sei qui?› Ricordi che rispondevo sempre: ‹Sì, figlio mio, sono qui. Torna a dormire; tutto va bene›». Poi la madre continuò: «Figlio mio, tra poco cinquemila miglia ci separeranno, ci troveremo dalle parti opposte di un continente e di un oceano. Non soltanto farai brutti sogni di notte; ma molte volte anche durante il giorno sentirai la necessità di chiedere aiuto e conforto. Quando ti troverai davanti a tali difficoltà, quando sarai chiamato ad affrontare le tentazioni, quando ti sentirai confuso e non saprai dove rivolgerti, grida: ‹Padre, sei qui?›» Poi aggiunse: «Figlio mio, ti prometto che Egli risponderà sempre e che tu non avrai necessità di temere» (The Abundant Life, pag. 202–203).

• In quale altro modo possiamo aiutare i missionari a svolgere la loro chiamata?

I missionari devono ricevere posta da casa. Il presidente Gordon B. Hinckley ha impartito questi consigli circa lo scrivere ai missionari: «Mi sento molto dispiaciuto per quei missionari che non ricevono lettere da casa. Generalmente una lettera alla settimana è una buona regola. D’altra parte una corrispondenza troppo fitta può danneggiare il morale di un missionario. Per essere efficace, un missionario deve staccarsi dalla casa; quindi il genere di corrispondenza che riceve avrà un grande effetto su quello che fa e su quello che sente. Le lettere che parlano dei problemi che affliggono la famiglia, che si dilungano sulle difficoltà incontrate dai familiari, danneggiano il morale del missionario. Le persone sagge scrivono lettere che contengono sentimenti positivi, sentimenti di orgoglio per avere un missionario al lavoro, la certezza che le benedizioni del Signore si stanno riversando su di loro grazie al suo lavoro nel ministero. Queste lettere portano tanta gioia nella vita di un missionario» (vedere «Alcune domande all’anziano Gordon B. Hinckley circa l’opera missionaria», La Stella, gennaio 1974, pag. 13).

• Che genere di lettere le giovani devono scrivere ai missionari?

Le giovani devono scrivere ai missionari le loro esperienze spirituali, oltre a comunicare loro buone notizie riguardanti gli amici e i familiari del missionario.

• In quali modi possiamo aiutare i missionari nella nostra zona?

Possiamo presentare ai missionari famiglie e amici non appartenenti alla Chiesa. Possiamo anche evitare di sprecare il loro tempo prezioso. Quando li invitiamo a casa nostra per un pasto dobbiamo servirlo immediatamente, e poi incoraggiarli a tornare subito al lavoro. Non dobbiamo chiedere né permettere che ci aiutino a rigovernare. Non dobbiamo invitarli a guardare la televisione insieme a noi. Possiamo informarci sulle regole della missione e aiutare i missionari a osservarle.

Le giovani donne in particolare devono evitare di sprecare il tempo dei missionari in attività frivole. Le giovani donne non devono mai trovarsi sole con un missionario o stabilire con lui un rapporto troppo stretto. Le giovani donne non devono scrivere o telefonare ai missionari della loro zona.

Dimostrando rispetto per i missionari e per le loro chiamate contribuiremo alla diffusione del Vangelo.

Conclusione

Il presidente Gordon B. Hinckley ha detto: «L’opera missionaria non è mai stata facile; eppure le ricompense e la gioia provate non possono essere eguagliate da nessuna altra esperienza. Una cosa così preziosa come il vangelo di Gesù Cristo è degna di tutti gli sforzi e sacrifici di tempo e di denaro fatti per propagarla» (New Era, giugno 1973, pag. 30).

Noi donne della Chiesa dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare i nostri giovani a prepararsi a svolgere una missione. I nostri sforzi possono farli decidere di andare in missione oppure no. Il nostro incoraggiamento è un fattore molto importante per la loro prestazione sul campo di missione. Possiamo aiutare i nostri missionari a prepararsi a conoscere la gioia di portare la salvezza ai nostri fratelli e sorelle (vedere DeA 18:15–16). Dobbiamo valutare spesso i nostri sforzi, consultarci con i dirigenti della Chiesa e con gli altri fedeli per ottenere da loro altre idee utili e chiedere al Padre nei cieli l’ispirazione necessaria per aiutare i nostri missionari a portare il Vangelo nel mondo.

Incarichi

Rileggi a casa questa lezione. Scegli alcuni modi per aiutare i tuoi figli e figlie a prepararsi per la missione. Valuta il comportamento che tieni verso i missionari attuali e potenziali della tua zona e determina come puoi essere un maggiore sostegno per loro. Impegna tutta la famiglia a scrivere regolarmente a un missionario lontano.

Preparazione dell’insegnante

Prima di esporre questa lezione:

  1. Leggi attentamente Principi Evangelici, capitolo 33, «Il lavoro missionario».

  2. Incarica le sorelle di narrare le storie, leggere le Scritture o le dichiarazioni citate nella lezione.