Capitolo 23
Alma 1–4
Introduzione
Alma il Giovane affrontò delle gravi difficoltà mentre serviva simultaneamente come sommo sacerdote della Chiesa e primo giudice supremo eletto dai Nefiti (vedere Alma 4:18). Sia la Chiesa che il governo erano minacciati da uomini che cercavano di utilizzare la religione e la politica per il loro profitto. Nehor indebolì la Chiesa usando le frodi sacerdotali per istituire un movimento e una professione religiosa che attrassero molte persone (vedere Alma 1). Amlici, un uomo appartenente all’ordine di Nehor, fece guerra al governo dei giudici appena eletto dopo il tentativo fallito di far avverare il suo desiderio di essere re (Alma 2–3). Presta attenzione a come Alma pregò, esercitò la fede in Dio e poi agì per superare ciascun problema che doveva fronteggiare. Pensa a come puoi seguire l’esempio di Alma nell’affrontare le tue sfide personali.
Commentario
Il Libro di Alma
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Quale compilatore del Libro di Mormon, Mormon ebbe difficoltà a stabilire che cosa inserire nel suo riassunto. Almeno due direttive guidarono la sua selezione. Primo, il Signore disse a Mormon di “scriv[ere] le cose che [gli] sono state comandate dal Signore” (3 Nefi 26:12). Secondo, Mormon sapeva che il suo libro sarebbe venuto alla luce negli ultimi giorni allo scopo di riportare la dispersa Israele alle alleanze del Signore (vedere Parole di Mormon 1:1–11; 3 Nefi 26:6–12; 29:1–9; 30:1–2). Da questo comprendiamo che quando Mormon prese delle decisioni editoriali, questi due fattori furono le sue principali preoccupazioni.
È istruttivo confrontare la lunghezza dei libri del Libro di Mormon e i periodi di tempo che coprono. La quantità straordinaria di scritti riferiti a un periodo di storia relativamente breve allerta il lettore che l’epoca del Libro di Mormon a cui si riferisce il libro di Alma è particolarmente simile e importante per il nostro tempo. Per vedere ulteriori confronti, fai riferimento allo schema “Pagine del Libro di Mormon e periodi” riportato nell’appendice (pagina 426).
Alma 1:3–4. Nehor insegnava che un “insegnante doveva godere del favore del popolo”
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Nehor utilizzava lusinghe e false dottrine per attrarre dei seguaci e attaccare la chiesa di Dio. I suoi insegnamenti godevano del favore degli altri perché giustificavano il peccato in nome della religione. Egli incoraggiava la malvagità, razionalizzando che “alla fine tutti gli uomini avrebbero avuto la vita eterna” qualunque fosse il loro comportamento (Alma 1:4).
L’anziano L. Tom Perry, del Quorum dei Dodici Apostoli, ci ha raccomandato di avere il coraggio di rifiutare i Nehor dei nostri giorni e i loro messaggi che godono dei favori del popolo: “Le parole di Nehor facevano presa sul popolo; ma la sua dottrina, anche se gradita a molti, era errata. Quando ci troviamo di fronte alle molte decisioni della vita, i messaggi piacevoli e gradevoli del mondo di solito non saranno quelli giusti da scegliere, e ci vorrà quindi molto coraggio per ‘scegliere il giusto’” (Conference Report, ottobre 1993, 88–89; oppure La Stella, gennaio 1994, 77).
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In Alma 1:4 Nehor insegnò che “tutti gli uomini avrebbero avuto la vita eterna”. Il versetto 16 dichiara che le frodi sacerdotali consistevano nel predicare “false dottrine… per amore delle ricchezze e degli onori”. Una delle false dottrine spesso sostenute da coloro che sono colpevoli di frodi sacerdotali è che “tutta l’umanità sarebbe stata salvata all’ultimo giorno, e che non dovevano temere né tremare” (versetto 4). Uno dei problemi principali causati dalle frodi sacerdotali è che non viene insegnato il pentimento, “poiché erano della confessione di Nehor e non credevano nel pentimento dei loro peccati” (Alma 15:15).
