2018
Continua a provare
August 2018


Fino al giorno in cui ci rivedrem

Continua a provare

Tratto da “Se le sopporti fedelmente”, La Stella, gennaio 1985, 17–19.

Per diventare un campione nella corsa che porta alla vita eterna è necessario sforzarsi, lavorare costantemente e perseverare [fedelmente] con l’aiuto di Dio.

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Fotografia di Getty Images

Quando penso all’ammonimento del Salvatore a fare di buon animo tutte le cose che rientrano nel nostro potere [vedere DeA 123:7] penso al padre del figliuol prodigo. Quest’uomo era addolorato per l’assenza e la condotta del figlio traviato. Tuttavia non lo sentiamo lamentarsi: “Dove ho sbagliato?” “Cosa ho fatto per meritarmi questo?” O “Dove ho fallito?”

Egli sembra invece aver sopportato senza amarezza la cattiva condotta del figlio e averlo riaccolto con affetto: “Perché questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato” (Luca 15:24).

È proprio quando i membri della nostra famiglia ci deludono che è necessario imparare a perseverare. Sino a quando esercitiamo l’amore, la pazienza e la comprensione, anche quando non pare verificarsi alcun progresso, non [stiamo fallendo]. Dobbiamo continuare a sforzarci. […]

Per diventare un campione nella corsa che porta alla vita eterna è necessario sforzarsi, lavorare costantemente e perseverare bene con l’aiuto di Dio. […]

[…] tutti noi ci troveremo sempre davanti a dolori e ostacoli. Potremmo conoscere il dolore, la morte, i peccati, le debolezze, i disastri, le malattie, le pene, l’angoscia mentale, le critiche ingiuste, la solitudine o il rifiuto. Il modo in cui affrontiamo queste sfide deciderà se esse diventeranno pietre d’inciampo o pietre da costruzione. Per chi si mostra coraggioso queste difficoltà rendono possibile il progresso e lo sviluppo. […]

Qualche volta da bambini ci veniva detto che tutto si sarebbe aggiustato. Ma la vita [non è così]. Chiunque siate, avrete sempre dei problemi. Le disgrazie e le frustrazioni sono gli intrusi inaspettati nei piani della nostra vita. […]

[…] Il modo migliore di misurare la grandezza è attraverso la maniera in cui il singolo risponde agli eventi della vita che possono sembrare ingiusti, irragionevoli e immeritati. […]

[…] Gesù è il Cristo. Uno dei segni della Sua grandezza e della Sue perseveranza si erge come costante esempio da emulare. Durante il Suo soggiorno sulla terra Egli perseverò sopportando dolore e ripulsa nella loro forma più violenta. Porto la mia testimonianza che Dio ci aiuterà a perseverare se compiremo gli sforzi necessari per mettere in pratica i Suoi insegnamenti.