2009
Scegliete il vostro inno preferito
Gennaio 2008


Scegliete il vostro inno preferito

Il presidente della Missione Ghanese di Accra aveva ammonito noi missionari di «mantenerci concentrati». Era famoso per l’utilizzo di questa frase. A una conferenza di zona, ci suggerì dei modi per rimanere concentrati sul lavoro missionario e un punto chiave di questo elenco era di avere un inno preferito.

Ci chiese di scegliere un inno, d’impararlo a memoria e di cantarlo quando eravamo tentati o giù di morale. Durante quel giorno la sua dichiarazione mi risuonò nella mente.

Avevo un po’ di nostalgia di casa. In quel periodo nessuno dei miei familiari mi aveva scritto ed ero un po’ depresso. Non mi ero concentrato molto sul lavoro missionario. Era il momento in cui avevo bisogno di scegliere un inno che mi tirasse su il morale. Conoscevo bene molti inni dell’innario verde, ma qual’era il mio preferito?

Quella sera presi un vecchio innario e sfogliai le pagine spiegazzate, alla ricerca di un inno che potesse confortarmi. Mi venne immediatamente un’idea: l’anziano Sheldon F. Child, membro dei Settanta, allora presidente dell’Area Africa Ovest, era venuto a trovare il nostro gruppo nel centro di addestramento per i missionari e ci aveva parlato dell’Espiazione. Aveva concluso dicendoci: «Se tutti voi giovani missionari comprendeste l’espiazione del Signore Gesù Cristo non ci sarebbe bisogno delle regole missionarie».

Quello era il tipo d’inno di cui avevo bisogno. Non ero più confuso. Se avessi conosciuto bene un inno sull’Espiazione, avrei sentito l’amore del Salvatore, sarei stato confortato e sarei rimasto concentrato su ciò che Egli voleva che facessi.

Alla fine scelsi l’inno numero 82, «Io so che vive il Redentor».

Oggi sono grato al mio presidente di missione per il saggio consiglio. Ora conosco a memoria uno dei miei inni preferiti, su cui medito sempre e che mi ricordo di cantare nei momenti di depressione, di prova e di difficoltà. «Io so che vive il Redentor; qual gioia è ciò per il mio cuor!… Ei vive e mi vuol benedir».

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