L’anziano Oaks incontra i santi in India, Pakistan e Thailandia
Dal 17 al 26 agosto scorso, l’anziano Dallin H. Oaks, membro del Quorum dei Dodici Apostoli, ha incontrato i fedeli in India, Pakistan e Thailandia. Con lui c’era anche l’anziano Donald L. Hallstrom, membro dei Settanta, primo consigliere della presidenza dell’Area Asia, e le loro rispettive mogli.
In una conferenza di distretto tenuta a New Delhi, capitale dell’India, i visitatori hanno istruito trecentoquarantasette fedeli provenienti da tre rami, che costituiscono il cinquantaquattro percento dei seicentoquarantuno santi che abitano in questa città del nord del paese.
Quasi settemila santi vivono in questa nazione di religione prevalentemente indù e mussulmana. La maggior parte di loro vive in due distretti a sud, dove è ubicata anche la sede della Missione Indiana di Bangalore. Ci sono meno fedeli a New Delhi, città gemella di Delhi, caratterizzata da strade strette percorse da mucche che vagabondano liberamente.
«Quando sono stato l’ultima volta in India», ha raccontato l’anziano Oaks, «c’erano soltanto poche centinaia di fedeli in tutto il paese. Ora sono entusiasta di vedere quanto i santi siano cresciuti di numero e in maturità.
Benché non siano tantissimi, sono molto fedeli. Quando nel 1989 sono stato a New Delhi c’era solo un ramo in difficoltà, che aveva soltanto un missionario ritornato. Ora abbiamo tre rami e numerosi missionari ritornati, tra cui un presidente di distretto trentaquattrenne, Praveen Beesa. Lui e la moglie, come pure altri fedeli, sono stati suggellati nel Tempio di Hong Kong [Cina]».
Pur incontrando qualche difficoltà, ai santi locali, come a molti altri cristiani, è permesso praticare la loro religione. «Attribuiscono un gran valore al suggellamento del tempio», ha affermato l’anziano Oaks, notando che in India il novantatré percento dei trecentoquarantaquattro fedeli che hanno ricevuto l’investitura ha una raccomandazione valida per entrare nella casa del Signore.
L’anziano Oaks e sua moglie, Kristen, con l’anziano Hallstrom e sua moglie, Diane, sono stati a casa di tre famiglie. La famiglia John è degna di nota per i quattro figli che hanno svolto una missione a tempo pieno. Queste famiglie hanno raccontato che uno dei momenti più emozionanti che hanno vissuto è stato quando due anni prima il presidente Gordon B. Hinckley aveva parlato a New Delhi.
«Gli indiani sono belli e vigorosi», ha proseguito l’anziano Oaks. «Hanno una democrazia fondata sul lavoro e stanno prosperando economicamente. Hanno un gran futuro tra le nazioni della terra».
Dall’India, gli Oaks e gli Hallstrom si sono recati in aereo in Pakistan per incontrare i santi locali. Sono stati a casa di vari fedeli, tra cui una famiglia composta di cinque persone, che erano state battezzate quattro mesi prima. Hanno inoltre tenuto una riunione durante la settimana, alla quale hanno partecipato quattrocentosettantacinque persone.
In questa repubblica islamica, abitata da centosettanta milioni di persone, di cui circa tre milioni sono cristiane, ci sono solo missionari pachistani di nascita. «In Pakistan non è facile essere cristiani», ha spiegato l’anziano Oaks. Molti di loro vivono insieme in colonie.
Dal Pakistan, i quattro hanno raggiunto in aereo la Thailandia per una conferenza di distretto. La maggior parte dei più di quindicimila santi tailandesi risiede a sud del paese. Il Distretto di Chiang Mai, che si trova a nord, conta circa ottocentosettantacinque fedeli.
Questo paese sta prosperando economicamente. Circa il novantacinque percento dei suoi cittadini è buddista, anche se c’è la libertà religiosa.
Ai santi in India, Pakistan e Thailandia settentrionale gli anziani Oaks e Hallstrom hanno rimarcato i fondamenti evangelici, come l’importanza di avere una testimonianza del Salvatore, il rafforzamento della famiglia, le chiavi del sacerdozio, le ordinanze del tempio, la necessità di concentrarsi sull’addestramento dei giovani come dirigenti futuri.
Durante il viaggio la sorella Oaks ha distribuito più di mille «guanti della testimonianza», affinché i dirigenti li usino per insegnare ai bambini della Primaria. Questi guanti sono degli aiuti didattici visivi. Su ogni dito c’è un’immagine che mostra un elemento di una testimonianza. Materiale correlato è stato distribuito in inglese, hindi, tailandese e urdu. ■
Adattato da Church News, 22 settembre 2007.