Una voce d’avvertimento
Poiché non ero stata bene, mi ero presa una pausa ed ero rimasta qualche giorno dai miei genitori. Ora era però giunto il tempo di ritornare a casa, così salutai tutti e presi un autobus sino a Leicester, nell’Inghilterra centrale. Guardavo le case che passavano e le persone affaccendate. Era un giorno soleggiato dell’estate del 1976 e mi sentivo felice, pronta ad affrontare qualsiasi cosa mi fosse capitata. Discesi dall’autobus e camminai per un miglio sino alla stazione ferroviaria.
I passeggeri sulla banchina erano gomito a gomito nell’attesa dei treni che li avrebbero condotti alle varie destinazioni. Di tanto in tanto si sentiva una voce dall’altoparlante che annunciava i treni.
Presto arrivò il treno che stavo attendendo. Appena salii, tuttavia, percepii una chiara impressione. Ridiscesi, sentendo chiaramente che non dovevo prendere il treno, ma che dovevo ritornare a casa in autobus. Avevo già acquistato il biglietto di andata e ritorno e non avevo i soldi per comprare anche quello per l’autobus. L’impressione che percepii fu talmente forte, tuttavia, che non potei ignorarla.
Ero abbastanza nuova nella Chiesa, ma quando ero stata battezzata e confermata avevo sentito lo Spirito. Mentre stavo per salire sul treno, udii una voce sommessa che mi disse: «No!» Rimasi immobile per un po’, per vedere se l’avrei udita nuovamente. Sentii di nuovo: «No!»
Appena uscita dalla stazione provai un senso di calore che confermò la correttezza della mia decisione. Arrivata alla stazione degli autobus dovetti attendere più di un’ora per un mezzo che mi riportasse a casa a Coventry. Se avessi preso il treno sarei già arrivata, o quasi, pensai. Con l’autobus, invece, rincasai che era già sera.
Accesi il televisore e guardai il telegiornale, che mi lasciò a bocca aperta: il treno che avevo previsto di prendere era deragliato vicino a Nuneaton! Molte persone erano rimaste ferite e alcune erano morte.
Io viaggiavo sempre nella prima carrozza, quella attaccata al locomotore, che era rimasta gravemente danneggiata. Non potei fare a meno di pensare a che cosa sarebbe accaduto se non avessi ascoltato la voce dolce e sommessa. Non smisi di pensare, inoltre, alla genealogia e al lavoro di tempio che non avrei potuto completare per gli antenati se mi fossi ferita gravemente o se fossi morta.
Sono grata per l’ammonimento e la voce di conferma dello Spirito Santo. So che se prestiamo attenzione alla voce dello Spirito non sbagliamo mai.