Anziano Tad R. Callister
Membro della Presidenza dei Settanta
L’anziano Tad Richards Callister, da poco sostenuto nella Presidenza dei Settanta e come membro del Secondo Quorum dei Settanta, spiega che uno degli obiettivi dei Fratelli è di innescare la “vera crescita” nella Chiesa. “Ciò implica che sempre più persone debbano non solo venire alla riunione sacramentale ma prendere il sacramento, ricevendo le ordinanze offerte dalla Chiesa e osservando le loro alleanze”, ha detto.
Desiderando aiutare i dirigenti locali della Chiesa in tale impegno, l’anziano Callister è grato che il Signore gli abbia dato l’occasione di servire in molti incarichi. “L’essermi trovato nei panni di quelle stesse persone con le quali ora mi trovo a collaborare—presidenti di palo, vescovi e presidenti del quorum degli anziani—spero mi renda più sensibile e conscio di quali siano i loro bisogni”, ha spiegato.
L’anziano Callister ha servito come missionario a tempo pieno nella missione degli Stati Atlantici Orientali, come presidente di quorum degli anziani, consigliere di una presidenza di palo, vescovo, presidente di palo, rappresentante regionale, Settanta di Aerea, presidente della missione di Toronto Est in Canada (2005–08) e stava servendo come presidente dell’Area Pacifico quando è stato chiamato nella Presidenza dei Settanta.
Nato da Reed e Norinne Callister nel dicembre del 1945, a Glendale, in California, USA, l’anziano Callister ha conseguito la laurea in Contabilità presso la Brigham Young University nel 1968. In seguito, ha frequentato la UCLA, laureandosi nel 1971. L’anno successivo, ha conseguito una laurea LLM (Legum Magister) in Diritto tributario, presso la New York University. Dal 1972 al 2005 ha lavorato nel campo legale e ha scritto dei libri sull’Espiazione, l’Apostasia e la Restaurazione.
Ha sposato Kathryn Louise Saporiti nel dicembre 1968 nel tempio di Los Angeles, in California (USA). Hanno sei figli.
L’anziano Callister ha riconosciuto la mano del Signore nella sua vita. “L’amore del Salvatore è così immenso che penso che Egli e il nostro Padre nel cielo stiano aspettando ansiosamente di benedirci alla minima cosa buona che facciamo, perché questa è la Loro natura”.