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L’anziano Dallin H. Oaks, del Quorum dei Dodici Apostoli, ha istruito gli insegnanti del Vangelo di guardare al Signore e di aiutare i loro studenti a fare lo stesso: “L’insegnante del Vangelo non oscurerà mai la loro visione [degli studenti] del Maestro intromettendosi o sacrificando la lezione per valorizzare la propria immagine o per seguire i propri interessi. Ciò significa che l’insegnante del Vangelo non deve mai indulgere al clericalismo, ossia all’attività esercitata da ‘uomini che predicano e si pongono a luce del mondo, per poter ottenere guadagno e le lodi dal mondo’ (2 Nefi 26:29). Il buon insegnante non predica per ‘godere del favore del popolo’ (Alma 1:3), né ‘per amore delle ricchezze e degli onori’ (Alma 1:16). Egli segue il meraviglioso esempio del Libro di Mormon, là dove dice che ‘chi predicava non era migliore di chi ascoltava, né l’insegnante era migliore di chi imparava’ (Alma 1:26). Entrambi guarderanno sempre al Maestro” (Conference Report, ottobre 1999, 102; oppure Liahona, gennaio 2000, 96).
Alma 1:5–6, 16. Le frodi sacerdotali
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Nehor incoraggiava le frodi sacerdotali e la propaganda di sé per ottenere ricchezze e onore. L’esempio di Nehor dimostra che dovremmo sospettare di coloro che aspirano alla fama o alla ricchezza come frutto della loro predicazione. Nefi, in precedenza, definì cosa sono le frodi sacerdotali: “Le frodi sacerdotali consistono in uomini che predicano e si pongono a luce del mondo, per poter ottenere guadagno e le lodi dal mondo; ma non cercano il benessere di Sion. Ecco, il Signore ha proibito queste cose” (2 Nefi 26:29–30).
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Anche l’anziano David A. Bednar, del Quorum dei Dodici Apostoli, ha dato una definizione di frodi sacerdotali inerente agli insegnanti della Chiesa: “Qualsiasi cosa facciamo come insegnanti che di proposito attiri l’attenzione su di noi – nel messaggio che presentiamo, nei metodi che utilizziamo, o nel comportamento – è una forma di clericalismo che inibisce l’efficacia didattica dello Spirito Santo. ‘La predica mediante lo Spirito di verità o in qualche altra maniera? E se è in qualche altra maniera, non è da Dio’ (DeA 50:17–18)” (“Seek Learning by Faith” [an evening with Elder David A. Bednar, 3 febbraio 2006, 4, www.ldsces.org).
Alma 1:7–9. Gedeone era stato uno “strumento nelle mani di Dio”
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Gli annali dichiarano che Gedeone “era stato lo strumento nelle mani di Dio” (Alma 1:8). Quale membro della colonia che viveva nella terra di Nefi, egli si era opposto al governo malvagio di re Noè (vedere Mosia 19:4). In seguito, Gedeone divenne “il capitano del re” durante il regno di Limhi e svolse un ruolo significativo nel preservare la colonia ed aiutarla a fuggire a Zarahemla (vedere Mosia 20:17; 22:3–9). Una volta giunto a Zarahemla egli dimostrò di avere gli elevati requisiti necessari per diventare un insegnante nella Chiesa (vedere Mosia 23:14). Quando fu messo a confronto con i falsi insegnamenti di Nehor, Gedeone ammonì Nehor “con le parole di Dio” (Alma 1:7). Di conseguenza, Gedeone fu ucciso per aver difeso la fede. Questo capitano, insegnante e martire fu talmente rispettato dal popolo che a una valle e a una città fu dato il suo nome in suo onore (vedere Alma 2:20; 6:7).
Alma 1:13–15. Che cos’è una morte ignominiosa?
