Voci dei Santi degli Ultimi Giorni
La corsa verso il tempio
Antonella Trevisan, Udine, Italia
Nel dicembre 1999 ci stavamo preparando per il nostro annuale viaggio natalizio al Tempio svizzero di Berna. Oltre a essere una tradizione speciale che abbiamo iniziato poco dopo esserci sposati, è un modo in cui commemoriamo la nascita del Salvatore.
Viviamo a circa otto ore di auto dal tempio e prima della partenza il tempo era pessimo. Alberi sradicati, un forte vento e strade ghiacciate avrebbero reso pericoloso il viaggio.
Mi sentivo insicura e non capivo perché stavamo incontrando così tanti ostacoli quando sapevamo che il Signore voleva che andassimo al tempio. Egli non ci avrebbe spianato la strada?
Mio marito Antonio ed io ci inginocchiammo in preghiera con i nostri bambini e dicemmo al nostro Padre Celeste che, a meno che non ci avesse indicato il contrario, il giorno successivo saremmo andati a Berna.
“Se la strada è davvero impraticabile”, disse Antonio dopo la nostra preghiera, “torneremo indietro”.
Sentivo che la nostra decisione era giusta, ma ero ancora timorosa. Il giorno successivo, piena di dubbi, volevo pregare di nuovo. Antonio mi disse che avevamo già ricevuto la nostra risposta, ma con amore e pazienza si inginocchiò accanto a me.
Quando partimmo, era quasi l’alba e nuvole nere incombevano sopra di noi. Mentre guidavamo, potevo vedere un piccolo angolo di cielo blu vicino alle montagne. Un timido raggio di sole si fece strada tra le nuvole.
Quello sprazzo di luce rafforzò la mia fede vacillante. Miracolosamente, uscì il sole e la temperatura si alzò. Nebbia, ghiaccio e vento erano scomparsi e al loro posto c’era solo una limpida giornata invernale, straordinariamente calda. I miei occhi si riempirono di lacrime. Sembrava che il Padre Celeste avesse esaudito le nostre preghiere.
Dopo il nostro arrivo a Berna, iniziò a nevicare tantissimo e per tutto il nostro soggiorno la neve non smise mai di cadere. Mentre ci dirigevamo al tempio prima dell’alba il mattino successivo, la bufera si trasformò in tormenta. Per un minuto ebbi paura e iniziai a correre lungo il marciapiede che conduce al tempio,
poi mi venne in mente un pensiero: “È così che deve essere. Il mondo ci subissa di problemi, ma noi dobbiamo correre verso la pace del Signore che possiamo trovare nella Sua casa”.
Quel periodo natalizio trascorremmo momenti splendidi nel tempio, ma eravamo preoccupati per il nostro rientro a casa. La neve continuava a cadere e a nostro figlio minore venne la febbre alta. Il giorno della partenza, però, smise miracolosamente di nevicare e, dopo che nostro figlio ebbe ricevuto una benedizione del sacerdozio, la febbre passò.
Mentre la pace del tempio ci sosteneva, mi venne in mente un versetto della Bibbia: “V’ha egli cosa che sia troppo difficile per l’Eterno?” (Genesi 18:14). Con gratitudine mi resi conto di no, che non esiste.