2020
Come gestire i dispositivi digitali e riprendersi la famiglia
Agosto 2020


La nostra casa, la nostra famiglia

Come gestire i dispositivi digitali e riprendersi la famiglia

Ecco sette suggerimenti per assicurarsi che i dispositivi digitali siano al nostro servizio e non i nostri padroni.

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woman with baby looking at phone

Fotografia di Getty Images

Immaginate gli scenari seguenti:

  • Una famiglia è seduta al ristorante in attesa di essere servita, e invece di parlare tra loro, tutti fissano il proprio cellulare.

  • Un’adolescente si sente inadeguata e sola mentre sui social media scorre le esibiziioni dei suoi coetanei curate nei minimi dettagli.

  • Una bambina al parco cerca di convincere il padre a distogliere lo sguardo dal cellulare e a prestarle attenzione.

  • Un marito continua a controllare le notifiche sportive sullo smartwatch mentre sua moglie sta parlando con lui.

  • Un giovane uomo continua a inviare messaggi durante la lezione della serata familiare.

Ciascuno di questi esempi — e dozzine di altri che sicuramente avrete vissuto — è una piccola tragedia. Gli smartphone e gli altri dispositivi digitali sono sia una benedizione che una maledizione. Ci collegano a un mondo meraviglioso di informazioni. Ci aiutano a svolgere la storia familiare, a studiare le Scritture e a parlare con i parenti che vivono lontano. Tuttavia, quando non li gestiamo in maniera corretta, i dispositivi digitali possono anche rovinare i rapporti familiari e influire sulla nostra salute mentale, spirituale e fisica.

Il paradosso della tecnologia

In qualità di terapeuta di coppia e familiare, assisto alle difficoltà sempre crescenti di persone serie che si contendono l’attenzione dei propri cari con gli schermi. È un grande paradosso. Proprio i dispositivi pensati per aiutarci a connetterci e a migliorare i nostri rapporti li hanno resi, in alcuni casi, superficiali e hanno lasciato nelle persone un senso di insicurezza. Infatti, molti ricercatori stanno scoprendo che le segnalazioni sempre più numerose di depressione, ansia, bullismo e suicidio hanno un legame con l’epidemia di solitudine causata, in larga misura, dall’utilizzo diffuso di dispositivi elettronici personali.1

Nelle nostre case, anche se si è tutti fisicamente insieme, l’uso dei dispositivi può creare istantaneamente un senso di solitudine e di disconnessone. Se il nostro obiettivo è creare unità e connessione nei nostri rapporti familiari, dobbiamo renderci conto della scissione dell’attenzione che si verifica quando i dispositivi si infiltrano nelle riunioni di famiglia.

Non dobbiamo avere una reazione esagerata ed eliminare completamente la tecnologia dalla nostra vita. Dobbiamo, piuttosto, dare alla tecnologia il suo giusto posto così che favorisca i nostri rapporti invece di eroderli.

Le trappole di un mondo virtuale

Immergerci nei nostri dispositivi minimizza il mondo reale che ci circonda — con tutti i suoi suoni, le sue sfumature le immagini e innumerevoli altre sensazioni — e le sostituisce con un mondo virtuale che non ci connette con la stessa profondità al nostro corpo e al nostro ambiente. Di conseguenza, possiamo perdere segnali fisici importanti che ci dicono ciò che ci serve per poter essere sani. Per esempio, passare troppo tempo davanti allo schermo può impedirci di notare che siamo stanchi, affamati o stressati.

Tale disconnessione dal mondo fisico può anche minare il nostro senso di gioia. C’è una profonda differenza, per esempio, tra il ricevere una faccina che ride su uno schermo e il vedere di persona la risata gioiosa di una persona cara.

Il bisogno di assistenti digitali

I dispositivi digitali sono ideati per essere irresistibili e difficili da mettere via. Infatti, molti sviluppatori di programmi e di telefoni puntano intenzionalmente alle nostre vulnerabilità umane per farci continuare a controllare e scorrere infiniti flussi di informazioni.2

Questa dipendenza dai dispositivi è talmente comune che è facile ignorare come ci stia influenzando. I giovani, quindi, hanno bisogno di adulti che possano dare l’esempio dell’uso corretto di questi dispositivi e che possano insegnarne gli effetti ai figli.

Come ha insegnato il presidente M. Russell Ballard, presidente facente funzione del Quorum dei Dodici Apostoli, i dispositivi digitali “devono essere nostri servitori, non nostri padroni”3.

Con questo in mente, ecco sette suggerimenti su come gestire i nostri dispositivi digitali:

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father and young son

1. Siate come il Salvatore: prestate completa attenzione.

Il Salvatore ci ha mostrato cosa significa stare veramente con gli altri senza distrazione. Durante il Suo ministero, era sempre concentrato sull’individuo (vedere Marco 5:25–34; 35–42; Luca 19:2–8): Cristo prestava completa attenzione a tutti, nessuno escluso. Quando mostrò ai Nefiti le Sue ferite, non procedette di fretta. Al contrario, i presenti si fecero “avanti ad uno ad uno, finché furono tutti passati” (3 Nefi 11:15; enfasi aggiunta).

Nell’essere un esempio di questa pratica, insegniamo ai nostri figli come stare veramente in un posto alla volta, invece di dividere la loro attenzione tra i dispositivi e chi sta loro intorno. Quando parlate con qualcuno, specialmente un figlio o il coniuge, dedicategli la vostra completa attenzione mettendo da parte il cellulare.

Purtroppo, ignorare chi amiamo per rispondere a un messaggio e dare ascolto alle necessità di qualcun altro è diventato normale. Questo può avere un effetto negativo sui nostri rapporti e può mandare involontariamente il messaggio che la persona che abbiamo davanti sia meno importante.