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Nehor fu messo a morte per aver ucciso Gedeone. Le Scritture dicono che “egli subì una morte ignominiosa” (Alma 1:15), il che indica una “condizione gravemente disonorevole di chi ha commesso un’azione abietta e infamante” (Noah Webster’s First Edition of an American Dictionary of the English Language, 1828 [1967];
Alma 1:17–18. La pena capitale
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La legge di Dio prevede che “Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell’uomo sarà sparso dall’uomo” (Genesi 9:6). Nel 1889 la Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli prepararono una dichiarazione riguardante la posizione della Chiesa rispetto alla pena capitale:
“Solennemente noi rilasciamo le seguenti dichiarazioni, e cioè:
Che questa Chiesa considera lo spargimento di sangue umano con estremo orrore. Che noi consideriamo l’uccisione degli esseri umani, eccetto quando questo avviene in conformità alla legge civile, come un crimine capitale che deve essere punito con lo spargimento del sangue del criminale, dopo un processo pubblico dinanzi a una corte del paese legalmente costituita…
Le rivelazioni di Dio a questa Chiesa rendono la morte la pena per il crimine capitale, e richiedono che chi commette dei crimini contro la vita e la proprietà siano sottoposti alla legge del paese e da essa giudicati” (“Official Declaration”, Millennial Star, 20 gennaio 1890, 33–34).
Alma 1:19–20, 25. Come sopportare la persecuzione
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Coloro che seguono gli insegnamenti di Gesù Cristo spesso hanno dovuto affrontare la persecuzione. Il presidente Harold B. Lee (1899–1973) ammonì coloro che sono perseguitati di non lasciare che le loro prove blocchino il loro progresso spirituale o li distolgano dal fervore per la giustizia:
“Essere perseguitati per il bene della giustizia in una grande causa in cui la verità, la virtù e l’onore sono in pericolo vuol dire essere simili a Dio… Il grande danno che può derivare dalle persecuzioni non è tanto la persecuzione in sé quanto il possibile effetto che può avere sulla persona perseguitata che può in tal modo essere distolta dal fervore della giustizia della sua causa. Gran parte delle persecuzioni derivano dalla mancanza di comprensione perché gli uomini sono inclini a opporsi a tutto ciò che non comprendono. Altre derivano dal tentativo di soffocare il male. Ma quale che sia la causa, la persecuzione sembra essere universale nei confronti di coloro che sono impegnati in una giusta causa…
Se vi manterrete saldi nei vostri principi di giustizia, malgrado il dileggio della gente o anche la violenza fisica, sarete incoronati con la beatitudine della gioia eterna. Chi può dire che anche ai giorni nostri qualche santo o anche qualche apostolo, come nei tempi antichi, non debba dare la propria vita in difesa della verità? Se quel giorno dovesse venire, che Dio conceda loro di non venir meno!” (Decisions for Successful Living [1973], 61–62).
Alma 1:26. “I sacerdoti lasciavano il loro lavoro per impartire la parola di Dio”
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In Alma 1 presta attenzione al confronto fatto da Mormon tra l’orgoglio di Nehor e gli umili sacerdoti della chiesa di Dio. Nehor indossava “abiti molto costosi”, predicava “per amore delle ricchezze” e si elevava nell’orgoglio del suo cuore, ritenendosi superiore agli altri (vedere Alma 1:5–6, 16). Dall’altra parte, i veri sacerdoti non indossavano abiti costosi, insegnavano spinti dal desiderio di vedere il miglioramento negli altri senza ricevere alcun compenso, lavoravano con le loro mani per il proprio sostentamento e non si consideravano superiori ai loro uditori (vedere Alma 1:26–27; vedere anche Mosia 18:24; 27:5). Nel corso del Libro di Mormon diversi gruppi apostati adottarono gli insegnamenti o l’ordine di Nehor (vedere Alma 1:16; 16:1–12). Questo ordine esaltava i cosiddetti capi spirituali al punto di creare una classe sacerdotale di elite e dei ranghi tra il popolo. Questa elite autonominatasi spesso sfruttava la popolazione e perseguitava i poveri (vedere Mosia 11:3–6; 23:39; 24:8–9; Alma 31:23–32:5). Al contrario, Alma 1:26 insegna che il modo del Signore è quello di chiamare dei ministri laici come dirigenti del sacerdozio.
