Anziano Neil L. Andersen
Membro del Quorum dei Dodici Apostoli
Durante i sedici anni in cui l’anziano Neil Linden Andersen ha servito come Autorità Generale, egli ha spesso sentito il presidente Monson insegnare che «chi è chiamato dal Signore è da Lui preparato» (Thomas S. Monson cita Harold B. Lee, «Dio onora chi Lo onora», Liahona, gennaio 1996, 56; Ensign, novembre 1995, 50). Ora più che mai, l’anziano Andersen fa affidamento su quelle parole.
L’anziano Andersen, che ha servito come presidente più anziano dei Settanta, spiega: «Nessuno viene preparato per una simile chiamata. È un’esperienza travolgente e io mi sento molto inadeguato. Prego che il Signore mi troverà abbastanza umile e modellabile, affinché Egli possa forgiarmi in ciò che devo diventare».
Nato il 9 agosto 1951 a Logan, Utah, USA, da Lyle P. e Kathryn Andersen, l’anziano Andersen riconosce che quegli anni in cui lavorò con la sua famiglia instillarono in lui valori importanti. «In una piccola fattoria a conduzione familiare, ogni membro della famiglia dà un contributo. È una benedizione poter imparare presto che il lavoro è una parte appagante della vita».
A diciannove anni, l’anziano Andersen fu chiamato in missione in Francia, dove la profonda devozione dei membri e il potere di conversione del Libro di Mormon fortificarono la sua crescente testimonianza.
Al ritorno dalla sua missione, l’anziano Andersen fu uno studente eccellente alla Brigham Young University, vinse la borsa di studio Hinckley e venne eletto vice presidente del corpo studentesco.
Lì l’anziano Andersen incontrò la persona che avrebbe avuto forse la più grande influenza sulla sua vita: la sua futura moglie, Kathy Sue Williams. I due si sono sposati nel tempio di Salt Lake il 20 marzo 1975.
«Da quando l’ho sposata», dice l’anziano Andersen con un sorriso, «i miei standard si sono elevati, e ora sono assolutamente costante nella preghiera, nello studio delle Scritture, nell’osservanza precisa dei comandamenti. La sua influenza su me e i nostri figli è fenomenale. Ha una fede pura e disciplinata».
Dopo essersi laureato presso la BYU nel 1975, l’anziano Andersen ha conseguito un master in amministrazione aziendale presso la Harvard University nel 1977. Egli e Kathy hanno poi fatto ritorno alla casa della fanciullezza di Kathy in Florida, dove ha curato i suoi interessi nell’industria della pubblicità, nell’edilizia e nell’assistenza sanitaria. Successivamente ha servito come presidente del palo di Tampa in Florida.
Nel 1989, all’età di trentasette anni, l’anziano Andersen è stato richiamato in Francia, questa volta come presidente della Missione di Bordeaux. «I nostri quattro figli sono stati coraggiosi nell’affrontare una nuova cultura e lingua, e noi abbiamo visto di persona che la mano del Signore è all’opera nell’edificare il Suo regno», egli dice.
L’anziano Andersen è stato chiamato nel Primo Quorum dei Settanta nell’aprile 1993 all’età di quarantuno anni. Contando anche gli anni come presidente di missione, per dieci degli ultimi venti anni egli ha servito la Chiesa al di fuori degli Stati Uniti. «Amiamo le meravigliose persone che appartengono alla Chiesa in giro per il mondo», dice. «La fede, la devozione e la testimonianza in ogni terra sono state un fulgido esempio per noi».
L’anziano e la sorella Andersen hanno vissuto per quattro anni in Brasile, dove hanno visto l’opera del Signore fiorire come mai prima e dove hanno stretto amicizie che dureranno per sempre. Successivamente, l’anziano Andersen ha assistito i Dodici nella supervisione del Messico e dell’America Centrale. Nel periodo in cui ha servito presso la sede centrale della Chiesa, egli ha diretto il Dipartimento audiovisivi della Chiesa, supervisionando la produzione di I testamenti di un solo gregge e un solo pastore e lo sviluppo iniziale di mormon.org nel 2001.
L’anziano Andersen riconosce con gratitudine che egli ha avuto la straordinaria opportunità di imparare sotto l’ala protettrice della Prima Presidenza e dei Dodici in questi ultimi sedici anni. «Il presidente Monson è stato un insegnante meraviglioso per me e per molti altri; ci ha insegnato a prenderci cura degli altri come farebbe il Salvatore», egli dice. «Ha costantemente sottolineato che non c’è gioia più grande di sapere che sei stato uno strumento nelle mani del Signore per dare risposta a una preghiera onesta».
Sebbene pervaso da un sentimento di umiltà per la chiamata al santo apostolato, alla Conferenza generale l’anziano Andersen ha espresso la sua ferma testimonianza del Salvatore. «Traggo conforto», ha detto, «da una cosa che mi qualifica per il santo apostolato che non può essere in dubbio, ed è che il Signore mi ha profondamente benedetto. So con chiarezza perfetta e certa, tramite il potere dello Spirito Santo, che Gesù è il Cristo, il diletto Figlio di Dio» («Venite a Lui», Liahona ed Ensign, maggio 2009, 78).