Sacre case, sacri templi
Comprendere la natura eterna del tempio vi avvicinerà alla vostra famiglia; comprendere la natura eterna della famiglia vi avvicinerà al tempio.
È stata una conferenza meravigliosa. Siamo grandemente benedetti nel poter ascoltare i consigli della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici, che sosteniamo come profeti, veggenti e rivelatori.
Ricordo un pomeriggio tiepido e soleggiato di inizio primavera, dopo un lungo inverno nella Cache Valley dello Utah. Mio padre, che il sabato era sempre indaffarato per i suoi nipoti, si fermò a casa nostra per proporci di «andare a fare un giro». Sempre felici di viaggiare sul camion del nonno, i miei figli di quattro e sei anni saltarono sul sedile posteriore, mentre io sedetti davanti, vicino a mio padre. Girammo per le vie del centro di Logan, che si snodavano tutte attorno alla collina su cui sorge il bellissimo tempio, proprio nel mezzo della città. Ci allontanammo dall’abitato, lasciando le vie d’asfalto piene di traffico per strade di terra battuta poco frequentate, e ci addentrammo nella campagna, attraversando vecchi ponti e zigzagando tra gli alberi. Ci eravamo allontanati da ogni viavai ed eravamo completamente soli.
Quando mio padre si rese conto di trovarsi in un luogo dove i nipotini non erano mai stati, fermò il camion. «Pensate che ci siamo persi?», chiese ai bambini che guardavano la valle con gli occhi spalancati attraverso il parabrezza. Dopo un momento di silenziosa ricognizione, giunse la risposta profonda di un bambino. «Guarda nonno», disse puntando il ditino, «non ti perdi mai se puoi vedere il tempio». Volgemmo lo sguardo nella direzione indicata e, lontano nella valle, vedemmo il sole riflettersi sulle guglie del tempio di Logan.
Non vi perdete mai se potete vedere il tempio. Il tempio offrirà una guida a voi e alla vostra famiglia in un mondo pieno di caos. Esso è un eterno indicatore stradale che vi aiuterà a non perdervi attraverso la «bruma tenebrosa».1 Esso è la «casa del Signore».2 È il luogo in cui si stringono alleanze e si celebrano ordinanze eterne.
Nel Libro di Mormon, quando re Beniamino invitò i santi di quel tempo e di quel luogo a radunarsi «ognuno aveva la sua tenda con la porta rivolta verso il tempio».3 Come membri della Chiesa, abbiamo appena ricevuto dei consigli dai profeti moderni che, se applicati, orienteranno la porta delle nostre case più direttamente verso il tempio.
La Prima Presidenza ha invitato «i membri della Chiesa adulti a detenere una valida raccomandazione per il tempio e ad andare al tempio più spesso»; inoltre, ha esortato i fedeli a «sostituire alcune attività ricreative con il servizio reso nel tempio». I Fratelli hanno anche esortato «i nuovi membri e i giovani della Chiesa di oltre dodici anni a vivere in modo degno di prendere parte a questa grande opera, che consiste nello svolgere i battesimi e le confermazioni per procura».4 Anche i bambini sono stati incoraggiati a visitare il terreno circostante il tempio e perfino a toccare il tempio.5 Il presidente Thomas S. Monson una volta affermò: «Come noi tocchiamo il tempio, il tempio toccherà noi».6
È una benedizione vivere in una dispensazione in cui si costruiscono templi e averne già 146 tra dedicati e annunciati.7 Sotto la definizione di «Tempio» nel Bible Dictionary si legge: «È il più santo di tutti i luoghi di adorazione sulla terra»; segue questa illuminante dichiarazione: «Soltanto la casa può essere paragonata al tempio in quanto a sacralità».8 Questo mi fa pensare a un legame sacro tra il tempio e la casa. Non solo possiamo rivolgere la porta della nostra casa verso il tempio, ossia verso la casa del Signore, ma possiamo far diventare la nostra una «casa del Signore».
