Avevo bisogno di una benedizione
Nel febbraio 2005 stavo finendo l’accademia per ufficiali e mi trovavo nei boschi innevati dell’Alabama. Le temperature erano gelide, ma noi trascorrevamo giorni e notti a perfezionare tattiche per la fanteria leggera. Una sera in particolare cadeva un’incessante pioggia fitta e gelida mentre io e il mio commilitone cercavamo di montare il campo per trascorrervi la notte.
Ero in uno stato penoso: avevo i geloni alle mani e ai piedi e provavo dolore ogniqualvolta mi muovevo. Ero zuppo da capo a piedi. Ogni parte del mio corpo stava tremando. A peggiorare le cose, temevo che mi stesse venendo una polmonite, che in precedenza avevo avuto diverse volte.
Mi passò per la mente l’idea di ritirarmi dal corso, ma poi pensai all’esempio dei pionieri dei carretti a mano, che non si arresero mai, nonostante le difficoltà apparentemente insormontabili. Decisi che avrei finito il corso. Io e la mia famiglia ci eravamo sacrificati troppo perché io rinunciassi a raggiungere l’obiettivo di diventare ufficiale. Pregai il Padre celeste per avere la forza di proseguire.
Quella notte non chiusi occhio e il giorno dopo stavo ancora peggio: ero sfinito e le ore di addestramento esposti al freddo non aiutarono ad alleviare i dolori e la tosse. Uno degli istruttori notò il mio stato e mi ordinò di trascorrere un paio di ore nella tenda a riscaldarmi.
Mentre ero a piedi nudi nel fango e appendevo gli abiti fradici, desiderai una benedizione del sacerdozio. Un lembo della tenda improvvisamente si aprì ed entrarono due cadetti. Iniziai a chiacchierare con uno di loro, Scott Lundell. Finimmo per parlare di viaggi internazionali. Scott mi raccontò che prima di arruolarsi aveva trascorso un paio d’anni nelle Filippine. Lo Spirito mi suggerì immediatamente che Scott era un missionario ritornato.
«Che cosa facevi lì?» Gli chiesi.
«Oh, una cosa per una chiesa», rispose.
«Sei un membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni?»
«Sì».
«Anch’io».
Mentre ci stringevamo la mano, chiesi a Scott se mi dava una benedizione. Senza esitare accettò e io m’inginocchiai nel fango. Pronunciò la benedizione e io guarii immediatamente. Le forze mi ritornarono e smisi di tossire. Il malessere se n’era andato. Terminai l’addestramento e un mese dopo fui nominato ufficiale.
Il Padre celeste si ricorda veramente di ognuno di noi e, a Suo modo, ci aiuterà se esercitiamo fede in Lui. Nei momenti più duri ci solleverà.
Il 25 novembre 2006 Scott Lundell morì in Afghanistan durante un’azione militare. Non lo conoscevo bene, tuttavia soffrii profondamente per la sua scomparsa. Il Padre celeste me lo mandò in un momento critico della vita. Non lo dimenticherò mai e ricorderò per sempre quella benedizione speciale impartitami da un degno detentore del sacerdozio.