Impegnatevi a dimostrare che le persone che avete di fronte hanno la precedenza sulle interruzioni causate dal vostro cellulare o dal vostro dispositivo. Guardatele negli occhi. Ascoltatele come farebbe il Salvatore. Concentratevi.

2. Aspettate a dare ai vostri figli un cellulare e a pemettere loro di avare un profilo social.

Fate in modo che i bambini e gli adolescenti abbiano uno smartphone e siano attivi sui social solo dopo che hanno sviluppato adeguate capacità relazionali di persona, come l’ascolto, il contatto visivo, la dimostrazione di empatia e la consapevolezza dell’altro. Prima che i figli accedano al mondo della cittadinanza digitale, è importante che imparino a essere buoni cittadini rispettando gli altri e rapportandosi a loro.

Una delle ragioni per cui l’età media dell’esposizione alla pornografia è 11 anni4 (e, in molti casi, di meno) deriva dal fatto che a molti bambini viene dato un cellulare quando sono piccoli. Tenete in mente anche questo: anche se i vostri figli sono abbastanza maturi per avere un profilo social, molte delle altre persone su Internet che avranno accesso all’account di vostro figlio non lo sono.5

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girls in soccer outfits

Fotografia di Getty Images

3. Stabilite regole di famiglia e fissate dei limiti.

Fissate limiti chiari nella vostra casa su quando i cellulari e i dispositivi verranno utilizzati e poi messi via.

Una forte raccomandazione: invitate tutti i familiari a programmare pause regolari quando usano i dispositivi. Forse potete stabilire un posto in cui riporli, un posto fuori portata a cui non possono accedere facilmente; un cesto in cucina, per esempio.

Una famiglia ha deciso che i dispositivi dovevano essere messi sotto carica e da parte durante e dopo cena, così che la famiglia potesse concentrarsi sul trascorrere del tempo insieme senza interruzioni.

Quando stabiliamo intenzionalmente dei limiti all’uso dei nostri dispositivi, i nostri familiari iniziano a sentirsi più connessi.

4. Non ricorrete sempre e solo i messaggi.

Quando condividete con gli altri sentimenti sinceri o pensieri importanti, rendetelo tanto più simile a un’interazione di persona quanto la situazione lo permette. Se non è possibile comunicare faccia a faccia, allora provate a fare una videochiamata in modo da vedere e sentire il vostro interlocutore. Se non è possibile, allora fate una telefonata in modo da sentire la sua voce.

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father in raincoat covering child

5. Evitate giochi e navigazione senza senso.

È facile accendere i nostri dispositivi senza un motivo per rilassarci, per distrarci e per divertimento. Resistete all’impulso. Al contrario, posate il vostro dispositivo e fate qualcosa che coinvolga i vostri sensi, come uscire.

A giugno 2018, il presidente Russell M. Nelson ha invitato i giovani della Chiesa a “[staccarsi] dalla costante dipendenza dai social media [astenendosi] per sette giorni dal farne uso”6.

Come genitori, potete estendere lo stesso invito in casa vostra, astenendovi di tanto in tanto dai giochi, dai social media o da altre distrazioni digitali.

6. Allenatevi a non rispondere immediatamente.

Considerate se è il caso o meno di rispondere immediatamente a ogni messaggio e a ogni notifica. I nostri dispositivi ci stanno allenando a credere che ogni interruzione sia urgente e fondamentale, deviando così la nostra attenzione da ciò che conta di più. Cercate di rallentare e di rimandare la vostra risposta ai messaggi, così potrete essere più presenti e consci di chi vi è accanto. L’anziano David A. Bednar del Quorum dei Dodici Apostoli ha notato che alcuni, nella Chiesa, “trascurano i rapporti eterni privilegiando distrazioni digitali, diversivi e deviazioni che non hanno valore durevole”7.

7. Stabilite zone vietate al digitale.

Designate spazi sacri in cui non è mai permesso usare i dispositivi. Per esempio, una famiglia ha deciso che, quando vanno in giro per la città, nell’auto non è permesso usare i telefoni e i dispositivi così che i membri della famiglia possono comunicare tra loro. Questo genere di limiti consente un’attenzione e una connessione durature, che possono prevenire il senso di solitudine nelle famiglie.

Santificare la nostra casa

Rendere la nostra casa un rifugio dal mondo richiede impegno e cura soprattutto date le innumerevoli distrazioni digitali che ci circondano. La sicurezza e la salute della nostra famiglia valgono ogni sforzo che compiamo.

Note

  1. Vedere Jeremy Nobel, “Forging Connection against Loneliness”, American Foundation for Suicide Prevention, 25 settembre 2018, afsp.org.

  2. Vedere Avery Hartmans, “These Are the Sneaky Ways Apps like Instagram, Facebook, Tinder Lure You In and Get You ‘Addicted’”, Business Insider, 17 febbraio 2018, businessinsider.com.

  3. M. Russell Ballard, “State tranquilli e sappiate che io sono Dio” (riunione del Sistema Educativo della Chiesa per i Giovani Adulti 4 maggio 2014), broadcasts.ChurchofJesusChrist.org.

  4. Vedere Jane Randel e Amy Sánchez, “Parenting in the Digital Age of Pornography”, HuffPost blog, 26 febbraio 2017, huffpost.com.

  5. Vedere “Cyberbullying”, Ensign, agosto 2013, 39.

  6. Russell M. Nelson, “O speranza d’Israele” (riunione mondiale per i giovani, 3 giugno 2018), HopeofIsrael.ChurchofJesusChrist.org.

  7. David A. Bednar, “Le cose come sono realmente”, Liahona, giugno 2010, 25.

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