Di recente, a una conferenza di palo, tutti i presenti furono invitati dall’autorità in visita, l’anziano Glen Jenson, Settanta di area, a compiere un viaggio virtuale nella loro casa, usando gli occhi spirituali. Vorrei invitare tutti voi a fare lo stesso. Ovunque si trovi la vostra dimora e qualunque sia il suo aspetto, l’applicazione dei principi eterni del Vangelo tra le sue pareti è universale. Incominciamo. Immaginate di aprire la porta d’ingresso e di entrare in casa vostra. Che cosa vedete e come vi sentite? È un luogo di amore, pace e rifugio dal mondo, come lo è il tempio? È pulita e ordinata? Passando di stanza in stanza, si vedono immagini edificanti come, ad esempio, immagini appropriate del tempio o del Salvatore? La camera da letto o la zona notte sono un luogo in cui offrite le preghiere personali? La zona del soggiorno o la cucina sono un luogo in cui si prepara il cibo e lo si consuma insieme, dove si conversa in modo edificante e si trascorre del tempo in famiglia? Vi è una stanza in cui si trovino le Scritture e nella quale la famiglia possa studiare, pregare e imparare insieme? Si può trovare un luogo per lo studio personale del Vangelo? La musica che sentite o gli spettacoli che vedete, su Internet o altro, offendono lo Spirito? La conversazione è edificante e senza spirito di contesa? Il nostro viaggio si conclude qui. Forse anche voi, come me, avete trovato qualche angolo che ha bisogno di un po’di «miglioramento domestico»—auguriamoci non di un completa ristrutturazione.
Che la nostra abitazione sia grande o piccola, umile o lussuosa, in ogni casa vi è posto per ciascuna di queste priorità spirituali.
Al fine di preservare la santità e la dignità del tempio e di coloro che vi entrano, il Signore ha stabilito delle norme tramite i Suoi servi, i profeti. Può essere una buona idea quella di esaminare insieme, nei consigli di famiglia, le norme per preservare la santità nella nostra casa e farla diventare una «casa del Signore». L’ammonimento di istituire «una casa di preghiera, una casa di digiuno, una casa di fede, una casa d’istruzione, una casa di gloria, una casa d’ordine, una casa di Dio»9 ci offre una visione divina del tipo di casa che il Signore vorrebbe che edificassimo. Facendo queste cose diamo inizio alla costruzione di una «dimora spirituale» in cui tutti possono risiedere, a prescindere dalle condizioni materiali—una casa che custodisce un tesoro che «né tignola né ruggine consumano».10
La rettitudine unisce il tempio e la casa. Comprendere la natura eterna del tempio vi avvicinerà alla vostra famiglia; comprendere la natura eterna della famiglia vi avvicinerà al tempio. Il presidente Howard W. Hunter dichiarò: «Nelle ordinanze del tempio vengono suggellate le fondamenta della famiglia eterna».11
Il presidente Boyd K. Packer ci ha dato questo consiglio: «Dite la parola tempio. Ditela a bassa voce e con riverenza. Ditela ripetutamente. Tempio, tempio, tempio. Aggiungete la parola sacro. Sacro Tempio. Ditelo come se fosse scritto a caratteri maiuscoli, a prescindere da dove compare in una frase.
Tempio. Una sola altra parola ha eguale importanza per un Santo degli Ultimi Giorni. Casa. Mettete insieme le parole sacro tempio e casa, e avrete definito la casa del Signore!»12
Lo scorso anno, migliaia di bambini della Primaria di tutto il mondo si sono riuniti nei loro rioni e rami per la Riunione sacramentale dei bambini e hanno cantato davanti alle famiglie e ai membri del rione. L’inno parlava del desiderio, delle promesse e della preparazione. Le cose che hanno cantato cominciano in sacre case e continuano in sacri templi. Penso che vi risuonerà in mente la melodia, mentre leggerò le parole:
Amo il sacro il tempio,
voglio entrarvi un dì
per innalzare a Dio
le preci del mio cuor.
Poiché so che il sacro tempio
è la casa del Signore,
mi preparerò affinché un dì
andrò anch’io al tempio.
Amo il sacro il tempio
e un giorno vi entrerò
per suggellarmi al Padre
come promisi un dì.
Poiché so che il sacro tempio
è un luogo di purezza,
sol così so che un dì avrem
famiglie eterne in cielo.13
Il presidente Boyd K. Packer ha dichiarato: «Lo scopo supremo di tutto quello che insegniamo è quello di unire genitori e figli nella fede del Signore Gesù Cristo, di farli felici nella casa, suggellati in un matrimonio eterno, uniti alle altre generazioni e sicuri di ricevere l’esaltazione alla presenza del nostro Padre celeste».14
Rendo testimonianza che, se li metterete in pratica, questi principi vi aiuteranno a rivolgere la porta della vostra casa verso il tempio, o casa del Signore, e a fare più compiutamente della vostra sacra dimora una casa del Signore.
Concludo da dove ho cominciato, dalle parole innocenti di un bambino: «Non ti perdi mai se puoi vedere il tempio», e unisco la mia testimonianza della sacra natura delle nostre case e dei templi dl Signore. So che Dio è il nostro Padre celeste e ci ama. Rendo testimonianza di Gesù Cristo e del Suo ruolo di nostro Salvatore e Redentore, e dei profeti viventi, autorizzati a esercitare tutte le chiavi del sacerdozio, da Joseph Smith a Thomas S. Monson. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.