Alma 1:26–31. L’istituzione degli affari della Chiesa
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Il presidente James E. Faust (1920–2007), della Prima Presidenza, spiegò che l’istituzione della Chiesa del Signore richiede più della celebrazione dei battesimi:
“Noi riconosciamo che il processo di istituzione della Chiesa del Signore richiede molto di più del battesimo degli uomini. Nel primo capitolo di Alma, nel Libro di Mormon, troviamo un’istruttiva sequenza di eventi che illustra il modo mediante il quale viene istituita la chiesa del Signore…
Prendiamo nota di questo processo:
Prim[o], insegnamo le dottrine [vedere Alma 1:26].
Secondo, i membri imparano a stimare gli altri come se stessi (vedere versetto 26).
Terzo, tutti faticano, lavorano, e si guadagno ciò che ricevono (vedere versetto 26).
Quarto, distribuiscono le loro sostanze ai meno fortunati, si servono l’un l’altro (vedere versetto 27).
Quinto, disciplinano i propri appetiti e, al tempo stesso, provvedono adeguatamente alle proprie necessità (vedere versetto 27)…
Questo possente cambiamento era avvenuto non perché al popolo erano state date tutte le cose, ma perché era stato insegnato loro ad aiutare se stessi e a provvedere ai meno fortunati. Fu quando essi cominciarono a donare le loro sostanze nella maniera del Signore che la loro situazione cominciò a migliorare.
Questo processo di istituzione della Chiesa si può applicare ovunque” (Conference Report, ottobre 1979, 133–34; oppure La Stella, maggio 1980, 153).
Alma 1:27. Abbigliamento e aspetto
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Il Libro di Mormon ci ammonisce ripetutamente contro i peccati dell’orgoglio e della distinzione in classi che sono manifesti quando le persone cominciano a “indossare abiti molto costosi” (Alma 1:6). I membri della Chiesa del Signore hanno avuto il consiglio di evitare gli eccessi nell’abbigliamento e nell’aspetto. Essi devono anche evitare di preoccuparsi troppo di vestire in modo costoso (vedere DeA 42:40). Tuttavia i discepoli di Cristo devono essere “ordinati e decorosi” (Alma 1:27).
L’opuscolo Per la forza della gioventù dichiara: “Quando sei in ordine nella persona e sei vestito modestamente, inviti la compagnia dello Spirito… Sii sempre ordinato e pulito, evitando di essere trasandato o inadeguatamente casual nella persona, nei vestiti e nelle maniere. Chiediti: ‘Sarei a mio agio se fossi alla presenza del Signore?’” ([2001], 15–16).
Alma 2:4–6. La voce del popolo
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Il tentativo di Amlici di privare il popolo del suoi diritti e privilegi religiosi fu frustrato dalla voce del popolo. Prendi in considerazione quale sarebbe stato il risultato se i Nefiti ai tempi di Amlici si fossero astenuti dal votare. Oggigiorno, nelle nazioni democratiche, ogni Santo degli Ultimi Giorni ha il sacro obbligo di votare e di influenzare la sua società in modo positivo sostenendo leggi e capi onesti, saggi, buoni e onorevoli (vedere DeA 98:10).
