2020
Perché siamo qui?
Agosto 2020


Perché siamo qui?

Ci siamo licenziati, abbiamo venduto tutto e salutato parenti e amici per trasferirci in un posto che non avevamo mai visto prima.

Immagine
fabric map of Chile

Illustrazione di Shauna Mooney Kawasaki

Io lavoravo di giorno e mia moglie, Elen, lavorava di sera. Ci vedevamo a malapena. Non facevamo la serata familiare né la preghiera familiare. Andavamo alla riunione sacramentale, ma non seguivamo il Vangelo con impegno.

Abbiamo iniziato a sentire il vuoto che derivava dal concentrarci sulle cose del mondo invece che sulle cose del Signore. Sentivamo che il Padre Celeste voleva di più da noi.

Così siamo andati al Tempio di Santiago, in Cile, per ricevere una guida in merito a come poter migliorare. Abbiamo ricevuto entrambi il suggerimento di doverci trasferire, insieme alle nostre figlie piccole, da Santiago alla zona costiera settentrionale di Coquimbo.

Non ci eravamo mai stati e non sapevamo niente della zona. Tuttavia, ci siamo licenziati, abbiamo venduto tutto e salutato parenti, amici e i miei studi universitari.

A Coquimbo non conoscevamo nessuno ed eravamo senza soldi. Trovai un lavoro, ma bastava appena a pagare l’affitto. Ci chiedevamo: “Perché siamo qui?”.

Elen si domandava se c’era qualcosa che potesse fare per contribuire a pagare le bollette. Un giorno ha cucito un nuovo rivestimento per una delle nostre vecchie sedie. “La metterò in vendita e vedrò se qualcuno la compra”, ha detto. Qualcuno l’ha comprata davvero. Incoraggiata, Elen ha studiato meglio come rifare l’imbottitura ai mobili. Ha cominciato a pubblicizzare la sua attività e a ricevere delle richieste.

Nel 2016, sono stato chiamato come vescovo del nostro nuovo rione. Per via del mio lavoro, dell’università che avevo ripreso a frequentare e della mia chiamata, ho ricominciato a passare poco tempo con la mia famiglia.

“Così non va bene”, ha detto Elen. “Perché non lavori con me? Ti insegno io come fare. Starai a casa e avrai anche maggiore flessibilità per la tua chiamata”.

Non ero scuro di voler lasciare il lavoro, ma Elen ha suggerito di pregare il Padre Celeste e ha detto: “Questa è la nostra attività. La svolgeremo insieme. Ti preghiamo di illuminarci su come possiamo farla funzionare mentre Gregorio serve come vescovo”.

Il Padre Celeste ha risposto. Ora, dopo anni passati a non vederci quasi mai, ci stiamo adattando al fatto di stare sempre insieme. A volte Elen dice, scherzando: “Non hai interviste del vescovato da fare? Torna fra quattro ore!”.

Qui a Coquimbo abbiamo imparato ad avere fede e a vivere il Vangelo come famiglia, e siamo stati benedetti. Ci siamo trasferiti in una città che non conoscevamo per servire persone che non conoscevamo e abbiamo visto miracoli che non ci aspettavamo.

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