2020
La quarantena ha molte sfaccettature che possiamo applicare al vangelo.
Luglio 2020


Notizie Locali

La quarantena ha molte sfaccettature che possiamo applicare al vangelo.

All’inizio del mese di marzo ero a casa di mia sorella che vive in Lombardia. Per via della lontananza è un’occasione che capita solo poche volte l’anno. Eravamo a cena con la mia famiglia e i miei cognati. All’improvviso abbiamo acceso la TV per un comunicato speciale del Primo ministro, Giuseppe Conte. Annunciava che la Lombardia era diventata zona rossa per la diffusione del COVID 19 e che era d’obbligo la quarantena per quella regione. Come era già previsto quella sera, ci siamo messi in viaggio con mia moglie e mia figlia e siamo tornati a Roma. Dopo aver avvertito la protezione civile che eravamo stati in Lombardia ci hanno detto di metterci in quarantena per 14 giorni.

Quando l’impiegata della protezione civile mi disse queste parole, diversi pensieri affiorarono alla mia mente. Come avremmo affrontato questa quarantena? Ma soprattutto, cos’è una quarantena?

Dopo qualche giorno tutta l’Italia è stata dichiarata zona rossa, ed è lo stesso stato di come ci troviamo adesso.

La quarantena che ci è stata imposta dal governo ha molte sfaccettature che possiamo applicare al Vangelo.

Come ci possiamo mettere in quarantena spirituale per poter sconfiggere la pandemia del male e del peccato?

Proprio come quella fisica, la quarantena spirituale funziona solo se facciamo caso scrupolosamente ai consigli dei nostri dirigenti.

  • Uno dei consigli che ci è stato dato è quello di lavare spesso le mani con il sapone. In prospettiva, il pentimento è l’atto di lavarci e il sapone che distrugge il peccato è l’Espiazione del nostro Salvatore. Se ci affidiamo a Lui, Egli ci proteggerà, ci guarirà e ci sanificherà dalle vie del male.

  • Un altro consiglio è quello di rimanere dentro le nostre case. Quando entriamo in luoghi santi e non li abbandoniamo, allontaniamo il peccato dalla nostra vita.

  • Un altro consiglio è quello di mantenere le distanze di sicurezza. Molte volte siamo stati ammoniti dai profeti riguardo alle trappole dell’avversario che possono farci inciampare e perdere la via. Prendiamo le distanze dal male quando agiamo con sentimenti di amore verso il prossimo, quando serviamo, quando studiamo le Scritture individualmente e come famiglie.

Quando ci mettiamo in quarantena spirituale, costruiamo Sion, un posto dove Satana non ha alcun potere.

In questo momento, purtroppo ci dobbiamo privare delle belle esperienze delle domeniche in chiesa, dei begli inni cantati tutti insieme, della nostra bella cappella e e del tempio al quale ci stavamo ben abituando, e agli abbracci dei nostri fratelli e sorelle del Rione.

Nell’inverno del 1838-39, Joseph Smith si trovava nel carcere di Liberty, nel Missouri. In quello scantinato sudicio dove era stato messo a giacere per crimini che non aveva commesso, Joseph, ricevette le rivelazioni che oggi possiamo leggere in Dottrina e Alleanze 121-122-123.

La conversazione che avvenne nella prigione fra il profeta e il Padre Celeste santificò quella prigione, a tal punto che diversi apostoli hanno chiamato la prigione di Liberty la prigione-tempio.

Casa nostra non è una prigione, anche se in questo periodo può sembrarlo. Ma possiamo chiamare tempio le nostre case?

Ci è stata data un’opportunità di rendere la nostra casa un tempio perché il Signore ci dimora quando Lo invitiamo. Egli ci dimora quando Lo serviamo, ci dimora quando Lo santifichiamo.

Prego che ognuno di noi applichi la quarantena spirituale e renda la sua casa un tempio.

Porto testimonianza che Gesù Cristo vive, ci ama di un amore che non possiamo comprendere.

Nel nome di Gesù Cristo, Amen.

Un’occasione per crescere

Melissa Di Liberto Reyes

Rione di Muggiò Palo di Milano Est

Fuori fa ancora freddo ma siamo usciti lo stesso. Giù vicino ai box, perché fuori dal cancello non si può uscire. Ho detto alle mie bambine che c’è il virus, che andare al parco non si può, e neanche andare a scuola. Loro non hanno paura perché rispettiamo le regole, noi rimaniamo a casa. Ma rispettare le regole ha un prezzo.

La settimana prima che scoppiasse la pandemia eravamo al Tempio. Come famiglia sappiamo e sentiamo che quel luogo sacro dà speranza e ci avvicina al nostro Salvatore. Mai come in quel momento abbiamo sentito così forte il bisogno di stare con le nostre famiglie, di vivere il Vangelo e di frequentare luoghi santi. 

Durante il nostro viaggio di ritorno la paura e l’angoscia hanno cominciato ad entrare nel nostro cuore mentre sentivamo le notizie, e nonostante la situazione non fosse ancora critica noi abbiamo sentito che dovevamo stare all’erta. 

Quella stessa settimana hanno chiuso le scuole e la settimana dopo hanno chiuso tutto il resto. Siamo a casa da più di un mese ormai, cercando di trovare passatempi per noi e per le bambine, ma questo periodo di quarantena ci sta dando la più grande lezione di vita: la famiglia conta; il tempo conta; il Vangelo è fondamentale. 

Il nostro profeta è stato ispirato a parlare per questi ultimi giorni, tutto ciò che finora ha detto si sta avverando. L’angoscia iniziale ha lasciato spazio all’apprendimento, alla fede. All’amore. 

Occupare il tempo non è facile, è vero, però stiamo scoprendo cosa piace davvero alle nostre figlie, stiamo insegnando loro cose nuove e soprattutto stiamo imparando da loro. La domenica è, se possibile, ancora più spirituale e dedicata di prima. La mattina ci svegliamo e ascoltiamo il coro del tabernacolo, ascoltiamo le lezioni da remoto e leggiamo insieme le scritture. Facciamo colorare immagini relative alla lezione della settimana alla bimbe e preghiamo insieme. È un momento per studiare davvero il Vangelo e per applicarlo, per imparare a pregare correttamente. Per imparare ad amare più pienamente. 

Abbiamo stabilito degli obiettivi più specifici per la nostra crescita spirituale, adesso non dimentichiamo mai di leggere le Scritture appena ci svegliamo, piuttosto che a fine giornata, e di inginocchiarci non solo la mattina ma anche la sera per aprire il nostro cuore pienamente al Signore implorando il Suo aiuto. Stiamo passando molto più tempo di qualità come famiglia e ci stiamo capendo di più. Le nostre giornate sono organizzate, i pasti sono più studiati, le nostre priorità sono cambiate. Quando ci concentriamo sul servizio la nostra prospettiva cambia, e quale momento migliore di questo abbiamo per servire! Nel nostro caso ci serviamo l’un l’altro, non potendo uscire, ma stiamo imparando che ciò non è scontato. I membri della propria famiglia sono il primo prossimo che potremo mai incontrare.

Fuori la primavera sta arrivando, le giornate stanno fiorendo ma anche la nostra casa lo sta facendo. È incredibile quanto è diventata bella e accogliente in questo ultimo mese.

Mai nella storia della nostra generazione abbiamo vissuto un momento simile, ma siamo forti, possiamo trasformare anche questa in un’occasione per crescere. E intorno a noi non vedremo più solo scuole chiuse e desolazione per le strade, ma speranza, amore e famiglie riunite insieme che imparano a pregare e a conoscere Dio.