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L’anziano M. Russell Ballard, del Quorum dei Dodici Apostoli, ci ha incoraggiati a levare le nostre voci contro le tendenze malvagie dei nostri giorni: “Dobbiamo ricordare quanto dichiarò Edmund Burke: ‘L’unico elemento necessario perché trionfi il male è che gli uomini buoni non facciano niente’. Dobbiamo far sentire la nostra voce con gli altri cittadini preoccupati in tutto il mondo e opporci alle tendenze attuali. Dobbiamo dire agli sponsor dei mass media offensivi che ne abbiamo abbastanza. Dobbiamo sostenere programmi e prodotti che sono positivi ed edificanti. Unendoci ai nostri vicini e amici che condividono le nostre preoccupazioni, possiamo mandare un chiaro messaggio ai responsabili. I siti Internet e le compagnie locali che li sostengono hanno sicuramente i loro indirizzi. Le lettere e le e-mail hanno maggiore effetto di quanto si creda” (Conference Report, ottobre 2003, 17; oppure Liahona, novembre 2003, 18).
Alma 2:28–31. Alma e i Nefiti furono rafforzati da Dio
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In precedenza il Signore aveva promesso ai Nefiti che li avrebbe sostenuti contro i Lamaniti, se fossero stati retti (vedere 2 Nefi 5:25). Di conseguenza, nel momento di maggior bisogno, i Nefiti invocarono Dio e furono “fortificati dalla mano del Signore” (Alma 2:28). Durante la stessa battaglia, Dio “fortificò” Alma con la capacità di sconfiggere i suoi nemici in risposta alla sua fede (vedere Alma 2:30–31).
Alma 3:4. Gli Amliciti marchiarono i loro corpi
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Gli Amliciti “si erano messi un marchio rosso sulla fronte” per distinguersi dai Nefiti (Alma 3:4, 18). Ai nostri giorni, il presidente Gordon B. Hinckley (1910–2008) ha ammonito Giovani Uomini e Giovani Donne di considerare sacro il loro corpo e di non farsi dei tatuaggi:
“Ora c’è la mania di tatuare il corpo. Non capisco perché i giovani hanno il desiderio di passare attraverso questo processo doloroso per sfigurare la loro pelle con figure multicolori di persone, animali e vari emblemi. Con i tatuaggi l’azione è permanente a meno che non si ricorra ad un altro processo doloroso e costoso per rimuoverli. Padri, mettete in guardia i vostri figli dal farsi tatuare. Possono opporsi ai vostri consigli, ma verrà il tempo che vi ringrazieranno. I tatuaggi sono dei graffiti sul tempio del corpo.
È lo stesso per il piercing alle orecchie, al naso e perfino alla lingua. Come possono pensare che questo sia bello?… La Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici hanno dichiarato di scoraggiare i tatuaggi, così come il piercing nel proprio corpo se non per motivi medici. Comunque non prendiamo nessuna posizione per quanto riguarda un solo buco per ogni lobo per un paio di orecchini, per le donne – un paio” (Conference Report, ottobre 2000, 70–71; oppure Liahona, gennaio 2001, 67–68).
Alma 3:5. Gli Amliciti cambiarono aspetto per seguire i Lamaniti
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Gli Amliciti cambiarono aspetto per assomigliare ai Lamaniti. Oggi molti Santi degli Ultimi Giorni sentono la pressione di doversi vestire secondo le mode del mondo. Gli eccessi nell’abbigliamento e nell’aspetto servono a distinguere i disobbedienti dai discepoli di Gesù Cristo. Coloro che seguono queste tendenze mondane “disobbediscono al profeta e, invece, seguono le mode del mondo” (vedere “Questions and Answers”, New Era, marzo 2006, 14; Per la forza della gioventù, 14–16).
