2020
Gli atleti professionisti e il Vangelo
Agosto 2020


Gli atleti professionisti e il Vangelo

Quattro atleti professionisti membri della Chiesa parlano di come il Vangelo li ha aiutati non solo nello sport ma anche nella vita.

Casey Patterson: Beach volley

Casey playing beach volleyball

Non ho mai dimenticato questo passo di un discorso della Conferenza: “Lavorare duramente significa svolgere i nostri compiti con tutto il nostro cuore, facoltà, mente e forza (Dottrina e Alleanze 4:2). Questa è l’unica differenza tra la media e l’eccellenza” (F. David Stanley, “Il principio del lavoro”, conferenza generale di aprile 1993).

Nella mia disciplina, mi concentro sull’essere resiliente e sull’avere un atteggiamento positivo. È facile guardare a chi riesce a saltare più in alto di te o a eseguire una prestazione migliore, ma quello che conta davvero è avere il controllo del proprio atteggiamento. Lavorare duramente è la cosa principale che controlla il nostro destino. È importante confrontarsi con se stessi — e con nessun altro.

Chi è Casey:

  • Gioca a beach volley da quasi venticinque anni.

  • Ha tre sorelle più piccole.

  • Rappresenta gli Stati Uniti.

  • Fatto interessante: sua madre non gli avrebbe permesso di farsi una cresta alla moicana fino a quando non avesse svolto una missione e non si fosse sposato.

Jason Smyth: Atletica leggera

Jason running

Fotografie di Jason Smyth di Getty Images

Quando avevo otto anni mi è stata diagnosticata una malattia agli occhi e, con gli anni, la mia vista si è ridotta a meno del 10%. Tuttavia, ho ricevuto molte benedizioni grazie alla corsa e alle Paralimpiadi. Alcuni anni fa, ho dovuto operarmi per un infortunio e non ero sicuro di poter competere di nuovo, ma sono stato benedetto dal Padre Celeste con una pronta guarigione e con la possibilità di continuare a gareggiare.

So che il Padre Celeste mi ama e vuole il meglio per me, e questo mi conforta e mi rassicura del fatto che quello che succede è ciò che è meglio per me.

Chi è Jason:

  • Corre da quindici anni.

  • Ha un fratello e tre sorelle.

  • Rappresenta l’Irlanda.

  • Fatto interessante: partecipare a gare per professionisti gli dà un’opportunità unica di condividere il Vangelo.

Mary Lake: Pallavolo

Mary playing volleyball

Crescendo, molte ragazze lottano contro l’avversario che mira alla loro autostima. Il mondo pone enfasi sul nostro aspetto e, se sei un atleta, sei costantemente sotto osservazione. Quando giocavo a pallavolo per la Brigham Young University provavo molta ansia. Molti occhi erano puntati su di me e questo mi faceva sentire insicura. Continuavo a pregare per vincere i dubbi causati da tali insicurezze. La risposta non è stata immediata, ma so che sono state quelle preghiere e quel tempo passato con il Padre Celeste che mi hanno aiutata a superare quelle cose.

Lo Spirito mi ha ricordato che ora sono una persona diversa da quella di quattro anni fa. Ripensandoci, riesco a vedere le volte in cui la mano del Padre Celeste mi ha fatto vivere esperienze e mi ha trasmesso impressioni per dimostrarmi che valgo di più di quanto potessi immaginare.

Sono molto più di un’atleta. Mia madre dice che potrei rinunciare a tutte le etichette che le persone mi affibbiano ed essere comunque una persona e una figlia meravigliosa. La mia famiglia mi tratta come un semplice essere umano e mi ama per cose che non riguardano lo sport. Ciò mi ha permesso di apprezzare maggiormente lo sport che pratico perché la mia autostima non dipende dalla mia prestazione. La pallavolo occuperà solo un determinato numero di anni della mia vita, ma quello che sono è infinito.

Spesso, le ragazze più giovani mi si avvicinano e mi parlano della pallavolo. Io riesco a intravedere chi sono e quello che il Padre Celeste prova per loro. Voglio solo che capiscano di non dover essere atlete universitarie né fare alcunché di straordinario per essere di grande valore ed essere amate. Il mio messaggio principale per queste ragazze è quello di chiedere al Padre Celeste quanto valgono e di rendersi conto che ciò non è collegato a nessuna delle cose che fanno.

Chi è Mary:

  • Gioca a pallavolo da quando aveva 7 anni.

  • L’ultima di sei figli: ha tre sorelle e due fratelli.

  • Rappresenta gli Stati Uniti.

  • Fatto interessante: adora fare i calcoli e ha studiato Contabilità alla Brigham Young University.

Jackson Payne: Ginnastica

Jackson doing gymnastics

Avevo la grande opportunità di qualificarmi per le Olimpiadi di Londra nel 2012, ma durante la gara più importante, sono caduto dall’attrezzo. La mia possibilità di partecipare alle Olimpiadi è sfumata in quel momento. Ero dall’altra parte del mondo e i miei sogni erano andati distrutti.

Poco dopo quel fallimento, ho deciso di andare in missione. Probabilmente non ci sarei andato se avessi partecipato alle Olimpiadi, ma la mia missione è stata caratterizzata da un miracolo dietro l’altro. Sono davvero grato di quella opportunità.

Il Vangelo mi ha aiutato a prendere le decisioni giuste, soprattutto nei momenti in cui è difficile rispettare le mie norme. Plasma chi sono e tutti i valori che ho.

Chi è Jackson:

  • Pratica la ginnastica da quasi ventidue anni.

  • Quinto di sei figli, tre fratelli e una sorella più grandi e una sorella più piccola.

  • Rappresenta il Canada.

  • Fatto interessante: ha stretto la mano al presidente Gordon B. Hinckley (1910–2008) alla dedicazione del Tempio di Edmonton, Alberta (Canada).