Il miracolo della mia genealogia
«Ora, questa profezia la pronunciò Adamo mentre era sospinto dallo Spirito Santo, e fu tenuta una genealogia dei figli di Dio» (Mosè 6:8).
Mio padre aveva fatto moltissimo lavoro genealogico. Mi piaceva ascoltare storie sui miei antenati pionieri, o che avevano combattuto la Rivoluzione americana oppure che in Europa erano stati re e cavalieri.
«Che ne diresti di venire con me sabato alla Biblioteca genealogica?» Un giorno mi chiese papà.
«Certo!» Ero ansioso di vedere di persona i nomi delle famiglie reali sul nostro albero genealogico.
Arrivammo a Salt Lake City e godemmo del bel sole di quella mattina d’estate mentre camminavamo sino al centro genealogico. Più ci avvicinavamo a destinazione più sprizzavo d’entusiasmo. Dentro a quell’edificio c’erano i nomi e la storia della mia famiglia: i pionieri, i soldati, i cavalieri e tutti gli altri.
Una volta dentro papà mise un paio di sedie davanti a un computer. Ci sedemmo ed egli iniziò a navigare attraverso banche dati per mostrarmi dove la nostra famiglia si univa a un ramo reale.
«Hmmm». La sua fronte si corrugò. «Oggi non riesco a trovare il collegamento».
Ero molto deluso. Trascorremmo il resto della mattina sfogliando libri su cui erano riportate storie sui miei antenati pionieri. Anche questo mi piaceva, ma volevo ancora conoscere i miei altri antenati.
«Non preoccuparti», mi disse papà. «Torneremo il prossimo fine settimana».
La settimana volò, così io e papà eravamo nuovamente seduti davanti a un computer della Biblioteca genealogica. Questa volta papà mi disse: «Aha! Trovato».
Fece scorrere i nomi di re e di regine provenienti da tutta Europa registrati nella mia genealogia! C’erano tanti di quei nomi e date che ci sarebbero voluti giorni per inserirli tutti nel computer. «Dovremo ritornare per prendere nota di tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno», dissi.
Una donna che lavorava sul computer accanto a noi gettò uno sguardo dalla nostra parte e vide ciò che stavamo facendo. «Anch’io sono imparentata con quella linea genealogica», ci spiegò. «Ho lavorato qui tutti i giorni per scrivere le informazioni su questi antenati». In un paio di minuti copiò tutti i dati che aveva su un dischetto e lo consegnò a papà.
Mentre c’incamminavamo verso l’automobile ero assorto nei miei pensieri. «Papà, il Padre celeste deve desiderare veramente che troviamo i nostri antenati, non pensi?»
Sorrise. «Penso che tu abbia ragione. Se la settimana scorsa avessimo trovato gli antenati che cercavamo, oggi probabilmente non avremmo incontrato la nostra nuova amica. Se non l’avessimo incontrata, non avremmo potuto trovare moltissimi antenati tanto velocemente».
Seppi che il Padre celeste ci aveva aiutato a scoprire quasi mille anni di genealogia in una sola mattinata. Egli ama i nostri antenati quanto ama noi. Noi avevamo bisogno di aiutarli proprio come Egli ci aveva aiutato: trovando il loro nome, conoscendoli e assicurandoci che fosse fatto il lavoro di tempio. Un giorno li incontrerò e potremo essere una famiglia eterna.