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L’anziano M. Russell Ballard insegnò ai giovani uomini che detengono il sacerdozio che le tendenze mondane nell’abbigliamento e nell’aspetto mandano via lo Spirito del Signore:
“C’è tutta una sub-cultura che celebra le bande contemporanee e la loro condotta criminale con la musica, la moda, il linguaggio, l’atteggiamento, il comportamento. Molti di voi hanno visto degli amici pronti a seguire la corrente, ad abbracciare l’ultimo stile della moda e della condotta come la ‘cosa giusta da fare’ e ‘in’, soltanto per essere trascinati in basso…
Non credo che possiate ergervi a difesa della verità e della rettitudine mentre indossate vestiti che non si addicono a colui che detiene il sacerdozio di Dio” (Conference Report, ottobre 1997, 51–53; oppure La Stella, gennaio 1998, 46).
Alma 3:26–27. “Ogni uomo riceve il salario da colui al quale preferisce obbedire”
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La frase “ogni uomo riceve il salario da colui al quale preferisce obbedire” invita il lettore, in senso figurato, a considerarsi un dipendente le cui scelte stabiliscono se il suo datore di lavoro è Dio o Satana (vedere Alma 3:27). In questo contesto, la parola preferisce indica un’inclinazione da una parte o dall’altra. Pertanto, coloro che pendono dalla parte di Satana presto si troveranno a essere suoi dipendenti e a ricevere “infelicità eterna” (Alma 3:26).
Alla fine le scelte di una vita riveleranno chi abbiamo scelto quale datore di lavoro eterno. Il presidente Boyd K. Packer, presidente del Quorum dei Dodici Apostoli, ci ha insegnato questo principio quando ha dichiarato: “La nostra vita è costituita da migliaia di scelte quotidiane. Lungo il corso degli anni queste scelte si uniscono per mostrare chiaramente a che cosa attribuiamo ogni valore” (Conference Report, ottobre 1980, 29; oppure La Stella, aprile 1981, 40).
Alma 4:9–12. “Una grande pietra d’inciampo”
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Quando i membri della Chiesa diventano orgogliosi il loro esempio negativo diventa una pietra d’inciampo per coloro che non appartengono alla Chiesa (vedere Alma 4:9–12; 39:11). Il presidente Gordon B. Hinckley riferì la storia di un giovane che affrontò terribili contrasti per apprendere il Vangelo a causa del modo in cui fu trattato da alcuni membri della Chiesa:
“Egli non era un membro della Chiesa. Lui e i suoi genitori erano praticanti in un’altra fede.
Egli affermò che mentre cresceva, alcuni dei suoi compagni Santi degli Ultimi Giorni lo sminuivano, lo facevano sentire fuori luogo e lo prendevano in giro.
Egli iniziò a odiare questa Chiesa e il suo popolo. Egli non vedeva alcun bene in essi.
Poi accadde che suo padre perse il lavoro e dovette trasferirsi. Nella nuova località, all’età di 17 anni fu in grado di iscriversi all’università. Lì, per la prima volta nella sua vita, sentì l’amore dei suoi amici; uno di loro, chiamato Richard, gli chiese di unirsi a un’organizzazione della quale egli era il presidente. Egli scrive:
‘Per la prima volta nella mia vita qualcuno mi voleva attorno a sé. Non sapevo come reagire, ma accettai con gratitudine… Era una sensazione che amavo, la sensazione di avere un amico. Avevo pregato tutta la vita per avere un amico. Ed ora, dopo 17 anni d’attesa, Dio aveva risposto alla mia preghiera’.
All’età di 19 anni egli si ritrovò ad essere il compagno di tenda di Richard durante un lavoro estivo. Egli notò che ogni sera Richard leggeva un libro. Gli chiese cosa leggesse. Gli fu detto che egli leggeva il Libro di Mormon. Poi aggiunge:
‘Cambiai velocemente discorso e andai a letto. Dopo tutto, quello era il libro che aveva rovinato la mia infanzia. Provai a dimenticarmene, ma dopo una settimana ancora non riuscivo a addormentarmi. Perché lo leggeva ogni sera? Presto non potei più sopportare quella domanda senza risposta nella mia testa. Così una sera gli chiesi cosa ci fosse di tanto importante in quel libro. Che cosa conteneva?… Egli iniziò a leggere da dove si era fermato. Egli lesse riguardo a Gesù e riguardo a un’apparizione nelle Americhe. Ne fui sbalordito. Non pensavo che i Mormoni credessero in Gesù’…
In un’altra occasione questo giovane e il suo amico stavano viaggiando insieme. Richard gli porse un Libro di Mormon e gli chiese di leggere ad alta voce. Egli lo fece e immediatamente l’ispirazione dello Spirito Santo lo toccò.
Il tempo passò e la sua fede crebbe. Egli accettò di essere battezzato…
Questa è la fine della storia, ma in essa ci sono delle importanti dichiarazioni. Primo, la triste maniera con cui quei giovani compagni in una comunità mormone lo hanno trattato.
Poi, il modo in cui il suo nuovo amico Richard lo ha trattato. Fu totalmente diverso dalla sua precedente esperienza. Ciò portò alla sua conversione e battesimo nonostante la grande opposizione” (Conference Report, Apr. 2006, 62–63; oppure Liahona, maggio 2006, 59–60).
Alma 4:14. Conservare la remissione dei peccati
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Il Libro di Mormon non insegna solo che tramite l’Espiazione di Gesù Cristo puoi ricevere la remissione dei peccati, ma insegna anche che devi conservare la remissione dei peccati (vedere Alma 4:14; anche Mosia 4:11). Il presidente Marion G. Romney (1897–1988), della Prima Presidenza, insegnò che l’essere fedeli alle nostre alleanze e l’occuparsi degli altri ci permette di conservare la remissione dei peccati: “Vi è alcun dubbio che il mantenimento della remissione dei peccati dipende dal nostro provvedere gli uni agli altri? Se crediamo in questi insegnamenti, se professiamo di seguire il Salvatore e i profeti, se vogliamo essere fedeli alle nostre alleanze e sentire nella nostra vita lo Spirito del Signore, allora dobbiamo fare le cose che il Salvatore disse e fece” (Conference Report, ottobre 1980, 136; oppure La Stella, aprile 1981, 194).
Alma 4:19. Rendere pura testimonianza
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Per poter redimere il popolo, Alma sapeva che “la predicazione della parola tendeva grandemente a condurre il popolo a fare ciò che era giusto, sì, aveva avuto sulla mente del popolo un effetto più potente che la spada, o qualsiasi altra cosa” (Alma 31:5). Il presidente Gordon B. Hinckley sottolineò la necessità che ha il mondo di udire testimonianze pure:
“Ricorderete che Alma rinunciò al suo seggio di giudice in modo da poter avere il tempo e l’energia necessari per svolgere un lavoro più grande [Alma 4:19].
Per lo stesso motivo il mondo oggi ha bisogno del potere della pura testimonianza, ha bisogno del vangelo di Gesù Cristo; e se il mondo deve conoscere questo vangelo devono esserci dei messaggeri che possano proclamarlo” (“Il servizio missionario”, La Stella, marzo 1988, 2).
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L’anziano M. Russell Ballard raccomandò ai Santi degli Ultimi Giorni di rendere una pura testimonianza:
“Una testimonianza dichiarata semplicemente, una testimonianza reale, nata dallo Spirito e confermata dallo Spirito Santo, cambia la vita. Cambia il vostro modo di pensare e di agire. Cambia quello che dite. Entra nella sfera di ogni priorità che stabilite e di ogni scelta che operate…
La mia esperienza nella Chiesa mi porta a preoccuparmi per il fatto che troppi fedeli si limitano a basare la loro testimonianza su espressioni come ‘Io sono grato’, ‘Io amo’, e pochi sono in grado di dire con chiarezza umile ma sincera: ‘Io so’. Di conseguenza, le nostre riunioni a volte mancano di quelle espressioni di profonda testimonianza spirituale che commuovono l’anima e hanno un impatto positivo e significativo nella vita di tutti coloro che le ascoltano.
Le nostre riunioni di testimonianza devono essere più incentrate sul Salvatore, sulle dottrine del Vangelo, sulle benedizioni della Restaurazione e sugli insegnamenti delle Scritture. Dobbiamo sostituire le storie, le esperienze di viaggio e le prediche con delle testimonianze pure…
Portare testimonianza significa ‘rendere testimonianza per il potere dello Spirito Santo, fare una solenne dichiarazione di verità basata sulla conoscenza o convinzione personale’ (Guida alle Scritture, “Testimoniare”). Una chiara dichiarazione della verità fa una grande differenza nella vita delle persone. Questo è quello che cambia il cuore delle persone. Questo è quello che lo Spirito Santo può confermare nel cuore dei figli di Dio.
Sebbene possiamo ottenere testimonianza di molte cose, come membri della Chiesa abbiamo bisogno di insegnarci a vicenda i principi fondamentali e condividerli con coloro che non appartengono alla nostra religione. Testimoniate che Dio è il nostro Padre [e che Gesù è il Cristo], che il piano di salvezza è centrato sull’Espiazione di Gesù Cristo, che Joseph Smith ha restaurato la pienezza del vangelo eterno di Gesù Cristo e che il Libro di Mormon è la prova che la nostra testimonianza è vera” (Conference Report, ottobre 2004, 42–43; oppure Liahona, novembre 2004, 40–42).
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Il presidente Howard W. Hunter (1907–1995) chiese di essere prudenti riguardo alle emozioni espresse nelle testimonianze:
“Lasciate che vi dia un consiglio… Mi preoccupo quando sembra che forti emozioni o abbondanti lacrime siano equiparate alla presenza dello Spirito. Certamente lo Spirito del Signore può provocare forti sentimenti emotivi, incluse le lacrime, ma questa manifestazione esterna non deve essere confusa con la presenza dello Spirito stesso.
Nel corso degli anni ho osservato molti dei miei fratelli con cui ho condiviso esperienze spirituali meravigliose e inesprimibili. Quelle esperienze sono state tutte diverse, ciascuna speciale, e quei momenti sacri sono stati talvolta accompagnati dalle lacrime. A volte è successo, ma altre volte sono stati accompagnati dal silenzio totale” (“Eternal Investments” [an evening with President Howard W. Hunter, 10 febbraio 1989], 3, www.ldsces.org).
Punti su cui riflettere
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Perché ritieni che il Libro di Mormon ci metta continuamente in guardia dall’indossare “abiti costosi” (Alma 1:6, 27, 32) e dal concentrarsi sui possedimenti materiali? Quali sono alcuni degli stili, delle tendenze o delle mode di oggi che i Santi degli Ultimi Giorni dovrebbero evitare?
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Come puoi usare la voce per difendere le norme, i diritti e i privilegi della Chiesa?
Compiti suggeriti
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Leggi Alma 1–4, segna tutti i versetti che si riferiscono alle ricchezze, agli abiti costosi e alle cose vane del mondo. Nota gli effetti che ebbe sui retti membri della Chiesa la loro esibizione di ricchezza. Scrivi un discorso di tre-cinque minuti sui principi che i membri della Chiesa possono seguire per evitare gli effetti spirituali negativi che derivano dal materialismo.
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Confronta Alma 1:3–6, 16–20 con Alma 31:12–29 e prepara un elenco delle somiglianze. Perché gli insegnamenti di Nehor e la religione apostata degli Zoramiti piacciono a tante persone?
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Nel cuore della battaglia, Alma invocò l’aiuto di Dio (vedere Alma 2:30). Dio “fortificò” Alma con la capacità di vincere i suoi nemici in risposta alla sua fede (Alma 2:31). Trova almeno altre due esperienze nel Libro di Mormon in cui Dio rafforzò delle persone. Pensa a una volta in cui sei stato fortificato dal Signore, e scrivi l’esperienza nel tuo diario, se non l’hai mai fatto.